Octavia è una vettura che, per ammissione degli stessi vertici Skoda, riveste un’importanza strategica per l’azienda. Logico quindi che la sua evoluzione (questa è la quarta generazione) sia una costante nei piani di sviluppo della gamma. In fondo, a guardarla bene, la ‘formula SW’ non è affatto superata. Anzi. Per forma aerodinamica, spazio interno abbondante e impatto estetico che non nasconde un certo tocco sportivo essa può rappresentare un’eccellente alternativa ai SUV, che sui tre punti citati non sempre sono vincenti e che sono ormai così diffusi da iniziare a perdere parte del loro appeal originale. D’altronde non è un segreto che BMW, specie in Italia, continui da anni a godere del successo commerciale delle sue versioni Touring, specie sulla Serie 3.
Skoda, che festeggia quest’anno i 125esimo compleanno dalla fondazione (1895-2020), celebra anche i 60 anni di Octavia che, nata nel 1959 ha avuto la sua versione ‘wagon’ due anni dopo e nella versione sportiva TS ha vinto per tre anni consecutivi, dal 1961 al 1963, il Rally di Montecarlo. Dal 1996, data in cui fu lanciata la prima Skoda Octavia di nuova generazione, e fino a oggi sono state prodotte tre generazioni di Octavia per oltre 7 milioni di veicoli messi in circolazione. Se la Wagon resta la versione trainante, ricordiamo che la Octavia è prodotta anche in versione Sedan, destinata ovviamente a fare volumi limitati ma che nella sua declinazione di coupé a 5 porte non mancherà di attrarre qualche cliente ancor più amante della distinzione dalle scelte oggi più popolari.
Analisi Formale
Ovviamente è una personale e soggettiva, tuttavia bisogna riconoscere che nella storia recente, le versioni station wagon hanno spesso amplificato il successo delle berline da cui derivavano. E non mancano casi di vetture prive di personalità che hanno trovato una loro collocazione sul mercato proprio grazie alla versione che una volta in Italia si chiamava ‘familiare’. Alcuni esempi? Fiat 124 e 131. E poi le Alfa Romeo 33 Sport Wagon, versione che chissà perché non è stata messa in cantiere anche sull’ultima Giulia, che commercialmente ne avrebbe avuto un gran bisogno. Poi BMW Serie 3 e Mercedes.
Vi ricordate l’indistruttibile 240D? La Octavia prosegue questa tradizione e la interpreta con tratti ancora più personali, inserendosi a testa alta nel confronto sia con le concorrenti di Casa, Audi e VW, sia coi best seller del segmento. Lo fa cambiando poco, rispetto al passato, ma con pennellate ben date.
Il muso, con la calandra più importante e i gruppi ottici (full LED di serie, matrix in opzione) più sottili e ora in un sol pezzo, che cambiano completamente la percezione del volume anteriore. Restano i sottili Pillar-A ma la linea del tetto si abbassa sul Pillar-D per dare dinamicità, cosa cui contribuisce anche il taglio laterale del cofano, ora idealmente parte della linea di stile superiore che si accoppia ora con quella inferiore, inclinata per esaltare la linea complessiva ‘a goccia’.
L’assottigliamento dei gruppi ottici ha interessato anche il posteriore, anche se ne ha complicato la costruzione, poiché interrotti dal taglio laterale del portellone. Ma ne valeva la pena: la nuova Skoda Octavia Wagon sembra più bassa e larga, più dei 15 mm rilevati col metro e a onta di una lunghezza che è aumentata di 25 mm.
Ora siamo a 4.689/1.829/1.468 mm per Lunghezza/Larghezza/Altezza, con un passo, invariato di 2.686 mm. Il bagagliaio può passare, abbattendo i sedili, da 640 (era 610) a 1.700 litri (600/1.550 litri per la 5 porte).
