Mercedes Classe E sotto la lente di Auto Tecnica

Mercedes Classe e

A settantacinque anni di distanza dal lancio della prima serie, la Mercedes Classe E si rinnova completamente e con il lancio della nuova generazione, l’undicesima nella storia del modello, stacca profondamente con il passato soprattutto a livello stilistico.

Posizionamento

Ma a cambiare è anche la meccanica e i tanti contenuti tecnologici del modello, che fanno ora della Classe E una vera e propria Classe S ‘in miniatura’.

Anche la gamma motori è stata evoluta, accogliendo ora esclusivamente unitĂ  elettrificate che dal mild hybrid  arrivano al ‘plug-in’ da 100 km di autonomia in modalitĂ  completamente elettrica. Noi però ci siamo messi al volante della E220d, ovvero il diesel dotato di sistema mild che sfoggia un gran numero di tecnologie innovative che, una volta su strada, si traducono in consumi ed emissioni estremamente contenuti e piacevolmente sorprendenti.

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Da questa immagine si possono notare le ruote posteriori sterzate in controfase rispetto a quelle anteriori.

Design: analisi formale e dimensioni

Ma andiamo con ordine e cominciamo ad analizzare la nuova Mercedes Classe E partendo dagli esterni.

La nuova generazione della berlina della Stella è cresciuta nelle dimensioni, raggiungendo ora i 4,94 metri di lunghezza, mentre la larghezza si attesta sui 2,06 metri specchietti inclusi e l’altezza si ferma a 1,46 metri.

Il design è stato profondamente rivisto in ottica funzionale.

Ciò significa che sulla nuova Mercedes Classe E ogni linea della carrozzeria assolve a una specifica funzione aerodinamica: basti pensare che, nonostante le dimensioni importanti, qui il coefficiente di penetrazione aerodinamica si ferma ad appena 0,23.

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Il frontale della Classe E è stato disegnato per ottimizzare l’andamento dei flussi d’aria che investono la carrozzeria attraverso l’utilizzo di lamelle mobili.

Un risultato di tutto rispetto che è stato possibile raggiungere attraverso un lavoro di fino che ha interessato soprattutto la parte frontale del veicolo.

Qui, infatti, una serie di lamelle mobili nascoste dietro la calandra e la presa d’aria nella parte bassa del paraurti sono in grado di andare a modificare i flussi d’aria che investono la vettura, in funzione delle reali necessità di raffreddamento del propulsore.

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I fanali posteriori sono stati profondamente ristilizzati e sfoggiano ora una grafica 3D.

Da segnalare poi, la presenza di due piccole aperture verticali all’estremità del paraurti che convogliando l’aria sulle fiancate vanno a limitare i vortici che si generano in corrispondenza degli archi ruota anteriori, zona congenitamente caratterizzata da forti turbolenze.

Nelle fiancate a sottolineare l’impegno dei tecnici Mercedes dal punto di vista dell’aerodinamica ci sono poi le maniglie a scomparsa.

Le maniglie delle portiere sono a scomparsa per migliorare l’aerodinamica del modello.

Queste fuoriescono dalla carrozzeria quando si apre la vettura per poi rientrare automaticamente non appena si percorrono i primi metri.

Molto pulita è anche la zona posteriore, anch’essa profondamente rivista dal punto di vista stilistico, che attraverso la particolare forma del terzo volume e della parte bassa del paraurti è in grado di pulire i flussi di coda allontanando quanto più possibile dall’auto i vortici che si generano viaggiando.

I fari della Classe E adottano la tecnologia Digital Light e sono in grado di proiettare sulla strada messaggi di avviso utili per il conducente.

Grande lavoro è stato poi svolto anche nel sottoscocca: buona parte di questo, infatti, è coperto.

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La doppia guarnizione sulle portiere assicura un ottimo livello di insonorizzazione.

Ergonomia: abitacolo e interni

Spostiamoci ora all’interno dell’abitacolo, dove si notano le differenze più marcate rispetto alla generazione uscente della Classe E.

La plancia è ora dominata dalla presenza del Superscreen.

Si tratta di un unico grande pannello che include lo schermo del sistema di infotainment con una diagonale di 14,4 pollici, affiancato da un secondo schermo riservato al passeggero da 12,3 pollici.

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La plancia è dominata dalla presenza del Superscreen costituito da tre schermi, uno dei quali dedicato al passeggero.

Attraverso questo, chi viaggia accanto al conducente può accedere a diverse funzioni legate soprattutto all’intrattenimento, ma anche alle diverse funzioni in tempo reale sulla dinamica di guida, il funzionamento del propulsore o le informazioni di navigazione.

