Renault Mégane Grand Coupé: fuori coupè, dentro berlina

Renault

Francesco Fontana Giusti, da anni a capo della comunicazione Renault, lo ha affermato senza mezzi termini: la nuova Mégane Grand Coupé è una proposta coraggiosa il cui risultato commerciale sarà tutto da scoprire, ma è anche una vettura che dimostra ancora una volta come Renault abbia la volontà e la capacità di percorrere nuove strade, anche se come in questo caso non del tutto inesplorate, rinunciando agli schemi più collaudati e ‘sicuri’. Una vettura che vuole essere il compromesso tra una linea pulita e sportiva tipica delle coupé con la spaziosità interna di una berlina di classe. L’operazione è da considerare riuscita dal punto di vista funzionale, anche se sull’altare dell’abitabilità si è dovuto rinunciare a quel pizzico di audacia formale che sarebbe derivata da un intervento su una base più compatta.

02

Realizzata sulla nota piattaforma modulare CMFCD (comune a Renault e Nissan per le vetture familiari di segmento C/D), la Mégane Grand Coupé di pone dimensionalmente tra la Mégane berlina 5 porte di segmento C, lunga 4359mm, e la più voluminosa Talisman, lunga 4848mm e che nella nomenclatura corrente appartiene al segmento superiore. La lunghezza totale di 4632mm unita a un passo di 2711mm (100mm più della berlina), sono buoni per offrire un’abitabilità interna che, a dispetto della denominazione ‘Coupé’ (pur se Grand…), sa accogliere i passeggeri con un comfort tipico di vetture di classe superiore, specie quelli seduti dietro che si trovano con 37mm in più di raggio alle ginocchia e 815mm tra la seduta e il padiglione, buoni per accogliere anche quelli più alti. Il bagagliaio, con la soglia di accesso posta a 707mm da terra, inviluppa un parallelepipedo di volume pari a 550litri (profondità 1084mm per una larghezza di 1393mm, il più grande della categoria). Notevoli le larghezze ai gomiti e alle spalle per entrambe le file di passeggerri.

Design e Costruzione

Renault


Nel profilo laterale la Grand Coupè si differenzia dalla berlina per il lungo tetto panoramico (unico nel segmento) che unisce dolcemente il parabrezza e il lunotto, con una certa sproporzione tra superfici vetrate e lamierate che segue una tendenza assai in voga tra i designer che oggi amano vetrature striminzite unite a cerchi di grandi dimensioni. RenaultOvviamente il ‘family feeling’ con Mégane resta evidente, coi tipici gruppi ottici anteriori e posteriori ben identificabili dai lunghi ‘baffi’ a luci LED.
Costruttivamente la Grand Coupé è decisamente interessante. Gli interni utilizzano materiali schiumati piacevoli al tatto e inserti in acciaio satinato che quando si uniscono a elementi di pregio offerti nelle versioni top di gamma, come il volante in pelle, danno una sensazione di lusso non comune su vetture di questo segmento. Belli e confortevoli i sedili. Sulla porzione centrale della plancia spicca lo schermo TFT da 7” oppure il tablet multimediale R-Link 2, disponibile anche da 8,7”; questo ha cnsentito di ridurre al minimo i tasti di comando, crenado una superficie pulita ma anche un po’ più fredda’ per chi cerca un’immagine più sportiva anche all’interno. Tra i software c’è il Multi-Sense, il noto sistema di personalizzazione della guida, lo stesso montato sulla Talisman, che propone cinque opzioni (Sport, Comfort, Neutro, Perso, Eco) che agendo su servosterzo, ruote posteriori sterzanti, reattività del motore e del cambio, interfaccia con l’utente e perfino il ‘sound’ del motore trasmettono a chi guida esperienze diverse. Abbastanza intuitivo l’utilizzo delle funzioni di infotainment, anche se richiedono una certa pratica per poter essere sfruttate a dovere. Non manca, in opzione, l’head-up display.

