Small-block e Hot Rod

GMPP prepared a 1955 Chevy as the first ever hot rod to feature an E-ROD engine.  Simple styling by GM Design's Dave Ross only hints that the 430 emissions-legal hp that lies under the hood.

Small-block e Hot Rod – In un breve articolo precedente a questo, abbiamo raccontato l’impiego dei motori Cadillac nel settore dell’hot rod. Sebbene l’argomento abbia radici reali, la sua presenza nel giornale vuole essere solo uno spunto di riflessione su argomenti motoristici spesso trascurati. Questo settore dell’automobilismo americano, probabilmente unico a livello mondiale, è stato dominato dalle unità Chevy e da quelle Ford. Uno dei motori più diffusi presso gli hot rodder è sempre stato il V8 Ford Flathead. Lo small-block Chevy 350ci, che arrivò successivamente, può invece essere considerato il Flathead del suo periodo. La stampa specializzata ha sempre parlato tanto, e tuttora lo fa, dei motori Ford come un must per gli hot rodder.

1932 Ford Hot Rod: Doyle Gammell 3-Window

Lo stesso Zora Arkus Duntov, progettista GM di grandissima fama, in una sua affermazione del 1953, dichiarò: “c’è quasi un condizionamento nell’acquisto di auto Ford, e molto è dovuto anche al tradizionale attaccamento al marchio Ford da parte degli hot rodder”. Come spesso accade nel mondo dell’automobilismo, si creano leggende che meritano un ridimensionamento. Chi infatti voleva passare dal Flathead a qualcosa di più performante, ma sempre economico, doveva utilizzare uno small-block 350ci. Lo small-block Chevy, quindi, è entrato nel mondo dell’hot rod dalla porta principale e lo ha fatto con grande carisma. Ma c’è di più. Dal 1955 ad oggi sono stati costruiti più di 90 milioni di small-block Chevy, e se effettivamente ci si pensa, lo small-block si è evoluto fino ai nostri giorni rimanendo sostanzialmente invariato nella sua architettura principale. Ford, dal canto suo, ha cambiato molto più spesso l’architettura dei suoi motori, percorrendo talvolta anche vie più innovative, ma non per questo necessariamente migliori. Lo small-block originale, quello del 1955, era un motore da 265ci. Aumentò di dimensioni fino ai 400ci del 1970. E quest’ultima configurazione fu utilizzata dal 1970 fino al 1981. Dal 1957 al 1967 ci fu il 283ci con la prima iniezione meccanica. Dal 1962 al 1969 il 327ci che aveva molti componenti in comune con il 350ci. Dal 1967 al 1969 ci fu anche il 302ci (famoso per la Camaro Z/28) e il 307ci dal 1968 al 1973, il motore con cui furono soddisfatte le nuove richieste del periodo in termini di emissioni. Dal 1976 al 2000 ci fu il 305ci e il 262ci che fu un motore molto particolare. Venne prodotto solo dal 1975 al 1976, ma piacque molto agli hot rodder. Il 283ci del ’57 fu anche il primo motore che raggiunse il leggendario rapporto 1hp/1ci. In breve sostanza, ancora oggi, sui truck e sulle sportive GM troneggia uno small-block che ha vinto la propria battaglia contro Ford. È evidente che Ford vorrà riprendersi la leadership e, a quanto sembra sta tentando di farlo con il V-8 Coyote 5.0 oggi sulle pagine di tutti i giornali. Presto in arrivo anche in Italia sulla nuova Ford Mustang. Lo small-block, però, si è guadagnato un posto di riguardo nel mondo degli hot rod e merita ancora oggi rispetto e considerazione. È la dimostrazione che molte idee del passato si sono dimostrate vincenti ancora oggi. Certo, la competizione tra Ford e Chevrolet è aperta, ma questo è anche la ragione che ha reso le due grandi del Michigan il simbolo dell’automobilismo americano.