
Con la terza generazione, codice F40, lanciata nel 2018, e il passaggio alla trazione anteriore la BMW Serie 1 ha guadagnato spazio, razionalità ed efficienza. Ha tuttavia rinunciato all’elemento che più la distingueva tra le compatte, omologandosi un po’ troppo secondo alcuni pareri, ai canoni del segmento. La nuova F70 oggi ha quindi prima di tutto il compito di recuperare un po’ di quello spirito. Malgrado nasca sempre sulla medesima piattaforma e conservi invariati passo e larghezza, mostra un profonda evoluzione mirata proprio a restituirle l’antica grinta nell’estetica quanto nella sostanza. Per coglierla basta guardare il listino, che parte dai 34.400 euro della 116 e arriva i 56.500 della poderosa M135xDrive. Tutti gli allestimenti ad eccezione di quelli partenza contengono la parola MSport.
BMW Serie 1: come è fatta
Stessa piattaforma, la UKL2 condivisa con la Serie 2 Active Tourer e Grand Coupé, X1, X2 e con tutti i modelli Mini con più di tre porte, ma con importanti revisioni. Rispetto alla precedente BMW Serie 1 F40, la F70 ha sospensioni riviste con vari elementi di irrigidimento. Lo schema MacPherson anteriore ha barre di rinforzo tra la scocca e i duomi dei montanti, ammortizzatori a risposta variabile a seconda dell’ampiezza della compressione e nuovo servosterzo elettrico a pignone singolo. Il retrotreno a ruote indipendenti poggia su un supporto rinforzato con bracci incrociati. In più, entrambe le barre antirollio hanno nuovi cuscinetti con elevato precarico. La M135 xDrive aggiunge una barra duomi trasversale, ammortizzatori dal settaggio specifico e ulteriori elementi di irrigidimento, freni potenziati con le stesse pinze di M3 ed M4.
Questo upgrade da solo basta già a far capire in che direzione è voluta andare la Casa bavarese per ridare il giusto carattere al suo modello di accesso, ma anche l’estetica esprime bene il concetto. Se la scocca e la sezione posteriore sono rimaste pressoché invariate, la linea del frontale è invece stata rimodellata con un profilo più spiovente che dà enfasi alla lunghezza del cofano.

Qui si concentrano i 42 mm in più rispetto al modello precedente per una lunghezza che ora tocca i 4,361 mm. Come accennato la larghezza, 1.800 mm, e il passo, 2.670 mm, sono quasi invariati. L’altezza è invece cresciuta di 25 mm toccando quota 1.459 mm. Arrivano poi nuovi fari e una calandra in cui il classico doppio rene è ormai diventato quasi un unico elemento. La griglia è a maglie oblique e a richiesta, può essere dotata di illuminazione interna. Sono poi cresciute anche le ruote, che ora hanno un diametro più generoso pur mantenendo cerchi da 17” e 18”, con l’opzione dei 19″ e gomme semi-slick per la M135.

Totalmente rivoluzionati, gli interni della BMW Serie 1 come prevedibile seguono l’orientamento già mostrato da X1 e X2. Il passaggio definitivo ai cambi automatici è accompagnato da un selettore per le modalità di guida annegato nel tunnel e dalle palette dietro il volante. La nuova plancia, particolarmente pulita, è dominata dal grande Curved Display che ingloba il quadro strumenti da 10,25” e uno centrale da 10,70”. Qui le funzionalità touch mandano in pensione anche la tipica manopola dell’iDrive. La zona di carico offre una capienza di 380 litri, 1.200 abbattendo i sedili posteriori (300/1.135 per le versioni mild hybrid a causa dell’ingombro della batteria).

BMW Serie 1: la meccanica
Escludendo le revisioni al telaio di cui abbiamo già detto, la prima novità è “nominale” e riguarda i motori a benzina. Questi perdono la tipica “i” conservando la sola sigla numerica, mentre rimane al suo posto la “d” che contraddistingue i Diesel. L’altra novità riguarda le motorizzazioni stesse. Arriva il sistema mild hybrid a 48 Volt, introdotto sulla 120 a tre cilindri da 1,5 litri e 170 CV, sulla 123 xDrive 2.0 quattro cilindri a trazione integrale da 218 CV e sulla 120d da 163 CV. Le verisoni base 116 e 118d (1.5 e 2.0) da 122 CV e 150 CV sono ancora prive di aiuti elettrici. Idem per il top M135 xDrive con motore 2.0 portato a ben 300 CV. Sull’intera gamma il cambio è a doppia frizione con sette rapporti.
BMW Serie 1: come va
Il primo contatto con la nuova Serie 1 è avvenuto con la versione possiamo dire più classica, la 120d. Resta tra le più richieste e con la tecnologia mild hybrid a 48 V promette consumi ancora ridotti (tra 4,3 e 4,6 l/100 km). L’apporto del motore elettrico dona ulteriore fluidità sin dalle partenze e addolcisce gli ultimi sprazzi di ruvidità del motore anche nelle fasi di stop e start. Gli interventi a livello di telaio si sentono e si apprezzano, la guida ha guadagnato reattività e prontezza nella risposta. Il percorso di prova, tra autostrada e traffico dei piccoli centri a nord di Milano, ha però messo in evidenza soprattutto il comfort, elevato nonostante l’assetto più sportivo.

Dentro la digitalizzazione convince, anche se il display strumenti, che utilizza soltanto una porzione del grande pannello curvo per essere sempre ben visibile dietro al volante, sembra più piccolo di quanto non sia. Il navigatore, nel corso della prova, ha invece evidenziato qualche dettaglio migliorabile nella localizzazione e nelle indicazioni vocali dovute a traduzione imperfetta. In generale gli interni sono sobri, solo all’apparenza più poveri che in precedenza per via dell’eliminazione di molti comandi fisici. Abolita la pelle di origine animale, che sopravvive soltanto nei rivestimenti più pregiati top di gamma e altrove è sostituita da tessuti ecologici. Restano le plastiche dure nella parte inferiore della plancia, mentre i rivestimenti delle portiere sono curati e piacevoli.

Dall’altro capo del listino della BMW Serie 1 c’è la M135, anch’essa utilizzata ben al di sotto delle sue potenzialità ma dal feeling davvero elevato. La potenza concessa da un motore che comunque rimane un quattro cilindri 2.0 è trasmessa sempre con progressività e in modo mai scorbutico. Inoltre è ben accompagnata da una grande precisone nei cambi di direzione e da una frenata molto sensibile. Un insieme che ne fa una vettura da tutti i giorni con una dinamica di alto livello mai urlata, né dal look né dal comportamento.