Mini Aceman, il SUV elettrico a misura di Mini

Mini Aceman SE (foto Mini)

La nuova Mini Aceman segna una doppia tappa storica per la Casa britannica. Da quando il marchio è stato rilanciato da BMW, vale a dire oltre vent’anni, per la prima volta SUV e crossover hanno preso il sopravvento nei listini e a segnare questo passo è il primo modello nato esclusivamente a trazione elettrica. Si tratta anche del primo a essere prodotto, così come la versione a batteria della classica Mini a tre porte, in Cina dalla Spotlight, joint-Venture tra BMW e Great Wall Motor.

Destinata a rimpiazzare sia la Clubman sia la Mini hatchback a cinque porte, Mini Aceman è un modello dalla fisionomia inedita e dallo stile originale anche dentro, ma razionale negli spazi più di quanto si potrebbe immaginare. Si propone con tre livelli di potenza e fino a quattro allestimenti a prezzi che vanno da 32.100 a 44.500 euro.

Mini Aceman: come è fatta

La prima qualità della nuova Mini Aceman è a compattezza. Lunga 4,07 metri, larga 1,75 e alta 1,50, ha ingombri e una silhouette quasi più da utilitaria che da SUV. Le proporzioni sono sportive, cofano alto e lungo, un abitacolo arretrato con cristalli molto inclinati e a coda corta ma spiovente. La filosofia che ha guidato il design è la cosiddetta “Charismatic Semplicity”. Uno stile definito dalla Casa come minimalista ma movimentato dall’uso di spigoli netti e linee spezzate.

Il passo è lungo, come ci si aspetta dalle nuove elettriche. Ben 2,61 metri separano gli assi delle grandi ruote con cerchi da 17″ sulla versione E a 19″ sulle S e JCW, a garanzia di una certa comodità degli interni.

Per chi siede dietro effettivamente i centimetri non mancano né in larghezza né in altezza, nonostante la presenza del tetto panoramico con tendina elettrica. Grazie alle ampie regolazioni di volante e sedili anteriori anche lo spazio longitudinale può essere gestito bene per non lasciare nessuno allo stretto.

Quanto al bagagliaio, ricorda più quello di un’utilitaria che quello di un SUV, per via della sponda piuttosto alta, ma sotto il piano di carico c’è un ampio vano, in parte occupato da alcuni componenti elettrici, dove possono trovar posto i cavi di ricarica e piccoli oggetti. Il volume dichiarato è di 300 litri, ampliabili a 1.005 abbattendo lo schienale frazionato 40/60 del divano posteriore.

Volumi a parte, l’aspetto degli interni abbina design moderno a elementi classici come il grande strumento rotondo centrale da 24 cm con tecnologia OLED, che ospita il display della comunicazione e dei servizi di bordo. Un po’ “vintage” anche la barra comandi sotto il display è stata ridisegnata e include anche un comando di start a forma di chiavetta.

Decisamente più moderne sono invece le maniglie delle portiere, che hanno una insolita forma a pinna rovesciata, o la plancia rivestita in tessuto ecologico a maglie larghe. Ecologici sono anche i pannelli porte in poliestere riciclato e i rivestimenti dei sedili in stoffa o “pelle vegana” di origine non animale.

Mini ha previsto una serie di otto personalizzazioni “digitali”, profili che attivano specifiche grafiche del display centrale e cambiano l’illuminazione. Tra questi, particolarmente originale è la configurazione “Timeless”, che trasforma lo schermo in un grande orologio vintage. Non manca l’head up display che proietta le indicazioni essenziali davanti al conducente.

Infine, va segnalato che l’allestimento JCW non accompagna soltanto l’omonima versione top di gamma e performance. La sua caratterizzazione estetica è anche una delle quattro disponibili per E ed SE. Le altre sono Essential, Classic e Favoured.

Mini Aceman SE (foto Mini)

Mini Aceman: la meccanica

La base della Mini Aceman, condivisa con le Cooper E ed SE a tre porte, non è esattamente la stessa piattaforma UKL1 delle Mini con motore a combustione. Lo conferma proprio la Mini più classica, che nelle versioni a batteria differisce leggermente dalle altre nel passo e nelle misure.

Il listino della Mini Aceman propone tre varianti a motore elettrico singolo anteriore e due batterie al litio NMC Nichel-Manganese-Cobalto. Quella più piccola ha una capacità installata di 42,5 kWh, di cui 38,5 effettivi. Si abbina al modello base E con motore da 184 CV di picco e 55 kW di potenza omologata. L’autonomia dichiarata è di 309 km, per un consumo medio compreso tra 14,1 e 14,7 kWh/100 km. La ricarica in corrente continua assorbe fino a 70 kW, consentendo il recupero dal 10% all’80% in meno di mezz’ora.

L’altro pack ha una capacitò installata di 54,2 kWh e una effettiva di 49,2 kWh ed è abbinato alle altre due versioni, la SE da 218 CV di picco e 65 kW omologati e la eJCW. Questa è la versione più performante e arriva a 258 CV, 102 kW omologati a libretto.

Per queste, che raggiungono rispettivamente i 170 e 200 km/h, le autonomie dichiarate sono di 405 e 355 km, e i consumi vanno da 13,9/14,7 per la prima e da 14,4 a 16,4 kWh/100 km per la eJCW.  Si ricaricano con potenza massima di 95 kW e passano dal 10% all’80% in in 31 minuti. Per tutti i modelli, il caricatore di bordo in corrente alternata è da 11 kW. Richiede dunque dalle 4 ore e mezza fino alle 5-6 ore per la ricarica completa.

Mini Aceman: come va

Mini non ha mai rinunciato al “Go Kart feeling” nemmeno sui modelli dalla vocazione più familiare, e per la Aceman le cose non sono differenti. Le sospensioni sono corredate di barre stabilizzatrici ad elevato precarico, che limitano l’escursione delle ruote durante il rollio. Per contro, ha ammortizzatori non troppo rigidi per contrastare sullo sconnesso gli effetti del peso, che varia da 1.650 a 1.750 kg circa conducente escluso.

Il primo contatto con la Mini Aceman ci ha messo di fronte E ed SE, effettivamente diverse per carattere seppure accomunate da una certa agilità. Accompagna la prontezza tipica dei motori elettrici a una guida precisa ma non pesante, e a un valido comfort. La rigenerazione in frenata è efficace, a volte anche troppo energica, considerando che non sono previsti comandi la volente per modularla. Limita però il ricorso ai freni sia nella guida brillante sia in quella più rilassata.

La versione SE dispone di uno spunto e di un allungo più marcati, potendo disporre anche di maggiore potenza e riserva energetica. Infatti in questo caso la velocità massima arriva a 170 km/h (sulla E sono 160) e si passa da 0 a 100 km/h in 7″1 contro 7″9.