Opel Grandland: la prova su strada del restyling

Ci siamo messi al volante del restyling della Opel Grandland che con l’ultimo aggiornamento diventa più moderna e tecnologica. Ecco come va

A quattro anni dal lancio, la Opel Grandland, il Suv top di gamma della Casa del Fulmine si aggiorna nelle forme e nei contenuti, senza però andare ad intaccare la gamma motori che rimane sostanzialmente invariata.

Stesse proporzioni, look diverso

Nonostante una lunghezza di 4,47 metri, una larghezza di 1,90 metri e un’altezza di 1,60 metri la Grandland appare più agile e slanciata rispetto alla precedente versione. L’estetica  colpisce per la pulizia delle linee,  in questo senso gioca un ruolo fondamentale la nuova calandra Opel Vizor che ospita i fari IntelliLux LED Pixel e il nuovo stemma Opel Blitz. Novità più contenute hanno interessato la parte posteriore. Al centro del portellone, infatti, troviamo il nome del modello scritto in stampatello senza altre diciture a rappresentarne la versione.

La sicurezza passa anche dai fari

La nuova Opel Grandland eredita la tecnologia IntelliLux LED Pixel dall’ammiraglia della casa Insignia, si tratta di fari attivi con 168 pixel LED totali raggruppati in tre file, capaci di rilevare un’auto in avvicinamento in senso contrario , creando un cono d’ombra in corrispondenza di questa, accendendo e spegnendo in maniera progressiva i vari segmenti luminosi del faro, assicurando sempre la massima illuminazione della strada, senza abbagliare gli automobilisti.

Con la Grandland debutta anche il nuovo sistema Night Vision: una telecamera a infrarossi riesce a percepire la differenza di temperatura di corpi quali animali e pedoni fino a 100 metri di distanza, anche in assenza di luce, identificando il pericolo e avvertendo il conducente con un avviso.  Passi avanti anche verso la guida autonoma, l’Highway Integration Assist raggruppa in sé diversi sistemi di assistenza alla guida e grazie ala lavoro congiunto del cruise control e del sistema di mantenimento attivo della carreggiata permette di contare sulla guida autonoma di Livello 2.

Novità anche dentro

Anche a bordo le novità non mancano, soprattutto sotto il profilo tecnologico, ben rappresentato dai due ampi schermi dell’Opel Pure Panel: il primo, montato dietro il volante, è il quadro strumenti digitale configurabile con una diagonale di 12 pollici, mentre il secondo da 10 pollici, è lo schermo del sistema di infotainment. Il sistema prende il nome di Multimedia Navi Pro che tra le sue funzioni consente la visualizzazione in 3D delle mappe  ed offre la compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto. I servizi di Opel-Connect permettono inoltre di avere informazioni del traffico in tempo reale e aggiornamenti online delle mappe. Come da tradizione Opel, poi, anche sulla Grandland non mancano i sedili anteriori con certificazione AGR, che garantiscono un elevato comfort di marcia, offrendo molte regolazioni per coprire la più ampia varietà possibile di conformazioni fisiche.

La gamma motori

Nessuna novità, invece, per quanto riguarda le motorizzazioni, le vere protagoniste della gamma rimangono le due ibride plug-in, disponibili nella versione a trazione anteriore e integrale. La Grandland Hybrid è spinta da un 1.6 turbo benzina da 180cv e da un motore elettrico da 110 CV sempre sull’asse anteriore per una potenza di sistema che si attesta sui 224 CV per 360 Nm di coppia. Il cambio è un automatico ad 8 rapporti. Per gli amanti delle 4×4, la risposta è Grandland Hybrid4. Il motore termico è lo stesso 1.6 turbo, ma un secondo motore elettrico viene aggiunto sull’asse posteriore, a garantirne la trazione integrale. La potenza di sistema aumenta a 300 CV con una coppia di 520 Nm. Migliorata invece l’autonomia, che grazie ad un minuzioso lavoro di diminuzione degli attriti, passa da 61 a 66 km. Non mancano due varianti a motore termico, il 1.2 turbo benzina da tre cilindri abbinato ad un cambio manuale a 6 rapporti oppure all’automatico ad 8 rapporti, capace di erogare 130 CV e 230 Nm di coppia già a 1.750 giri e il 1.5 diesel quattro cilindri da 130 CV e 300 Nm di coppia disponibili a 1.750 giri, abbinato all’automatico ad 8 rapporti.

Al volante dell’ibrida e non solo

Abbiamo “rotto il ghiaccio” con la nuova Grandland mettendoci al volante della più potente variante ibrida, la Hybrid4, che fin dai primissimi metri ha mostrato quello che è il suo vero punto forte: la fluidità di marcia. Guidando nella modalità hybrid non si avverte il passaggio dal motore elettrico a quello termico e i 520 Nm di coppia garantiscono una buona accelerazione, nonostante i 1.876 kg di peso che il Suv tedesco è costretto a portarsi dietro. Il merito va soprattutto alla buona messa a punto dell’assetto, che pur essendo pensato con un focus particolare sul comfort, non cede mai troppo il fianco al rollio, mettendo cos’è in luce un buon comportamento dinamico e supportando egregiamente il lavoro dei tanti cavalli a disposizione.

Nel corso del lancio nazionale della nuova Grandland abbiamo avuto modo di metterci anche al volante della versione 1.2 turbo-benzina, che ci ha positivamente colpito per le sue doti dinamiche. Nonostante il frazionamento dispari, infatti, il tre cilindri spinge con decisione soprattutto nella zona bassa del contagiri, mentre i 230 Nm di coppia disponibili e la buona spaziatura tra le marce permettono alla Grandland di muoversi con disinvoltura senza dover intervenire troppo all’utilizzo del cambio. Buona anche la dinamica di guida, che mette in luce un avantreno sempre preciso e piuttosto diretto, merito soprattutto del peso contenuto del piccolo 1.2.

di Valerio Bertetti