
Dopo Arona e Ateca, SEAT cambia l’iniziale del nome e passa alla T come Tarraco, ovvero il nome latino della storica città di Terragona. E’ il terzo e più voluminoso SUV della serie, che completa non solo la gamma in questo importante segmento (che si prevede aumenterà di un ulteriore 40% il suo ‘peso’ entro il 2025), ma si va ad aggiungere a una gamma che dalla piccola citycar alla Cupra pone la SEAT nel novero dei grandi Costruttori in grado di accompagnare la propria clientela in tutto il cammino di mobilità. “Si tratta di una svolta stilistica importante per noi”, ha detto Alejandro Mesoners-Romanos, direttore del design, “poiché il linguaggio formale della Tarraco prosegue quell’evoluzione e differenziazione partita qualche anno fa, introducendo alcuni elementi stilistici che ritroveremo anche sulle prossime SEAT, a cominciare dalla nuova Leon, programmata per il 2019”. E parlando di stile ciò che colpisce subito è il frontale, con un’inedita calandra posizionata più in altro e verticale, di grandi dimensioni e forma esagonale che si prolunga nei compatti gruppi ottici full LED con la forma tracciata dalle luci diurne che ne caratterizza l’impatto visivo. Importante anche il cofano motore sculturato, il display centrale ‘fluttuante’ che alleggerisce la superficie della plancia e la cura negli allestimenti interni, con utilizzo di materiali ricercati e combinazioni di tessuti che siamo abituati a vedere su vetture di classe superiore. “L’immagine del nostro brand, cresciuta di pari passo con la qualità costruttiva del nostro prodotto, è per noi un aspetto fondamentale se vogliamo continuare a crescere”, ha aggiunto Piero Vianello, direttore di SEAT Italia. “Sotto questo aspetto siamo molto forti in Europa, con la Germania nostro primo mercato continentale, e anche in Italia, nonostante i retaggi del passato difficili da cancellare, specie nella parte più ‘âgée’ della nostra potenziale clientela, la crescita è costante, con oltre 17.000 vetture vendute da gennaio a ottobre 2018, corrispondenti a un +17% rispetto all’anno scorso”. Dati inequivocabili che nelle intenzioni di Luca De Meo, AD di SEAT, hanno a livello globale ancora ulteriori margini di crescita, grazie anche all’avvento delle versioni ibride plug-in e all’utilizzo del metano, di cui il recente accordo tra SEAT e SNAM è prova evidente. “Chi ancora associa la Marbella al nostro marchio”, prosegue Vianello, “non è nel nostro target: noi guardiamo avanti, verso una clientela più giovane e dinamica, ai professionisti tra i 40 e i 50 anni, senza pregiudizi e che guarda soprattutto alla sostanza e alla funzionalità offerta da un veicolo nel quale talvolta devono trascorrere una buona fetta del proprio tempo. Oltre ovviamente a un aspetto estetico accattivante e ben identificabile. SEAT ambisce ad essere riconosciuto come brand premium dalla clientela piuttosto che come conseguenza di un’etichetta applicata dal marketing della concorrenza più blasonata…”.
In generale
La Tarraco è un SUV e dunque non dobbiamo aspettarci rivoluzioni stilistiche o volumetriche. Tuttavia rispetto alle concorrenti del Gruppo VW, con le quali condivide la piattaforma, ci sono spunti originali, pur considerando l’inevitabile economia di scala. Qualche finezza, come le luci di retromarcia a LED inserite con fossero due gemme nei gruppi ottici posteriori, E la scolpitura delle superfici, che implicano investimenti importanti per gli stampi. Dove la Tarraco cala l’asso è nell’abitabilità: 760 litri di bagagliaio (ampliabili fino a 1.920 litri) significano 250litri di capacità in più rispetto alla Ateca e 360 al confronto con Arona, il SUV più compatto della serie. E poi l’opzione dei 7 posti. Andrew Sheperd, direttore tecnico di SEAT, ha messo poi in risalto come la vettura sia stata pensata a Barcellona, garanzia di creatività, e assemblata a Wolfsburg, sinonimo di qualità costruttiva, partendo dalla piattaforma MQB-A LWB, ovvero Long Wheel Base che dimensionalmente pone la Tarraco vicina alla Audi Q5 e più ancora alla Volkswagen Tiguan Allspace della quale a livello visivo sono evidenti non poche analogie. Le quote fondamentali sono infatti 4.735 mm di lunghezza, 2.790 mm di passo, 1.839 mm di larghezza e un’altezza di 1.658 mm.
