
Aspes, un nome famoso tra i quattordicenni di cinquant’anni fa.
L’azienda di Gallarate esordì infatti nel settore dei ciclomotori ottenendo un grande successo con la piccola fuoristrada Cross Special ’69, la cui estetica ispirata alla Bultaco Pursang, con serbatoio parafanghi e sella in vetroresina, e il motore Minarelli P4 ne fecero una vera icona di quegli anni.
Le prime Aspes 125 avevano il motore Maico
Nel passaggio alla cilindrata 125 la Aspes presentò un prototipo motorizzato Maico ma decise poi di utilizzare un motore progettato e costruito in Italia da un’azienda specializzata, la ASCO.

Si trattava di un’unità moderna e realizzata con criteri avanzati per l’epoca, come il carter motore in due parti unite secondo in piano orizzontale mediano ai cuscinetti di banco che costituiva un insieme robusto e semplice da assemblare.
L’abbondante alettatura del gruppo termico in lega leggera aveva la caratteristica di ‘suonare’ per le vibrazioni ad alta frequenza trasmesse dalla ciclicità del motore.

Anche la trasmissione primaria a denti dritti era rumorosa, ma questo faceva parte del carattere ‘racing’ del motore.
Con questa moto, nata in versione cross e trasferita poi alla regolarità aggiungendo l’impianto elettrico e un voluminoso silenziatore alla camera d’espansione di scarico, la Aspes proseguì con la nomenclatura delle tribù dei pellerossa d’America per i suoi modelli.
La 125 con motore Maico (prodotta in pochissimi esemplari) era infatti chiamata Apache mentre la nuova divenne Hopi.
Allo stesso modo la coeva Aspes 50 assunse il nome Navaho.
Presentata nel 1972, la Aspes Hopi ebbe anche una versione da regolarità siglata RGC. La Hopi aveva un motore con un’erogazione decisamente più adatta al motocross che alla regolarità, dove serviva potenza ma anche coppia ed elasticità.

Il motore della Hopi, per esperienza personale, andava utilizzato sempre ad alti regimi e questo, non potendo contare su un cambio a 6 rapporti (che arriverà nel 1977), rendeva piuttosto impegnativo ottenere la prestazione sulle mulattiere.
Questo esemplare sarà messo all’asta il 13 aprile prossimo presso Aste Bolaffi, Corso Verona 34D – Torino. info@astebolaffi.it – www.astebolaffi.it