Resta il cofano con le evidenti nervature e i passaruote ben marcati che possono ospitare cerchi fino a 19” (sono da 16” o 17” nei due allestimenti Executive e Style), in grado di completare al meglio, con un diametro ruota di 665 mm, l’immagine aggressiva della Wagon.
Ottimo, secondo i dati del Costruttore, il coefficiente di resistenza Cd, che arriva a 0,26 per la Wagon e a 0,25 per la 5 porte, e porta indubbi benefici su consumi ed emissioni.
Interni e Infotainment
Sedendosi al posto di guida salta subito all’occhio il volante a 2 sole razze. Okay, Citroën sulla DS ne aveva messa una sola, ma in effetti, con l’abbondanza di comandi che integra due sono più che sufficienti, anche se si guarda l’aspetto sicurezza.
La plancia si sviluppa sostanzialmente in orizzontale ed è tagliata da una fascia percorsa da una linea a LED che, prolungandosi sulle portiere e duplicandosi nel vano inferiore contribuisce a rendere l’ambiente più accogliente. Debuttano l’head-up display (optional) e il climatizzatore a tre zone Climatronic (di serie su Executive).
Ottimi i sedili, la cui ergonomia e i materiali contribuiscono a elevare la qualità percepita, esaltata anche dall’ottimo isolamento acustico, con presenza motore limitata ai regimi di maggior utilizzo e fruscii aerodinamici contenuti, ancor più montando i vetri acustici anteriori (opzionali).
Per quanto riguarda l’infotainment c’è ovviamente il noto Skoda Connect, accessibile con eSIM, che include Servizi Care Connect di Chiamata d’emergenza, Service Proattivo per 10 anni e Accesso Remoto dal proprio smartphone, oltre che Infotainment Online per 1 anno.
Il visualizzatore è uno schermo touch da 10” (con sistema Bolero o Columbus, di serie è da 8,25”) posto a centro plancia, sopra una serie di tasti che facilitano la selezione delle funzioni più utilizzate, come il clima. Non manca l’assistente vocale che risponde al comando ‘Hey Laura’.
Come è fatta (Tecnica&Sicurezza)
Sulla qualità del prodotto Skoda non si discute, specie rapportandola al prezzo. Sulla nuova Octavia lo standard è elevato. Vano motore ordinato, componenti ben disposti e cablaggi e tubazioni ben protette denunciano uno studio accurato del routing.
Scuola Audi, così come nei giochi&profili e nelle guarnizioni che sigillano le aperture, di eccellente fattura e funzionalità ovunque.
Con potenze fino a 150 CV la sospensione posteriore è del tipo a ponte semitorcente (o ruote interconnesse), abbinato alla tradizionale MacPherson anteriore. Salendo con la potenza si passa al multilink posteriore, con miglioramento delle doti dinamiche specialmente quando si ha fretta tra le curve.
Adatto al posizionamento del veicolo il feeling dello sterzo, non troppo reattivo ma che infonde sicurezza quando si marcia in relax. I sistemi di assistenza alla guida includo ora il Collision Avoidance che aiuta a evitare la collisione imminente con uno scarto controllato.
Il Turn Assist rileva i veicoli provenienti da sinistra e, se è il caso, attiva i freni. Bello l’Exit Warning, che avvisa il sopraggiungere di una bici o un monopattino quando si apre la porta. Oggi serve più che mai. Non manca il Cruise Control Adattivo attivo fino ai 210 orari e anche in coda, solo col cambio DSG. Completano il ‘pacchetto’ il riconoscimento della segnaletica, il Lane Assist.
Motorizzazioni
Essendo parte del Gruppo Volkswagen Skoda non può sfuggire alle formule motoristiche più rispettose per l’ambiente, ovvero a basse emissioni di CO2 ed NOx. Per la prima volta Octavia sarà proposta anche in versione mild hybrid (e-TEC) e ibrida plug-in (iV).
