Ancora una volta la crossover 4×4 Renault sorprende il suo pubblico, rendendosi protagonista di entusiasmanti imprese
Si è appena concluso un avvincente viaggio nella terra argentata, come i primi esploratori spagnoli battezzarono l’Argentina, quando, nel quindicesimo secolo, iniziarono la colonizzazione dell’America del Sud. Massimo Gionco, fotografo e reporter, è partito al volante di Koleos da Buenos Aires, percorrendo oltre 8.000 km, attraverso gli spazi sconfinati e i paesaggi incontaminati della Pampa: destinazione Patagonia.
Lungo la Ruta 3, una lunga striscia d’asfalto che, costeggiando la costa Atlantica, scende giù fino alla Terra del Fuoco, tra deserti e immensi ghiacciai, Koleos si è fatto largo sfidando i venti dell’inverno australe che senza tregua soffiano sul cammino dei temerari che amano avventurarsi in questa regione. Su questo lungo tratto Koleos si è distinta per la perfetta tenuta di strada, la silenziosità e la grande maneggevolezza.
Dopo aver attraversato il Rio Colorado, la vivace cittadina di Carmen de Patagones e la penisola di Valdez, a dir poco affascinante con le sue scogliere a picco e le selvagge baie, superata Comodoro Rivadivia, Koleos è passata agevolmente dall’asfalto al difficile sterrato che conduce a Calafate, esprimendosi al meglio e dimostrando appieno la sua capacità di trazione, grazie al sofisticato sistema di trasmissione “All mode 4×4 i” che ha sempre garantito al team della spedizione lo stesso livello di sicurezza e le stesse performance mostrate sull’asfalto. Arrivato a El Chalten, sperduto villaggio a 200 km a nord di Calafate, ai piedi dello Hielo Continental Sur, una calotta di ghiaccio oceanica stretta tra il Pacifico e l’Atlantico, Koleos si è quindi preparata a risalire la Ruta 40 che costeggia tutta la catena andina, affrontando centinaia di chilometri di sterrato che si snodano tra le spaventose vette del Cerro Torre e del Fitz Roy.
Tutt’intorno, l’immensità dalla tundra con i ghiacci e le nevi che intimidiscono anche gli stessi argentini per le bufere che, soprattutto d’inverno, possono bloccare il percorso per giorni; l’affidabilità di Koleos non si è smentita neanche a seguito delle continue vibrazioni causate dal “Ripio”, il temibile sterrato argentino. I dispositivi DDS (Downhill Drive Support) e USS (Uphill Start Support), di ausilio alla guida in fuoristrada, si sono rivelati particolarmente utili e sono stati ampiamente apprezzati da Massimo Gionco lungo i tratti ghiacciati; inoltre, su questo terreno, l’eccellente valore dell’angolo di attacco anteriore (27°) e posteriore (31°) ha evitato qualunque problema di motricità.
Dopo lunghe settimane di viaggio, intervallate da incontri con i leggendari gauchos e la scoperta di veri e propri santuari naturalistici del pianeta, la vista di San Carlos de Bariloche, la più famosa delle località sciistiche Argentine, ha suggerito a Massimo Gionco e alla sua audace Koleos, fedele compagna di viaggio, che solo 1.700 chilometri li separavano da Buenos Aires; la capitale argentina sarà raggiunta attraverso la variante chiamata Ruta de Los 7 Lagos: “una riedizione del paradiso terrestre” l’ha definita al suo ritorno, il reporter trentino. Passando da San Martin de Los Andes, attraverso il Parco Nacional del Volcan Lanin, che con i suoi 3.768 metri d’altezza vigila sugli spazi misteriosi della Patagonia del Nord, si è concluso con il rientro nella capitale argentina l’emozionante viaggio a bordo di Koleos, in una delle terre incantate più amate dai viaggiatori di tutti i tempi. La crossover 4×4 Renault ha confermato, ancora una volta, le sue straordinarie capacità fuoristradistiche.