
Land Rover si prepara al futuro. Un futuro… elettrico. Nel pieno rispetto della strategia del gruppo a cui appartiene, il brand britannico, come Jaguar, ha deciso di sposare con decisione la mobilità a zero emissioni. Ora i vertici iniziano a svelare dettagli di quello che ci dobbiamo aspettare.
La prima cosa che sappiamo è che Land Rover dividerà la produzione in una serie di sottomarchi. Ci sarà Range Rover, come già sappiamo, ma anche Discovery e anche Defender. Qualche anno fa si disse che entro il 2026 Land Rover avrebbe avuto 6 auto elettriche a listino. Poi i tempi si sono un po’ allunati, ma la strategia non cambia. Facciamo ordine.
Prima tocca alla Range
La prima auto elettrica che vedremo sarà la Range Rover. Era stato detto in passato ed è stato confermato di recente. Anzi, Land Rover ha fatto sapere che dopo una serie di incontri mirati con i clienti e aver mostrato in aprile le prime immagini del modello, le risposte sono state più che positive.
Tanto che negli ultimi mesi i preordini del modello sono passati dai 16.000 di febbraio agli oltre 42.000 di oggi. Secondo quanto dichiarato da Lennard Hoonik, direttore operativo del gruppo Jaguar Land Rover, il motivo è semplice: “le persone hanno capito che la Range Rover elettrica sarà una Range in tutto e per tutto”.
“E il fatto che molte componenti, inclusi i motori, siano stati sviluppati internamente, ha reso più facile dare la giusta personalità a questa vettura – ha detto ancora Hoonik in un intervista rilasciata ad MotorTrend -. Poi, abbiamo realizzato un sistema di controllo della trazione che ci consente di avere prestazioni offroad da prima della classe. Un esempio? La capacità di guado sarà di 850 mm”.
Il rilancio di Discovery: un po’ ammiraglia un po’ MPV
Per vedere la versione definitiva della Range elettrica dobbiamo aspettare ancora poche settimane. L’auto, infatti, sarà presentata e messa in commercio entro la fine del 2024. Poi toccherà alla Range Rover Sport elettriche e poi a un’elettrica a marchio Discovery. Useranno tutte la stessa piattaforma MLA, quella piattaforma multialimentazione su cui si basano i primi modelli ibridi plug-in della Casa. Ma oltre al pianale, a cambiare sarà la filosofia.
Al momento la Discovery, tra le più anziane ancora a listino, rappresentano solo il 4% delle vendite, ma con la nuova strategia sotto questa sigla si vuole dare forma a una serie di modelli molto diversi dagli attuali, in grado (si spera) di vendere di più.
L’idea è quella di realizzare auto simile a Defender, ma anche in grado di differenziarsi da questa, che nell’ultimo anno ha venduto 6 volte di più. Lo farà attuando una profonda trasformazione che la porterà ad avere elementi da monovolume. Potrebbe diventare una sorta di ID.Buzz di lusso e con una maggiore vocazione fuoristradistica. E senza rinnegare il passato.
Alla prima Discovery elettrica sta lavorando il team Special Vehicle Operations. Il capo del reparto SVO Jamal Hameedi ha detto ad Autocar che per ora l’unico punto fermo è che la Discovery elettrica sia un’ammiraglia. Ma il concetto è ampio e può essere interpretato in tantissimi modi. Staremo a vedere.