Sicurezza

Come tutte le vetture d’avanguardia, anche la Mégane Grand Coupé è dotata di un sistema di assistenza alla guida mutuata dai modelli di alta gamma. Denominato ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) è attivabile dal tablet R-Link2 e comprende il Cruise Control Adattivo (ACC) che funziona tra i 50 e i 150 km/h e la frenata di emergenza attiva (AEBS) che interviene con priorità sulla reazione di chi guida. Sul fronte della direzionalità c’è l’allarme di superamento linea di carreggiata (LDW), quello della distanza di sicurezza (DW), la segnalazione del superamento della velocità massima consentita sulla strada che si sta percorrendo, con riconoscimento e segnalazione del limite vigente. Non mancano il sensore di angolo morto (BSW) con spia luminosa sullo specchietto e il rilevatore di stanchezza (TDW). L’estesa sensoristica perimetrale facilita il parcheggio fino ad automatizzarlo con l’Easy Park Assist (che consente di inserire la vettura in parallelo, ad angolo o perpendicolare), mentre la telecamera anteriore che ‘vede’ gli ostacoli consente di attivare la commutazione automatica abbagliante/anabbagliante. Ma tutte queste ‘delizie’ vi saranno ben spiegate dal venditore quando aprirà il capitolo del ‘pacchetti’…

Motori

Sono un benzina di 1,2 litri e 130 CV e due diesel da 110 CV (1,4 litri) e 130 CV (1,6 litri), tutti quattro cilindri turbo a iniezione diretta. Al top c’è l’Energy TCe 130 EDC, che monta il cambio a doppia frizione a sette rapporti, eroga una coppia di 205 Nm a 2.000 gri/min; il diesel dCi 110 CV è invece disponibile sia col cambio manuale sia con l’automatico EDC, entrambi a 6 rapporti. Il dCi 130 CV, il motore forse più adatto al peso (siamo attorno ai 14qli) e dimensioni di questa vettura, eroga 320 Nm di coppia e monta solo il cambio manuale a 6 rapporti. E’ questa la motorizzazione che abbiamo provato più a lungo nel nostro test drive, apprezzando l’eccellente erogazione della coppia nonostante la cilindrata relativamente ridotta, le prestazioni adeguate all’immagine della vettura e la notevole silenziosità, merito evidentemente di una curata insonorizzazione generale. Molto assistito il comando della frizione, che richiede una certa assuefazione per modulare al meglio l’innesto. Buona la manovrabilità del cambio, la cui leva ci è risultata un po’ alta rispetto all’appoggio del braccio. Per quanto riguarda le doti dinamiche, anche per la Gran Coupè siamo ad alti livelli, come siamo ormai da tempo abituati quando si guida una Renault. Il servosterzo ci è parso uno dei migliori della categoria per precisione e sensibilità. Scarsa la visibilità posteriore, anche se in manovra viene in aiuto la telecamera.

Non per tutti

Prodotta in Turchia nello stabilimento di Bursa (il più grande adibito all’assemblaggio di vetture, con 340.000 unità nel 2015), la Mégane Grand Coupé non è destinata al mercato globale ma a un selezionato numero di Paesi dove evidentemente il marketing Renault ha identificato le maggiori potenzialità commerciali. L’Italia, insieme alla gran parte dei Paesi dell’est europeo, è tra questi. Non lo sono, ad esempio, Spagna e Germania. Due gli allestimenti, Zen e Intens, e nove i colori (solo uno dei quali senza sovrapprezzo), tra cui troviamo anche un opaco e due metallizzati speciali.

10
Difficile dire a chi piacerà la nuova Mégane Grand Coupé: magari non al single o alla giovane coppia che al nome coupé associano un’altra tipologia di veicolo, peraltro presente nella gamma Renault; forse a chi ha famiglia ma non vuole sottostare alla moda imperante del SUV o del Crossover ma cerca comodità con un po’ di stile; o forse alle flotte aziendali, dove le vetture cosiddette ‘premium’ sono sempre più rare in favore di proposte più convenienti anche per i dipendenti di più alto profilo.

Di certo non saranno pochi coloro che il 25 e 26 marzo prossimi si recheranno nelle Concessionarie per prendere contatto con questa vettura, solleticati anche dalla quotazione della versione base, la dCi 110 CV Zen, proposta a 23.550 €. All’opposto, la dCi 110 CV EDC Intens è quotata 26.850 € e rappresenta, almeno tra le versioni proposte come ‘all-inclusive’, il top. Ovviamente con l’infinita serie di optional, sia tecnici sia estetici, il prezzo può salire, e di molto.

Renault

15 allestimenti