
La ricerca e lo sviluppo nel mondo delle batterie per le auto elettriche compie passi avanti giorno dopo giorno. Dopo le recenti innovazioni presentate da SVolt, CATL e Tesla, dalla Corea arriva un’altra novità che potrebbe segnare un punto di partenza per le batterie del futuro. Sulla rivista scientifica Advanced Energy Materials, infatti, è stata pubblicata una nuova ricerca condotta da un team di ricercatori dell’Istituto di Scienza e Tecnologia Daegu Gyeongbuk.
Il decadimento nelle batterie Li-S
Uno dei problemi principali legato alle batterie al litio-zolfo, anche chiamate Li-S o LSB, è il rapido decadimento delle batterie riscontrato dopo un numero ridotto di cicli di carica-scarica. Grazie all’utilizzo della silice, la nuova tecnologia proposta dal team di ricercatori della Corea del Sud ha dimostrato di essere in grado di resistere a oltre 2.000 cicli di carica-scarica senza perdere le altissime prestazioni in termini di densità ed efficienza energetica.
La tecnologia nel dettaglio
I principali vantaggi della silice, anche chiamata anidride silicica, per la sua composizione chimica SiO2 sono legati al suo basso costo di estrazione e alla sua elevata polarità. Proprio quest’ultima caratteristica si è rilevata fondamentale in questa ricerca. La silice, infatti, è riordinata in piastrine dalla struttura porosa chiamate pOMS che hanno la funzione di catodo non appena entrano in contatto con un elemento carbonioso che conduce.
Il suo elevato livello di polarità evita la dispersione dei polisolfuri di litio all’interno della cella, che andrebbero a danneggiare l’anodo e favorirebbero il rapido decadimento della batteria.
Densità energetica spaventosa
Con uno sguardo verso il futuro, questa tecnologia utilizzata sulle batterie al litio-zolfo potrebbe essere una novità interessante per il mercato delle auto elettriche sia per le prestazioni offerte sia per il basso costo di produzione. La densità energetica di questi accumulatori, infatti, si aggira intorno 2600 Wh/kg e garantirebbe a parità di volume di una batteria agli ioni di litio un’autonomia fino a 10 volte superiore.