Dacia Duster 2024: nuova sfida tecnica e stilistica alla concorrenza

Squadra che vince non si cambia: una frase abusata che però, nel caso della nuova Dacia Duster va ampliata e perfezionata, poiché dal 2013, anno dell’arrivo di questo modello nella gamma Dacia, a oggi, la Casa rumena ha fatto passi da gigante nel posizionamento e nell’immagine, evolvendosi al pari dei suoi prodotti.

Le due prime generazioni della Dacia Duster, con a fianco i rispettivi restyling.

Arrivata in Europa nel 2004 con prodotti estremamente funzionali e aggressivi nel prezzo di vendita, oggi Dacia resta sempre un’alternativa a prezzo contenuto, che preferiamo definire onesto, ma con le versioni rinnovate dei suoi cavalli di battaglia si scrolla definitivamente di dosso quell’etichetta un po’ dimessa che l’ha peraltro aiutata a guadagnare importanti quote di mercato e a fare felici i ragionieri del Gruppo Renault, all’interno del quale non è più la Cenerentola ma un brand maturo, consolidato e ben posizionato.

E, cosa fondamentale, con la concreta consapevolezza di esserlo.

La Duster è assemblata in Romania, ma non è solo per questo motivo che lei e le altre Dacia hanno un buon rapporto qualità/prezzo.

Il costo della manodopera è più basso che in Europa occidentale, ma non quanto quello dei Paesi tipicamente lowcost.

E’ soprattutto utilizzando tecnologie consolidate nel Gruppo Renault che Dacia può ridurre quei costi di sviluppo che vanno in ammortamento sui veicoli.

Un’attenta strategia di acquisto e l’attenzione ai saving, ovunque possibile, concorrono a rendere oltremodo concorrenziale il prezzo.

Che alla Dacia facciano sul serio lo si è visto e capito proprio alla presentazione internazionale della nuova Duster, avvenuta nella massima riservatezza a novembre, in Portogallo, ben prima del lancio sul mercato e della possibilità di provarla.

Per la parte dinamica, quindi, dovremo aspettare ancora un po’.

All’esterno nuovi e vecchi segni identificativi

Ridefinire linee e volumi di un’auto di grande successo non è impresa facile, e gli stilisti Dacia hanno dovuto reinventare il design di Duster rispettando dei vincoli inderogabili quali le proporzioni generali e il bilanciamento dei volumi, che se centrati evitano l’utilizzo di ‘trucchi’ stilistici correttivi, il ‘fil rouge’ con le generazioni precedenti e il rispetto di quelle linee di stile diventate iconiche e per questo irrinunciabili, seppur liberamente reinterpretate.

Non solo: la Dacia Duster ha fatto della versatilità una delle chiavi di successo e dunque era necessario non dimenticare la capacità di muoversi fuoristrada, una grande abitabilità e lo spazio per il fabbisogno di una famiglia tipo.

Oltre a questi aspetti funzionali, tre sono stati i parametri di riferimento per posizionare il prodotto: Essenziale ma Cool, Robusto e con anima Outdoor ed Eco Smart.

Un mix decisamente complesso che osservando il risultato finale possiamo dire brillantemente risolto.

Dacia Duster
Il frontale, col cofano quasi orizzontale con ampie scalfature che ne movimentano l’ampia superficie e la fascia orizzontale col nuovo logo e le linee segmentate che finiscono nei gruppi ottici con le luci diurne a Y.

Frontale: cambia tutto

E’ la parte anteriore dove il cambiamento è più visibile, col cofano alto e orizzontale che incrocia il muso pressoché verticale per dare grande presenza al veicolo, pur riconoscendo una certa comunanza con altri celebri Suv che strizzano l’occhio all’offroad.

Dacia Duster
Un primo piano del gruppo ottico anteriore della fessura per convogliare l’aria sull’esterno della ruota e il triangolo in Starkle® che, come l’arco passaruota, è colorato in massa.

