Marcello Gandini, addio al padre della Lamborghini Miura

A 85 anni ci lascia uno dei designer più influenti del secolo scorso, padre delle Lamborghini Miura e Countach e della Lancia Stratos

marcello gandini

Lo scorso 12 gennaio Marcello Gandini riceveva al Politecnico di Torino la Laurea Honoris Causa in ingegneria come riconoscimento per il suo ruolo nella storia dell’automobile. Oggi, due  mesi esatti dopo, questo maestro di stile e innovazione maestro ci ha lasciati all’età di 85 anni, spegnendosi nella sua casa di Rivoli.

Nato nell’agosto del 1938, Gandini è stato uno dei designer più influenti del ‘900, inserito con merito nella lista di coloro che hanno traghettato il mondo dell’auto dalla dimensione artigianale a quella industriale unendo alla sensibilità e al gusto nella definizione dello stile una costante attenzione all’innovazione tecnica e produttiva.

Molti capolavori

Tra le sue molte realizzazioni, le prime ad essere citate sono quasi sempre le granturismo Lamborghini disegnate durante la sua lunga carriera alla Bertone: la Miura, ma anche e soprattutto la Countach, sulla quale ha introdotto concetti formali e soluzioni estetico-funzionali destinati a fare scuola.

marcello gandini

Padre di quasi tutti i modelli e di numerose concept car della Casa di Sant’Agata Bolognese dal ’65 alla fine del secolo, comprese Espada (e il prototipo Marzal a cui è ispirata), Jarama, Urraco e Diablo, Marcello Gandini ha definito il concetto stilistico della Lancia Zero da cui ha preso le mosse la Stratos, e la Stratos stessa. Suo anche il disegno della Dino 308 GT4, l’unica Ferrari firmata Bertone, della Alfa Romeo Montreal e della concept Carabo, della Fiat X1/9.

A queste vanno aggiunte diverse Maserati, tra cui la Biturbo, la Shamal e la Quattroporte IV, ma anche utilitarie e berline di successo come la Renault Supercinque, oggi celebrata dalla nuova R5 E-Tech Electric, la prima BMW Serie 5 e la Citroen BX.

marcello gandini

La sua eredità? La spinta verso il nuovo

Nell’ultima Lectio Magistralis che ha recitato in occasione della consegna della Laurea, Marcello Gandini ha nuovamente esortato i giovani studenti presenti e tutti i giovani a “battersi per non fare ciò che qualcun altro ha già fatto, a non ripetere mai nemmeno sé stessi”.