Lo ha detto il presidente di Suzuki Italia Hiroshi Kawamura: nel suo Giappone quasi il 90% delle vetture hanno il cambio automatico e il 56% dei neopatentati prendono la patente semplificata per guidare solo questo tipo di vetture. In Europa le statistiche danno la percentuale delle ‘automatiche’ in aumento ed è prevedibile che l’Italia sia destinata a seguire il medesimo trend. Per questo Suzuki ha voluto anticipare gran parte della concorrenza proponendo su tutta la sua gamma la versione col cambio automatico, applicando diverse tipologie costruttive a seconda delle caratteristiche tecniche della vettura.
Si tratta di una vera e propria strategia, ha proseguito Massimo Nalli, direttore generale di Suzuki automobili, inserita negli obiettivi di crescita sia della gamma (da oggi al 2019 almeno un nuovo modello all’anno) sia dei volumi di vendita in Italia (con target 1,3-1,4% di quota di mercato). Pur basandosi su dati UNRAE non aggiornati, in Italia nei segmenti A, B e C il 7,2% del circolante ha il cambio automatico. Nella gamma Suzuki questo valore è stato finora un po’ più basso (5,7%) ed è per questo che oggi si è estesa l’opzione automatica al 100% della gamma. Nel grafico a fianco è possibile apprezzare la distribuzione percentuale delle vetture dotate di cambio automatico tra le principali Case Costruttrici, incluse quelle di più alta gamma.
Tempi moderni
Il cambio automatico ha ormai compiuto un secolo di vita e gli affinamenti introdotti negli ultimi vent’anni con l’avvento della gestione elettronica e dello schema a doppia frizione hanno reso questo componente estremamente affidabile e con un eccellente rendimento meccanico. Dunque il luogo comune di cambio automatico = maggiori consumi è definitivamente tramontato, o almeno fortemente ridimensionato, sia per la consapevolezza da parte di chi guida che i consumi di carburante sono un fattore sempre più soggettivo, sia perché l’elettronica consente di effettuare le cambiate nelle condizioni ideali di coppia (e di conseguenza di consumo specifico). E anche la manutenzione, ormai ridotta ai controlli di routine e al cambio dell’olio stimato tra i 150 e i 170.000 chilometri non rappresenta più un onere. Resta il sovrapprezzo in acquisto, che riteniamo sia però destinato a ridursi in conseguenza della maggior diffusione. Nella gamma Suzuki, che ricordiamo ha introdotto il cambio automatico già nel 1988 sulla prima Vitara, troviamo in pratica tutta la storia moderna delle trasmissioni automatiche: si va dal robotizzato della piccola Celerio, ai 4 e 6 rapporti A/T con convertitore di coppia di Swift, Jimny e Vitara a benzina, passando al moderno CVT a 7 rapporti di S-Cross benzina per finire col DCT a 6 marce di Vitara ed S-Cross diesel. La scelta del Costruttore di adottare un tipo di trasmissione piuttosto che un’altra è dettata da fattori tecnici (compatibilità col motore, coppia da trasmettere, ingombri) o commerciali (disponibilità del componente adatto a costi sostenibili, partner consolidati).
Per Celerio 1.0 c’è l’AGS
La sigla significa Auto Gear Shift e si tratta di un attuatore elettroidraulico robotizzato applicato al cambio a 5 marce che sostituisce l’azionamento della leva e del pedale della frizione. Sviluppato in collaborazione con Magneti Marelli, questo sistema, testato in un percorso cittadino, ci è parso più dolce nella cambiata rispetto sistemi analoghi applicati a vetture dirette concorrenti. In ogni caso il miglior funzionamento si ottiene favorendo la cambiata con un lieve alleggerimento dell’acceleratore nell’istante in cui si percepisce la manovra.
La pompa dell’olio viene azionata all’apertura della porta, in modo da caricare l’impianto e renderlo immediatamente operativo all’atto dell’avviamento. Nell’uso in città , con un minimo di assuefazione al sistema, i risultati sono davvero eccellenti e lo ‘stress da traffico’ può essere fortemente ridotto. La funzione ‘creeping’ consente poi manovre millimetriche agendo solo sul pedale del freno: un plus indispensabile nei parcheggi. C’è anche la funzione manuale con la quale chi guida sceglie il regime di cambiata e il rapporto. Essendo semplicemente un sistema che sostituisce l’operazione manuale l’efficienza in termini di consumi è pressochè pari, se non migliore, di quella col cambio tradizionale.
Per Vitara 1.6 VVT e 1.4 Boosterjet il 6 marce A/T
In questo caso, abbinato ai benzina da 120 CV e 140 CV c’è un cambio con convertitore di coppia. Il meccanismo è composto da un riduttore epicicloidale, tre frizioni a dischi multipli, freni a dischi multipli, un freno a nastro e una frizione unidirezionale. I movimenti sono controllati da elettrovalvole.
