![Tuthill Porsche GT One (3) Tuthill Porsche GT One (3)](https://www.autotecnica.org/wp-content/uploads/2024/08/Tuthill-Porsche-GT-One-3.webp)
La Porsche 911 è appena diventata ibrida. E dopo il primo modello elettrificato – la nuova GTS – anche il resto della gamma, dalle versioni base alle più spinte, si accinge a fare un salto verso il futuro.
Mentre a Stoccarda ci si concentra, giustamente, sul domani, tanti appassionati del brand, e soprattutto del modello più famoso mai prodotto negli stabilimenti di Zuffenhausen, si prodigano in iniziative che rendono omaggio al passato.
La 959 di Kalmar Automotive
Partiamo da quanto mostrato da Kalmar Automotive alla Monterey Car Week. Si chiama 9×9 e rende omaggio sin dal nome alla Porsche 959. Basta uno sguardo (soprattutto dietro) per capire la parentela con la famosa sportiva prodotta in 292 esemplari tra il 1986 e il 1988.
Look a parte, l’auto adotta soluzioni tecniche e meccaniche d’avanguardia. Scocca in fibra di carbonio, cerchi in magnesio, freni carboceramici con pinze in titanio e, per quel che vale, luci full Led. La si può ordinare in tre configurazioni meccaniche: 9×9 Leichbau, con un 4.0 aspirato da 520 CV e cambio manuale a 6 marce, la 9×9 Sport: con motore 3.8 biturbo e cambio manuale a 7 marce da 650 CV e la 9×9 “e basta” che sempre con il 3.8 biturbo ma con cambio doppia frizione e 930 CV di potenza.
Anche la GT1 torna in vita
Tra le operazioni revival c’è anche la Tuthill GT One, una sorta di omaggio di Porsche 911 GT1 del 1996, che ne riprende le forme sinuose e affusolate. L’auto, con carrozzeria totalmente in fibra di carbonio, sarà disponibile con un boxer 6 cilindri da 4 litri che nella versione aspirata arriva a 500 CV e in quella turbo tocca quota 600.
La si può avere sia con cambio manuale o con doppia frizione. Insomma, sotto sotto cela uno schema motopropulsore preso dalle 911 moderne.
Una 911 per l’offroad
Non è la prima cosa a cui si pensa quando si parla di una 911, ma poi, quando ci si riflette un po’ su, tutti ricordiamo che la coupé tedesca, in passato, è stata protagonista di rally e gare offroad. Come dimenticare la famosissima 911 in livrea Rothmans che corse la Dakar nel 1984? Anche Porsche, un paio di anni fa, ha reso omaggio proprio a quella “Rothmans” con la 911 Dakar, entrata regolarmente in produzione.
Concetto diverso, ma stessa filosofia, per la 911 Rodeo di RUF. Lo storico preparatore Porsche tedesco ha presentato una 911 da fuoristrada ispirata nei colori e nelle finiture al Ranch di Ralph Lauren. Ha carrozzeria in fibra di carbonio, assetto rialzato, maniglie delle portiere integrate, protezioni in plastica e un interno che ricorda il mondo dei cow-boy.
Ha cerchi da 18” e un’altezza da terra di ben 24 centimetri. Per quanto riguarda la meccanica, adotta un 6 cilindri boxer da 3,6 litri che grazie alla sovralimentazione arriva a 610 CV e 700 Nm di coppia. Il motore è abbinato a un cambio manuale a 6 marce.
Singer ha preferito Goodwood
Se tanti restomod sono stati presentati a Monterey, Singer, altro storico marchio legato alla personalizzazione su base 911, ha preferito anticipare il debutto della sua ultima creatura di qualche settimana, presentandosi al Goodwood Festival of Speed.
![Porsche 911](https://www.autotecnica.org/wp-content/uploads/2024/08/Singer-DLS-Turbo-2.webp)
Alla kermesse britannica ha mostrato la DLS Turbo. L’auto si ispira alle Porsche 934 e 935 da corsa del 1977 ma nasce sulla base di una 964. Dotata di 3.8 biturbo profondamente elaborato, arriva a 700 CV ma mantiene il cambio manuale e la trazione posteriore. La si può avere in due varianti di carrozzeria, entrambe in fibra di carbonio. Una è omologata per la strada l’altra, più esasperata ancora, solo per la pista.
Una 911 da Formula 1
Tra le reinterpretazioni più o meno fantasiose su base 911, a Goodwood si è vista anche la 930 Turbo Tag Championship realizzata da Lanzante. Sarà prodotta in 3 esemplari, ognuno dei quali omaggia una dei tre Mondiali che McLaren ha conquistato in Formula 1 con motorizzazione Porsche. Si tratta di quello del 1984, vinto da Niki Lauda, e di quelli del 1985 e del 1986 che si aggiudicò Alain Prost.
![](https://www.autotecnica.org/wp-content/uploads/2024/08/Lanzante.webp)
La cosa bella è che delle monoposto da F1 dell’epoca queste tre Lanzante riprendono anche il motore. Quel mostruoso TAG TTE P01 Porsche biturbo da 1,5 litri che Cosworth ha rivisto e corretto migliorando pistoni, valvole, camme, turbocompressori in titanio, tutti certificati da McLaren. C’è anche un nuovo impianto di raffreddamento e un nuovo scarico.
L’auto può contare su una potenza di 633 CV, raggiunti a 10.250 giri, e raggiunge i 300 km/h di velocità massima. Ha freni carboceramici sotto cerchi da 18 pollici e gomme Michelin Pilot Sport 4. Pesa solo 919 kg.
La one-off ufficiale
In tutto questo fermento intorno alle 911 poteva Porsche esimersi dal realizzare un esemplare particolare in modo ufficiale? No, e infatti a Monterey ha presentato una 993 Speedster prodotta in una sola unità su richiesta del designer Luca Trazzi.
![Porsche 911](https://www.autotecnica.org/wp-content/uploads/2024/08/993-Speedester.webp)
Fa parte del programma Sonderwunsch (quello sulle personalizzazioni) e consente a clienti speciali di cimentarsi con la realizzazione di one-off costruite dalla Casa. Quella per Trazzi si basa su una 993 Cabrio che è stata trasformata in Speedster, con la classica copertura con doppio cupolino posta dietro ai sedili anteriori che trasforma l’auto in una 2 posti secchi.