Interessante poi, il fatto che chi è al volante non riesce a vedere lo schermo del passeggero, poiché questo viene oscurato durante la guida, rimanendo visibile soltanto al passeggero che può così accedere anche a servizi di streaming video senza rischiare di disturbare il conducente.

Alto il livello di qualitĂ  percepita a bordo, che passa per la presenza di materiali di prima scelta anche sui pannelli delle portiere.

A completare l’impostazione della plancia ci pensa poi un innovativo quadro strumenti dalla grafica tridimensionale posizionato dietro il volante.

Tutto nuovo è anche il sistema di climatizzazione, che fa affidamento su delle particolari bocchette di aereazione automatiche: per la precisione, queste possono essere gestite sia attraverso il grande schermo centrale, ma anche manualmente.

Il comfort a bordo è garantito dai centimetri in abbondanza tanto per le gambe quanto per la testa, anche e soprattutto per chi siede dietro.

A proposito di spazio, va segnalata la capacitĂ  del vano di carico che assicura una volumetria di ben 540 litri.

Il vano di carico della Classe E assicura una capacitĂ  di 540 litri.

Soffermandoci ancora sugli interni, una nota di merito va fatta alla scelta dei materiali e alla cura dei vari assemblaggi che, come da tradizione Mercedes, anche sulla nuova Classe E raggiunge punte molto alte, avvicinando il modello alla piĂą grande (e costosa) Classe S per livello di qualitĂ  percepita a bordo.

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I cerchi in lega della Mercedes Classe E arrivano ad un diametro di 21 pollici, come nel caso dell’esemplare oggetto di questa prova.

Architettura e telaio

Per quanto concerne il comparto sospensivo, la nuova Mercedes Classe E fa affidamento su quattro ammortizzatori a controllo elettronico, che lavorano all’anteriore su uno schema a doppio quadrilatero e su un multilink sull’asse posteriore.

Degni di nota sono tutti i bracci che caratterizzano il comparto sospensivo: questi hanno sezione notevole, pur essendo realizzati con materiali leggeri, al fine di contenere quanto piĂą possibile il peso delle masse non sospese, a tutto vantaggio della dinamica di guida.

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Al fine di migliorare il Cx della vettura, il fondo della Mercedes Classe E è in buona parte carenato.

Su questa poi, incide particolarmente la presenza dell’asse posteriore sterzante.

Questo è offerto come optional e permette di accorciare virtualmente il passo della vettura, che per inciso si attesta sui 2,96 metri, muovendo le ruote posteriori controfase rispetto a quelle anteriori alle basse velocità, per poi farle girare in fase, anche se ovviamente con un angolo di sterzata inferiore, con quella anteriore.

Questo permette di rendere la vettura piĂą agile nel misto stretto e in generale nella guida in cittĂ  alle basse velocitĂ , assicurando un diametro di sterzata di poco superiore ai 10 metri, mentre alle alte velocitĂ  aumentano la reattivitĂ  e la precisione soprattutto nei cambi di direzione.

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La nuova Classe E è dotata di asse posteriore sterzante, gestito da un apposito motore elettrico.
13_Un dettaglio del differenziale.

Ottimo anche l’impianto frenante, che all’anteriore fa affidamento su dischi autoventilanti forati, morsi da pinze monoblocco a quattro pistoncini.

Un impianto in generale di dimensioni generose, fondamentale per arrestare una vettura che ferma l’ago della bilancia poco sotto le 2 tonnellate.

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A contribuire al Cx di appena 0,23 provvedono anche le carenature sui bracci inferiori delle sospensioni posteriori.

Tecnica e innovazione

A spingere la nuova Mercedes E220 d provvede uno dei propulsori a gasolio piĂą evoluti oggi disponibili sul mercato.

Si tratta dell’OM654, caratterizzato dall’utilizzo di pistoni a parete sottile in acciaio a cielo piatto con camera ricavata nel cielo conformato secondo una geometria a sacca anulare che, sfruttando la banda di squish, favorisce la turbolenza nella carica gassosa nell’ultimo tratto della corsa di compressione.

L’utilizzo dell’acciaio ha consentito di massimizzare le temperature locali e raggiungere pressioni in camera di scoppio superiori ai 250 bar, a tutto vantaggio delle emissioni di particolato.

Una panoramica vano motore che ospita il propulsore di 2 litri a gasolio da 204 CV. Si noti l’isolamento termico del complesso di scarico. 23_Un dettaglio del braccio alto della sospensione anteriore della Classe E.

Eccellente combustione significa anche meno depositi di fuliggine nell’olio motore.

L’ottimizzazione della combustione implica inoltre, a parità di prestazioni, un turbocompressore più piccolo, con minore inerzia e dunque una migliore risposta ai transitori.

L’asse dei cilindri è stato sfalsato rispetto alla perpendicolare dell’albero motore verso il lato aspirazione per diminuire la spinta del pistone sul fianco del cilindro.