Il parabrezza inclinato, i sottili A-pillar e la linea del tetto che scende verso il posteriore e termina con uno spoiler ben raccordato, rendono poi più leggero l’impatto visivo della fiancata con una terza finestra vetrata cieca che va a risolvere la superficie del C-pillar riprendendo un profilo già visto sui modelli precedenti.

Le ruote da 18” aggiungono grinta alla fiancata e i passaruote con le estensioni in plastica unite da una fascia che taglia la parte inferiore delle porte esaltano l’immagine offroad del veicolo.

Dacia Duster
In Starkle® anche lo ‘snorkel’ che non ha funzioni ma è diventato un elemento estetico caratteristico della Duster.

Il frontale prosegue il nuovo corso stilistico di Dacia già intrapreso nella precedente versione ma qui affinato per lanciare elementi che saranno trasversali sulla gamma per creare un rinnovato family feeling, in particolare la fascia nera che corre per tutta la larghezza.

Al centro, grande, il logo, poi due linee orizzontali segmentate che proseguono nei gruppi ottici in cui le luci diurne disegnano due Y orizzontali e speculari.

Il motivo a Y ricorre anche dietro. I gruppi ottici ben distanziati consentono grandi dimensioni del portellone senza il sovracosto per dividerli in due parti. L’ombra sul parafango evidenza la bombatura che dà ‘presenza’ al veicolo.

Nel segno della Y

La forma a Y è ripresa anche nei gruppi ottici posteriori della nuova Dacia Duster, in un sol pezzo e distanti per consentire la massima larghezza della bocca di carico.

Se tutto questo soddisfa il parametro Robusto e Outdoor quello Eco Smart si identifica nelle piastre di protezione anteriore e posteriore che sono colorate in massa durante la fase di stampaggio e quindi non richiedono verniciatura: un vantaggio per l’ambiente e per il cliente che in caso di piccoli graffi non vedrà variazioni di colore.

Un nuovo materiale composto fino al 20% da materiali riciclati e denominato Starkle®, frutto della collaborazione degli ingegneri Dacia con l’azienda chimica LyondellBasell, è utilizzato per alcune parti importanti, come spiegato più avanti.

Un dettaglio del gruppo ottico posteriore.

La versione a trazione integrale, un ‘must’ per Duster, è sempre a listino ed è caratterizzata da una maggiore luce da terra (217 mm) e angoli di attacco e uscita rispettivamente di 31° e 36°.

Gli interni: coerenti con l’esterno

L’idea trainante il design degli interni è stata quella di ripetere nell’abitacolo alcuni elementi tipici degli esterni, a cominciare dalla Y che ritroviamo in più dettagli.

La troviamo sul pannello porta anteriore, formata da tre elementi con tinta a contrasto, e come inserto nelle bocchette di aerazione centrali e laterali poste nella plancia, che a loro volta richiamano la forma poligonale dei passaruota.

Più ricercata, rispetto agli standard Dacia, la composizione della plancia, con un elemento in plastica trasversale che dà una piacevole sensazione di robustezza e visivamente è molto offroad.

Dacia Duster
Gli interni rappresentano un notevole passo avanti in termini di accoglienza. I materiali non sono da ‘premium’ ma sono ben coordinati e garantiscono grande robustezza e durata nel tempo.

Le plastiche sono piuttosto rigide al tatto, ma questo in parte si sposa con la volontà di rendere le superfici robuste e indeformabili, anche quando l’utilizzo non è proprio ‘gentile’.

Nella stessa direzione va interpretato l’uso di tappetini in gomma, facili da pulire e pressoché indistruttibili.

Dacia Duster
Le superfici sono ‘sharp’ e riprendono la forma del logo.

Il display centrale da 10,1” è inclinato di 10° verso il conducente ed è ben centrato nel suo campo visivo; lo stesso vale per le bocchette di aerazione centrali e per la pulsantiera di controllo della climatizzazione.

Il nuovo comando del cambio automatico è ergonomico, mentre il volante, appiattito in alto e in basso, è comodo da impugnare e al centro reca un grande logo di ultima generazione al posto del precedente nome Dacia.

YouClip, attacchi versatili

L’aggancio universale YouClip consente l’aggancio di molti accessori.

