Sivit, dal riciclo delle vernici alle resine di qualità per pavimentazioni

Si dice che una buona idea possa salvare le sorti di un’azienda, o, più frequentemente farne nascere un’altra. Certamente è il caso di Sivit, realtà torinese che nasce nel 1974,  cinquant’anni fa, proprio da un prodotto inventato quasi dal nulla cercando la soluzione a un problema.

Il problema in questione riguarda lo smaltimento, o magari il riutilizzo, dei residui della verniciatura dei camion Fiat che di lì a poco confluiranno sotto il nuovo marchio Iveco. Si tratta di componenti di qualità che diventano però rifiuti difficili da trattare. Il professor Armando Monte, docente universitario e ingegnere in forza a Fiat, sottopone la questione a Luigi Parola, esperto di coibentazioni nel settore edilizio ma soprattutto persona abile in quello che oggi si definirebbe “problem solving”.

Foto storica del magazzino della Sivit

Parola conclude che quelle sostanze così pregiate possono diventare la base per un materiale che inizia a trovare le sue applicazioni nel campo dei rivestimenti impermeabili per interni, e nel 1974 fonda la società Sivit – Società Italiana Vernici Impermeabilizzanti Torino, per la produzione di redine per pavimentazione.

Sivit, Severino Giolo e Maurizio Parola

Oggi, a storia di Sivit è quella di una delle molte piccole eccellenze torinesi e piemontesi: Parola forse non immagina che l’idea di una filiera virtuosa e il recupero di materiale di scarto diventeranno uno dei motori delle trasformazioni industriali cinquant’anni più tardi, ma di sicuro ha una buona intuizione nell’anticipare il diffondersi dei pavimenti in resina in alcuni tipi di locali a uso professionale.

Il legame con il mondo Automotive rimane, ma non è esclusivo: i prodotti della Sivit oggi sono impiegati per realizzare pavimentazioni di officine e stabilimenti, ma anche in ambienti dove si lavora per il settore alimentare o quello farmaceutico e dove è importante avere superfici omogenee e di facile pulizia.

SIVIT, il Laboratorio

Tecnologia e sostenibilità

Nel corso degli anni l’azienda segue e in molti casi anticipa le tendenze del mercato, sperimenta e cerca soluzioni sempre nuove. Una ritrovata attenzione per l’ambiente e i prodotti sostenibili trova Sivit pronta a rispondere alle nuove esigenze con una gamma di prodotti a base acquosa che eliminano i solventi chimici. Arriva la nanotecnologia per mettere a punto composti di facile applicazione, resistenti e impermeabili, isolanti o dotati al contrario di conduttività elettrica per soddisfare anche particolari requisiti di sicurezza.

Sivit, la seconda e terza generazione di soci

Al timone della Sivit che si trova in via Centallo, nel quartiere Barca nella zona nord di Torino a poca distanza dalla sede di Iveco, c’è oggi Maurizio Parola, figlio di Luigi, affiancato da due generazioni di soci e collaboratori. La conduzione familiare è uno dei valori dell’azienda, insieme alla capacità di non esternalizzare praticamente nella ma seguire interamente, con la sua forza lavoro da circa 50 persone, tutto il ciclo vita di ogni nuovo prodotto. Ideazione, sviluppo, sperimentazione e produzione e commercializzazione delle resine Sivit sono curate direttamente.

Lo scorso settembre, l’azienda ha deciso di festeggiare il cinquantenario della fondazione regalandosi nientemeno che un’opera d’arte che omaggia i valori della sua attività: si tratta di un murales a tema naturalistico, realizzato sulla facciata di uno degli edifici principali  dall’artista Orma il Viandante e terminato pochi giorni prima della festa per i cinquant’anni celebrati il 18 settembre alla presenza di stampa e autorità.