I motori endotermici sono i già noti EVO utilizzati trasversalmente dal Gruppo, che peraltro qui spiccano consumi leggermente più contenuti per via della migliore aerodinamica rispetto ai SUV di pari segmento. Tra i benzina si può scegliere il tre cilindri 1.0 litri TSI da 110 CV turbo (con turbina a geometria variabile) e processo di combustione Miller, che riduce i consumi abbassando il regime di coppia massima.
In alternativa c’è l’1.5 litri TSI da 150 CV che per il controllo dei consumi ai carichi intermedi è dotato di gestione attiva dei cilindri (ACT). Entrambi sono a iniezione diretta con pressione di 350 bar.
Il cambio manuale è il 6 marce MQ281 mentre l’automatico è il doppia frizione DSG a 7 rapporti (col comando shift-by-wire) dal funzionamento impeccabile (lo abbiamo provato abbinato al diesel TDI da 150 CV Style).
Nella versione e-TEC i motori EVO col DSG possono essere abbinati alla trazione mild hybrid. In ambito ibrido, il motore a benzina 1.4 litri TSI 150 CV, viene proposto in versione ibrida plug-in con una potenza di sistema che sale a 204 CV (Octavia iV) grazie a un motore elettrico da 85 kW, con una autonomia in full electric pari a 60 km (WLTP). Coi motori 1.0 TSI e 1.5 TSI col cambio DSG ci sono le versioni e-TEC che con uno starter-alternatore a 48 V azionato da una cinghia e una batteria agli ioni di litio si trasformano in mild hybrid abbattendo in modo significativo i consumi urbani, grazie al boost elettrico allo spunto e la frenata rigenerativa.
I motori a gasolio hanno il trattamento dei gas di scarico con doppio convertitore SCR si ciascuno dei quali avviene l’iniezione di AdBlue. Risultato una forte riduzione degli NOx e standard di emissioni Euro6d. Una sola cilindrata, 2.0 litri, e potenza di 115 CV con cambio manuale o DSG7, 150 CV (anche con DSG7 abbinato alla trazione integrale), e 200 CV solo integrale e con DSG7.
Versioni e Prezzi della Skoda Octavia
La nuova Škoda Octavia, sia nella versione berlina sia nella Wagon, è disponibile in due allestimenti, Executive e Style, entrambi con motorizzazioni a benzina e a gasolio. L’accesso alla gamma Octavia è rappresentato dalla berlina 1.0 TSI Executive, che costa 24.000 €. Servono 1.000 € in più per la Wagon. Al top della gamma si pone la Wagon turbodiesel 2.0 TDI 150 CV DSG Style (quella che abbiamo provato) che costa 33.900 €, 1.050 € in più dell’analoga versione berlina.
Con la motorizzazione 1.0 TSI 110 CV non sono disponibili le versioni Style. Va osservato che la versione Executive ha già un’ottima dotazione che include gli ADAS e il Climatronic, rafforzando il favorevole rapporto qualità/prezzo, tipico del prodotto Škoda, che rende la Octavia Wagon particolarmente ambita per le flotte aziendali, che ricordiamo assorbe il 40% del venduto. La Style aggiunge un’ulteriore serie di optional il cui valore reale è 1.650 € che però il cliente paga solo per il 64%, ovvero con un sovrapprezzo di circa 1.000 €.
La quarta generazione di Octavia sarà disponibile anche coi motori G-TEC a metano e, novità assoluta per Škoda, anche ibrida, con l’1.0 TSI 110 CV e-TEC mild-hybrid col cambio DSG7 e l’1.4 litri TSI iV 205 CV (150 CV termici e 115 CV elettrici nominali) col DSG6 plug-in hybrid. Non mancheranno, ma occorrerà aspettare fine anno, le varianti Scout (off-road oriented) e la sportiva RS nelle motorizzazioni 2.0 TSI 245 CV e iV 1.4 TSI plug-in hybrid da 245 CV, entrambe col cambio DSG7.
Le Skoda sono garantite 2 anni, 3 per la vernice e 10 per la corrosione passante.