Nell’ambito delle soluzioni intelligenti per facilitare la vita a bordo del veicolo, sulla nuova Dacia Duster segnaliamo il sistema YouClip, semplice e ingegnoso per fissare in punti chiave dell’abitacolo  e in modo pratico e sicuro, una serie di dedicati.

Nell’allestimento Essential, ovvero quello di accesso alla gamma, sono installati di serie 4 o 6 punti di aggancio YouClip (uno sulla plancia, uno sul fianco della consolle lato passeggero, uno dietro la consolle centrale, due nel portabagagli sul lato destro e sinistro e uno all’interno del portellone del bagagliaio).

A richiesta si possono poi aggiungere altri 2 punti sulla parte posteriore dei poggiatesta, che fungono da supporto per tablet. 

Tutti gli accessori compatibili con YouClip sono disponibili presso la rete di vendita DACIA.

Dacia Duster
Troviamo la Y anche sui rivestimenti delle porte anteriori.

Materiali riciclabili

Più sopra abbiamo già accennato al nuovo materiale denominato Starkle®.

Più in dettaglio, esso contiene fino al 20% di polipropilene riciclato ed è utilizzato allo stato grezzo, senza vernici, secondo un processo produttivo più ecologico e a minor consumo energetico.

Lo Starkle® è impiegato per la parte inferiore della scocca e per i passaruota, per gli elementi verticali applicati alle porte anteriori, i cosiddetti ‘snorkel’ che costituiscono un elemento identificativo (per quanto non funzionale), per i triangoli del paraurti anteriore, per le piastre di protezione e la grembialatura del paraurti posteriore. In questo senso va anche l’adozione di componenti plastici colorati in massa.

In generale la nuova Dacia Duster contiene circa il 20% di materiali plastici riciclati (considerato il perimetro dei polimeri come proposto nella bozza della futura normativa sui Veicoli Fuori Uso – End of Life Vehicles), che costituisce una percentuale superiore alla media nel segmento, con un incremento dell’8% rispetto alla generazione precedente.

Dacia ha anche deciso di eliminare i rivestimenti in pelle di origine animale e le cromature decorative da tutti i suoi modelli.

Un ultimo dettaglio non trascurabile: la disponibilità della versione completa e digitale del manuale d’uso sulla App My Dacia, consente di mettere a bordo un manuale ridotto, col conseguente minor consumo di carta.

Piattaforma CMF-B

Come Sandero, Logan e più recentemente Jogger, la nuova Duster utilizza la piattaforma CMF-B, che diviene così punto centrale della strategia industriale di Dacia.

Si tratta di una piattaforma competitiva in termini di costi industriali, poiché ampiamente condivisa su più veicoli, ed estremamente flessibile per offrire ai progettisti grande libertà di manovra nello sviluppare il prodotto.

Per questo la Dacia Duster di 3^ generazione offre un volume interno maggiore rispetto al precedente, sia per i passeggeri sia per i bagagli, pur rimanendo negli stessi ingombri esterni, pari a 4.34 m.

Dacia Duster
L’apertura del vano bagaglio è stata aumentata. Il volume è di 472 litri (sotto cappelliera versione 4×2). Il piano di carico è allineato con la soglia.

La piattaforma è stata sviluppata con criteri moderni anche per quanto riguarda il comfort di guida e la riduzione della rumorosità e delle vibrazioni, oltre a migliorare le qualità dinamiche.

Infine, la piattaforma CMF-B permette l’utilizzo delle tecnologie di elettrificazione mild hybrid e full hybrid, oltre ai sistemi ADAS avanzati.

Non è invece prevista l’opzione dei 7 posti, poiché in gamma questa è già offerta da Jogger.

Motorizzazioni: novità ibride

Forte di una consolidata presenza nel settore delle auto alimentate a GPL, con uno share del 60% e 600.000 vetture vendute finora, Dacia offre naturalmente la nuova Duster con questo tipo di motorizzazione, siglata ECO-G 100 Bi-Fuel in quanto può essere alimentata indifferentemente da benzina o GPL.