Continuando con l’analisi degli interni, di cui abbiamo già rimarcato l’eccellente scelta dei materiali, la qualità percepita generale si estende anche ai vani di carico, col bagagliaio ben rifinito e con numerose soluzioni per fissare il carico, oltre all’intelligente sistemazione sotto un coperchio della tendina che nasconde il contenuto, che quando deve essere rimossa per aumentare momentaneamente il volume non si sa mai dove mettere… Ottima l’abitabilità, anche per i due che stanno dietro (il terzo, ma siamo nella norma, un po’ meno…), col plus di poter riscaldare i sedili. I 2 posti aggiuntivi (opzional da circa 900 euro) sono ovviamente di fortuna ma oltre ad ospitare due ospiti occasionali possono essere anche interpreti come modulazione del vano di carico. All’avanguardia l’infotainment, che di interfaccia con l’utente attraverso uno schermo centrale da 8” svincolato dalla plancia e che ricorda un tablet, divenuto ormai per molti… uno di famiglia. Android Auto e Apple Car Play consentono agli amanti della connessione di riprodurre lo smartphone. E’ disponibile Amazon Alexa che consente di accedere alle funzionalità vocalmente.
Il Virtual Cockpit, quello che è davanti agli occhi, può essere settato su tre visualizzazioni, inclusa una bella rappresentazione della mappa del navigatore, lasciando così libero il display per le altre funzioni. Di prim’ordine la dotazione di sicurezza disponibile di serie e in opzione: il Front Assist, il Lane Assist e la chiamata d’emergenza E-Call sono di serie mentre il cruise control adattivo è di serie sulla Xcellence.
Motorizzazioni
Riguardo le motorizzazioni, che alla SEAT prevedono nel futuro prossimo ancora fortemente sbilanciata verso il diesel nel rapporto 70/30, ci sono due TSI, uno da 1.5 litri con 150 CV e 250 Nm di coppia e un 2.0 litri da 190 CV e 320 Nm di coppia. Per il diesel ci sono due TDi da 150 CV (e 340 Nm) oppure 190 CV (con la coppia max che sale a 400 Nm). Per i TDi da 150 CV si può scegliere sulla trazione anteriore e il cambio manuale a 6 marce oppure il 7 marce automatico DSG con la trazione integrale 4Drive. Il 190 CV è invece disponibile unicamente col cambio DSG e la trasmissione 4Drive. La versione ibrida plug-in (per la quale si parla di una potenza complessiva attorno ai 210 CV) arriverà nel 2020.
La prova su strada
Nella prova dinamica nulla di particolarmente rimarchevole: un SUV, almeno di questa categoria, non lo si prende per eccitarsi tra le curve, tuttavia la Tarraco ha uno sterzo che ci è parso molto ben calibrato e diretto, oltre che ben demoltiplicato per facilitare le manovre. Nel test dinamico era inclusa anche una ‘palestra’ fuoristrada nella quale apprezzare le doti di grip, l’inclinazione laterale, la pendenza superabile e l’assistente alla discesa in un tratto fortemente inclinato. Pur con pneumatici estivi nulla da eccepire riguardo la trazione con la trasmissione 4Drive e superate a pieni voti tutte le prove. La Tarraco non è un fuoristrada ma sa togliersi d’impaccio anche in situazioni un po’ più impegnative dell’ordinario. Ottima l’insonorizzazione su strada, con una bassa presenza degli pneumatici e un po’ di invasività da parte del motore diesel. Mai fastidiosi infine i fruscii aerodinamici. Sufficientemente brillanti i motori, anche se con un peso di circa 17 quintali, nenche troppo elevato per una vettura di queste dimensioni, i miracoli non si possono fare. A livello di consumi ed emissioni, per la 2.0 TDI 150 CV col cambio manuale SEAT dichiara 129 gr/CO2 e un ottimistico 4,9 litri/100 km nel ciclo combinato.
Prezzi
Tre gli allestimenti, Style, Xcellence e Business. Si parte da 29.975 euro per la Style 1.5 TSI 150 CV, che in versione Business passa a 31.650 euro e sale fino a 34.325 euro per la Xcellence. La Style 2.0 TDI 150 CV parte da 33.065 euro con lo stesso delta prezzo per gli altri allestimenti. al top si colloca la 2.0 TDI 4Drive DSG 190 CV Xcellence a quota 42.975 euro. La SEAT Tarraco si può prenotare subito, ma per averla occorre aspettare febbraio 2019. L’allestimento Business è stato creato per il nostro mercato, come ci ha confermato Vianello: “Per la clientela italiana abbiamo proposto alla Casa di studiare un allestimento particolare, chiamato Business, che con un sostenibile sovrapprezzo rispetto alla versione base Style, aggiunge una serie di optional che saranno sicuramente apprezzati da chi utilizza l’auto per il lavoro e il tempo libero. Parlo, ad esempio, del ‘Pre-crash Assist’, che sfrutta la dotazione di sensori e l’infotainment per prevenire collisioni in caso di ostacoli improvvisi sulla carreggiata e del ‘Rollover Assist’, che identifica un assetto anomalo che potrebbe portare a un ribaltamento e chiude in automatico i finestrini, mette in tensione le cinture di sicurezza e invia un SOS al centro di soccorso SEAT, comunicando il tipo di alimentazione del motore, benzina o gasolio, e il numero di persone a bordo…”.