Sempre per diminuire l’attrito e aumentare la durata, la superficie di scorrimento dei pistoni è ricoperta da uno strato di metallo (coating in acciaio al carbonio denominato Nanoslide) spruzzato ad alta pressione contestualmente alla sua atomizzazione per effetto di un arco elettrico ad alta energia localizzata.

Qui un’immagine delle sospensioni pneumatiche proposte come optional.

La superficie è poi rifinita in modo tale da lasciare una finissima porosità che garantisca un efficace trattenimento dell’olio lubrificante.

L’unità è inoltre dotata di sistema Mild Hybrid ottenuto con un alternatore-starter integrato nel cambio, chiamato ISG (Integrated Starter Generator), all’interno di un circuito elettrico a 48 V.

La potenza erogata dal motore endotermico è di 204 CV a 3.600 giri, a cui si aggiungono 23 CV di boost elettrico, mentre il dato di coppia si attesta su 440 Nm fra 1.800 e 2.800 giri.

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Da questa immagine si nota uno dei due bracci mossi dal piccolo motore elettrico che permette la sterzata delle ruote posteriori.

La pressione di iniezione è passata da 2.500 a 2.700 bar.

L’unitĂ , infine, è accoppiata al cambio 9 G-Tronic, una trasmissione a convertitore di coppia a nove rapporti, che scarica tutta la potenza del propulsore sulle sole ruote posteriori (a listino c’è anche la variante a trazione integrale).

A proposito di innovazione, una delle tecnologie piĂą interessanti a bordo della nuova Mercedes Classe E sono i fari Digital Light.

Questi sfruttano la moderna tecnologia laser e la presenza di ben 1,3 milioni di specchi all’interno di ogni singolo gruppo ottico per comunicare letteralmente con il conducente.

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I terminali presenti sul paraurti posteriori sono in realtà finti. Il vero terminale di scarico è posizionato sotto la vettura.

Grazie a questa soluzione, infatti, i fari di Mercedes sono in grado non soltanto di creare un fascio di luce dinamico in funzione delle condizioni di traffico che circondano la vettura, ma anche di proiettare sull’asfalto veri e propri avvisi luminosi per avvertire, ad esempio, quando ci si sta avvicinando troppo ai limiti della carreggiata, oppure per segnalare un pericolo lungo la strada, o ancora per dare informazioni sulla navigazione.

Si tratta di un sistema estremamente evoluto con risvolti molto pratici nella guida di tutti i giorni.

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A conferma della grande qualitĂ  Mercedes, tutti i cavi presenti negli archi ruota sono raggruppati in apposite canaline.

Prova su strada

La prima cosa che si nota una volta a bordo e la silenziosità: i tecnici della Stella hanno lavorato di fino sull’insonorizzazione della vettura.

In questo modo, la voce del propulsore, così come i fruscii aerodinamici e il rumore di rotolamento degli pneumatici, risultano sempre molto filtrati dando quasi la sensazione di trovarsi in una ‘bolla’, perfettamente isolati dall’ambiente esterno.

Il complesso sospensione/freno anteriore.

Unica nota negativa è rappresentata dalla sonorità del propulsore che agli altri regimi, quando si preme a fondo il pedale dell’acceleratore, si fa piuttosto marcata all’interno dell’abitacolo.

A proposito del motore, questo ha carattere da vendere.

Grazie alla presenza del modulo elettrico, la spinta è corposa e decisa fin dalla zona bassa del contagiri, assicurando poi una progressione costante e lineare quasi fino alla zona rossa.

In primo piano, il braccetto di collegamento tra il montante della sospensione e la barra antirollio.

l tutto coadiuvato da un cambio automatico che snocciola una marcia dopo l’altra in maniera veloce, precisa e quasi del tutto impercettibile.

Degna di nota è anche la dinamica di guida, soprattutto se si considerano la stazza e le dimensioni della vettura.

L’avantreno è sempre molto preciso e lo sterzo, seppur molto demoltiplicato, restituisce un feedback fedele di ciò che sta succedendo sotto le ruote anteriori.

L’asse posteriore sterzante poi, migliora ulteriormente la dinamica di guida soprattutto nel misto stretto, dove le sospensioni pneumatiche lavorano egregiamente garantendo un ottimo supporto.

Il complesso sospensione/freno anteriore.

In questo modo i movimenti della scocca, tanto di rollio quanto di beccheggio, risultano sempre molto contenuti.

Ma ad impressionare più di tutto sulla nuova Mercedes Classe E sono i consumi: nel corso del nostro test, durante il quale abbiamo impegnato la vettura su percorsi di varia natura, dall’ambiente urbano alle lunghe trasferte autostradali, siamo riusciti a registrare una media di circa 20 km/l.