Con quest’ultimo tipo di carburante la Casa dichiara una riduzione del 10% delle emissioni di CO2 rispetto a un motore equivalente alimentato a benzina.

Con a disposizione 100 CV e 170 Nm di coppia, i due serbatoi per la benzina e il GPL di capacità 50 litri ciascuno consentono un’autonomia complessiva della Duster ECO-G 100 fino a 1.300 km (ciclo WLTP).

Il passaggio da una all’altra alimentazione avviene in automatico ed è impercettibile per chi guida, ma c’è comunque un commutatore posto sulla plancia per indicare il carburante in uso ed eventualmente forzare l’uso dell’uno o dell’altro. Il sistema di alimentazione è assemblato direttamente sulle linee di montaggio del veicolo e utilizza componenti provenienti da aziende specializzate nel settore, anche italiane.

La scelta del GPL incide fortemente sul TCO, arrivando quasi a dimezzare l’incidenza del costo carburante.

Salendo di potenza e prestazioni si passa al motore TCe 130 che adotta il 3 cilindri 1.2 litri ciclo Miller da 130 CV (96 kW) e 230 Nm, Euro7 ready.

Si tratta di un powertrain al primo livello di elettrificazione, ovvero un mild-hybrid con motore elettrico da 12 kW alimentato a 48V, che per Dacia è una novità assoluta e che rende la nuova Duster leggermente più brillante dell’attuale grazie al boost di coppia offerta dall’elettrico.

In frenata, la rigenerazione consente di ricaricare la batteria da 0,9 kWh.

Il motore TCe 130 è disponibile con cambio manuale a 6 rapporti sia per le versioni a trazione anteriore sia a trazione integrale.

Trazione 4×4: una tradizione per Dacia Duster

La trasmissione 4×4 e Terrain Control è meccanica e può essere gestita selezionando una delle 5 modalità previste:

  • AUTO: il sistema gestisce automaticamente la coppia tra ruote anteriori e posteriori in funzione di condizioni di aderenza e la velocità;
  • SNOW: ottimizza la trazione su strade sdrucciolevoli grazie a specifiche impostazioni del controllo di stabilità e del sistema di controllo trazione;
  • MUD/SAND: offre un buon grip su sentieri fangosi o sabbiosi;
  • OFF-ROAD: dedicato ai percorsi più difficili, è simile alla modalità 4×4 lock dell’attuale Duster, ma lo supera ottimizzando la distribuzione della coppia motrice tra asse anteriore e posteriore a seconda delle condizioni di aderenza rilevate e della velocità del veicolo;
  • ECO: ottimizza la distribuzione della coppia tra avantreno e retrotreno per limitare il consumo di carburante, adattandosi contemporaneamente alle condizioni di aderenza della strada, oltre a limitare la funzionalità della climatizzazione e le prestazioni del motore per ridurre consumi ed emissioni.

L’ibrido di Dacia Duster sfrutta l’esperienza Renault

Novità per la Dacia Duster ma non per la gamma Dacia che l’ha già impiegato su Jogger, il powertrain Hybrid 140, che adotta il sofisticato sistema Renault full-hybrid E-Tech utilizzato su Austral e costituito da un motore quattro cilindri aspirato di 1,6 litri da 94 CV (70 kW) più due motori elettrici, uno da 36 kW (49 CV) e l’altro con funzione starter/generator e sincronizzatore del cambio (non c’è frizione) alimentato ad alta tensione accoppiato a un cambio automatico dotato di 4 rapporti per il motore termico e 2 per quello elettrico.

La batteria, di capacità 1,2 kWh opera a 230V.

Un sistema che dalle nostre prove effettuate sul prodotto Renault ha dato eccellenti risultati in termini di consumo, in particolare nel ciclo urbano dove è possibile muoversi per lunghi tratti, sfruttando al massimo la frenata rigenerativa, con la trazione 100% elettrica.

Questo powertrain è disponibile sono con la trazione anteriore.

Uno sketch del modello di stile che, come si vede, è stato sostanzialmente rispettato nel prodotto industrializzato.