Questo tipo di trasmissioni, piuttosto complesse nella loro parte meccanica, consentono cambiate dolci e progressive e sono in grado di gestire coppie motrici elevate (in questo caso 160 Nm).
E’ previsto anche il blocco in prima per il superamento degli ostacoli più impegnativi. Il peso del cambio è di circa 75 kg. E’ previsto l’utilizzo manuale, tramite paddles al volante.
CVT per S-Cross 1.6 VVT
In questo caso la coppia di 156 Nm è trasmessa a terra attraverso un cambio a variazione continua del rapporto di trasmissione CVT. Questo tipo di trasmissione, che ritroviamo anche sui maxi scooter, consente un’infinità di rapporti poiché basato sulla progressiva variazione del diametro delle pulegge collegate da una cinghia ad anima metallica.
Come intuibile, la progressività di questo tipo di trasmissione è senza eguali, poichè elimina i tipici ‘scalini’ tra un rapporto e l’altro, più o meno avvertibili a seconda della sofisticazione del sistema adottato. In questo caso la trasmissione può anche essere azionata manualmente tramite paddles al volante: la Casa ha semplicemente selezionato sette posizioni delle pulegge in base alla curva di coppia del motore e alla velocità del veicolo e le ha memorizzate nel sistema. Il CVT è meccanicamente piuttosto semplice ed efficiente e dal punto di vista della progressività è quello che ci è piaciuto di più.
Doppia frizione per i diesel
Su Vitara ed S-Cross 1.6 DDiS è stato montato il cambio a doppia frizione TCSS, ovvero Twin Clutch System by Suzuki, di derivazione FCA. Si tratta di un sei marce di ultima generazione che avendo le due frizioni coassiali vanta ingombri e peso paragonabili a quelli di un cambio tradizionale. Come noto questo sistema è assimilabile a due cambi indipendenti, ciascuno abbinato a una frizione monodisco: il primo aziona le marce dispari (prima, terza, quinta e retro), l’altro le pari (seconda, quarta e sesta). In questo caso la rapidità di cambiata è eccellente e non si avverte in pratica la flessione nel regime motore tipica di altri dispositivi. Anche in questo caso è prevista la modalità manuale con paddles al volante per poter scegliere rapporto e regime di cambiata. Va osservato che la gestione automatica della frizione ne allunga la durata, riducendo lo slittamento al minimo indispensabile per il comfort di marcia.
Anche Swift e Jimny vanno in automatico
Chiudiamo col cambio concettualmente più datato, ovvero il 4 rapporti con convertitore di coppia a tre elementi montato su Swift 1.2 VVT a benzina da 94 CV e su Jimny 1.3 VVT 4WD da 85 CV. La bassa gamma di rapporti è compensata da un overdrive che consente forti andature a regime ridotto.
Rispetto al 6 marce della Vitara, si avverte maggiormente il salto tra un rapporto e il successivo e anche il controllo elettronico pare meno sofisticato. Anche in questo caso c’è il dispositivo di lock-up che rende solidale motore e trasmissione consentendo il trasferimento del 100% della coppia attraverso il convertitore a vantaggio dei consumi.
Oltre al funzionamento in manuale utilizzando la cloche, è possibile selezionare la funzione che limita a due oppure a un solo rapporto (il più corto) in caso di marcia su terreno impegnativo.
Consumi: un po’ di più
Tenuto conto che il cambio automatico porta a un aggravio di peso per il veicolo che può andare dai 15 ai 40 kg a seconda della soluzione adottata, per Celerio 1.0 i consumi restano sostanzialmente invariati a 4,3l/100km; per Swift si passa da 5,0 a 5,6 l/100 km, con un incremento del 12%; meglio la Jimny in cui si passa da 7,1 a 7,3 l/100 km, per un +2,8%.
Nel caso di S-Cross i consumi restano invariati nella versione 1.6 benzina 2WD con 5,5 l/100 km; per il diesel si registra un +4,6% passando da 4,3 a 4,5 l/100 km.
Infine Vitara: nella versione 1.6 4WD benzina c’è un +1,8% (da 5,6 a 5,7 l/100 km), nella diesel l’incremento è pari a +7,1% (da 4,2 a 4,5 l/100 km). Per la Vitara S 1.4 Boosterjet si passa da 5,4 a 5,5 l/100 km, con una variazione dell’1,8%. Dati che, tenuto conto delle variabili tipiche nell’utilizzo quotidiano portano a percorrenze del tutto confrontabili.
I concessionari Suzuki sono ovviamente disponibili ad offrire una prova dei veicoli della gamma automatica. Cosa che vi consigliamo vivamente per comprenderne ‘dal vivo’ i vantaggi. Il costo dell’opzione varia a seconda della vettura e del tipo di trasmissione ed è riassunto nella seguente tabella.