Manca appena una gara a quello che sicuramente non verrà ricordato come un biennio memorabile per la Scuderia Ferrari. Anche a Gedda, gara al debutto in calendario che i due piloti della rossa hanno concluso al 7° (Leclerc, 4° dopo la qualifica) e 8° (Sainz, 15° al sabato), la Ferrari ha fatto il passo…del gambero, vi spieghiamo perchè analizzando la gara della SF21 che ormai, da tempo immemore, pensa già a concentrare le risorse sul 2022.
Partiamo dunque dalle qualifiche, anche se sarebbe giusto fare, almeno per Leclerc, un piccolo passo indietro, alla seconda sessione del venerdì. Il monegasco, nella ricerca di un giro veloce, ha perso la sua SF21 finendo rovinosamente contro le barriere distruggendo la monoposto. Si tratta del terzo errore su un cittadino nel mondiale 2021 (il primo fu a Montecarlo, dove si giocò la pole finendo contro il guard rail all’uscita delle Piscine, il secondo a Baku) e meno male che questa volta erano solo prove libere e che non è stato necessario sostituire il cambio o il telaio.
Leclerc dimostra di essere un talento cristallino ma necessita ancora di maturare: quando avrà una monoposto vincente, si spera già dal prossimo anno, queste cose non dovranno più capitare, che siano prove libere o, peggio di ogni più tremenda previsione, in gara. Tant’è, da lì è partita la sua voglia di riscatto non prima di essersi scusato dichiarando subito il suo errore. In qualifica il vincitore del GP d’Italia 2019 ha concluso 4°, dichiarando che essere a ridosso del podio virtuale è stato un risultato…”Che va oltre le nostre aspettative“.
Smaltita la soddisfazione, c’è voluto poco per tornare con i piedi per terra in gara. Leclerc, a caldo, ha infatti dichiarato che se nella prima frazione, dove si è issato al 4° posto mantenendo la posizione conquistata in qualifica, la sua SF21 si è ben comportata ma la prima sospensione, e il passaggio alle gomme Pirelli Hard, ha fatto perdere posizioni, per la precisione 3, e da lì la gara a ridosso del podio si è trasformato nel brodino tiepido che è poi lo stato di forma oggi di una monoposto il cui sviluppo, per stessa ammissione di Mattia Binotto, è stato fermato già a inizio anno.
Pesante invece l’errore di Carlos Sainz in qualifica, quando è finito in testacoda rovinando la paratia dell’ala posteriore e non trovando più il tempo di migliorare il suo crono, ma bravo lo spagnolo per essersi riscattato in gara chiudendo in zona punti. Ripetiamo, manca 1 gara e sarà finalmente tempo di voltare pagina e sperare in risultati migliori, almeno stabilmente in zona podio.
Concludiamo, analizzando i freddi numeri. Numeri che sembrano portare a sonni tranquilli dalle parti di Maranello; si torna a casa, figurativamente parlando, il team e tutto il circus si sposterà direttamente ad Abu Dhabi già da domani, con 307,5 punti contro i 269 della McLaren. Solo una doppietta, e un doppio 0 della Scuderia, porterebbe a 312 il totale iridato della compagine inglese ma si tratta di un’impresa quasi del tutto impossibile.