
2015 Ford Mustang GT – Genesi del motore V-8 di 5 litri – In 50 anni di storia di questo modello, poche volte si è assistito ad un’innovazione così importante come il nuovo motore di 5 litri che viene offerto anche sul model year 2016 della Mustang, ora in vendita anche nel nostro paese. Le novità, le storie e gli aneddoti che si nascondono dietro questo nuovo motore sono numerosissimi. E come tutte le storie che contano, è bene raccontarle dall’inizio.
Il progetto Coyote, questo il nome in codice del 5 litri V-8, nasce nel 2007. Dopo che Chevrolet e Dodge presentarono la loro offensiva, era quasi scontato che Ford si mettesse al lavoro per mantenere sulla breccia un’auto di successo come la Mustang. Con un V-6 GM, che all’epoca vantava una potenza nell’intorno dei 300 HP, c’era molto da fare, anche perché, se ci pensate bene, questa era la potenza del V-8 Ford con testate a 3 valvole per cilindro montato sulla versione 2005-2009 della Mustang. La Ford Mustang, tanto per essere chiari, costruita sulla piattaforma S197. Le voci a riguardo però erano frammentate, poco certe. E infatti, il 6,2 litri V-8, ormai realtà da qualche tempo, sembrava destinato esclusivamente al mondo dei truck Ford (reso disponibile inizialmente sull’F-150 Raptor, è stato poi offerto sull’intera gamma della Serie F). E così fu. Sta di fatto che qualcosa si cominciò a capire quando fu presentato il nuovo V-6 con oltre 300 HP, destinato all’entry level dell’intera gamma Mustang. Dopo aver ascoltato ciò che hanno raccontato gli ingegneri Ford, ecco allora come sono andate le cose.

Nel 2007 fu varato questo nuovo progetto che doveva completarsi nel 2009. Mai, nella storia di questo costruttore, fu pianificato un tempo così breve per mettere in funzione l’intero team di progettisti e giungere quindi al Job Number 1. “Due anni erano pochissimi”, racconta ad esempio Gary Liimatta, supervisore dell’intero progetto Coyote. “Veramente pochi. Ma avevamo gli strumenti e la conoscenza per raggiungere l’obiettivo. E, più di ogni altra cosa, una grande passione”. Tutti i tecnici che hanno lavorato sul progetto 5.0 hanno sacrificato ferie, weekend e qualche notte per portare a realtà quello che era solo un sogno. A loro, va un grazie di cuore da parte di tutti gli appassionati di motori e in particolare del marchio. Negli istanti iniziali furono valutate diverse possibilità come, per esempio, il nuovo monoblocco Boss fornito in aftermarket da Ford Racing e anche il 6,2 litri di cui abbiamo appena raccontato sopra. Poi, però, si è capito che la soluzione andava ricercata nella famiglia modular. Si, perché quella era la serie di motori per cui poteva essere economicamente vantaggioso sfruttare le moderne linee di assemblaggio dello stabilimento Canadese nell’Ontario, dove effettivamente il 5 litri viene prodotto. “Bisognava salire con la potenza specifica rispetto al 4,6 litri, bisognava prevedere un ulteriore sviluppo di questo motore e…” come ha affermato Mike Harrison, manager dell’intero programma, “…bisognava mettere delle solide basi per un motore che potesse durare una decade e potesse accogliere tutti i futuri aggiornamenti”. E l’aspetto veramente interessante è che questo motore è costato relativamente poco a Ford, perché la tecnologia era tutta già disponibile. Bisognava solo perfezionare ciò che già esisteva. La cubatura portata a cinque litri è apparsa subito la via più idonea. Primo, perché il motore 302 ci è sicuramente un riferimento importantissimo per tutta la storia Mustang (pensate alla Boss 302), ma soprattutto perché questa era la cilindrata massima raggiungibile per avere un blocco cilindri strutturalmente robusto intervenendo sulle caratteristiche geometriche di base già esistenti con i motori precedenti. “Il nuovo motore 5.0 litri doveva nascere, quindi, particolarmente solido”, ricorda sempre Harrison, “perché al momento del progetto sapevamo già che questo motore avrebbe dovuto essere utilizzato nelle competizioni e, cosa ancora più importante, che in futuro avrebbe dovuto accogliere l’iniezione diretta e la tecnologia EcoBoost (sovralimentazione mediante turbocompressori)”. Gli ingegneri Ford hanno quindi lavorato duro per realizzare uno dei motori più robusti dell’intera storia Mustang.
Fu quindi alzata la posta per la guerra tra muscle car. Se pensate che oggi l’entry level HEMI, con cilindrata di 5,7 litri, è un V-8 capace di 375 HP e 555 Nm di coppia massima, e che il 6,2 litri V-8 entry level della Chevrolet Camaro vanta 455 HP e 616 Nm, è evidente che un 5,0 litri aspirato con 422 HP e 524 Nm di coppia rende la vita difficile ai ragazzi del marchio Chevy e a quelli fedeli al verbo MOPAR. Ciò che allora sembrava essere una mossa controcorrente, quasi azzardata, rivelò invece una grande capacità di pianificazione da parte di Ford. Lavorare su un 5.0 litri V8 aspirato, nel bel mezzo di una crisi profonda, e quando l’azienda era fortemente impegnata nello sviluppo dei motori EcoBoost, appariva assurdo. E invece no. Ford, con un budget relativamente basso, sfruttando le conoscenze e le tecnologie già in sue mani, ha preservato una leggenda che avrà ancora tanto da raccontare. La Mustang non è stata così privata di un suo tratto distintivo e, nello stesso tempo, questa nuova unità nacque come uno dei motori V-8 più moderni e resistenti oggi offerti sul mercato. E non dimentichiamolo. È già pronto per diventare anche un’unità a iniezione diretta della famiglia EcoBoost. Questo la dice lunga sul suo futuro. E ora è in vendita anche in Italia. Il sogno… è a portata di mano. O quasi!