
Vince Norris, ode a Norris, Vince la McLaren, ode alla McLaren.
Il GP d’Olanda (pardon, Paesi Bassi) è stato la corsa che ha suggellato definitivamente il passaggio del testimone da Max Verstappen e la Red Bull (secondi) a Lando Norris e alla McLaren (primi).
Intendiamoci si parla di valori tecnici, non di classifica: con il secondo posto l’olandese puntella la sua leadership del Mondiale di Formula 1, però il suo vantaggio scende a 70 punti.

Restano nove gare per la rincorsa di Norris
La possibilità che il quarto titolo gli scivoli via dalle mani (restano nove gare e le Sprint) è ridotto al lumicino, troppo grande il vantaggio accumulato nella prima parte della stagione. Ma passare da un copione scontato (Verstappen che vince, magari scattando dalla pole e pure stabilendo il giro veloce) a uno scenario aperto a tante diverse soluzioni è una prospettiva quanto mai intrigante in vista dell’ultima parte della stagione.

Il miracolo ‘papaya’
Se poi Norris e la scuderia “papaya” riuscissero a tenere aperta la battaglia fino alla fine sarebbe un miracolo e, senza tifare né per uno né per l’altro, sarebbe un gran bel miracolo.
Il via, Tallone d’Achille
A Zandvoort il via e le prima fasi della gara sembravano riproporre scene già vista: Norris in pole che scatta non troppo bene (ieri meglio rispetto ad altre deludenti volte, però non abbastanza), Verstappen che non perdona e s’invola in testa alla gara. Ma ormai è assodato che la McLaren sia la migliore auto del lotto e Norris ha ricucito pazientemente lo svantaggio, ha agganciato l’olandese e lo ha passato prima di un terzo di gara.
Gestione con freddezza
Poi ha semplicemente gestito, con grande freddezza, dominando la gara e stabilendo il giro veloce (che, ricordiamo, garantisce un punto addizionale) proprio nella tornata finale. Verstappen ha capito l’antifona, via radio s’è lamentato un po’ delle gomme, e ha portato a casa un secondo posto che vale oro. E pazienza che si corresse in casa sua, di fronte ai tifosi scatenati.
La Rossa è rifiorita
In tutto questo è rifiorita a sorpresa la Ferrari. La scuderia di Maranello ha avuto un sacco di problemi tra venerdì e sabato, mentre in qualifica ha rimediato un distacco che si può definire biblico (anche perché la pista è corta).

E invece, grazie a un inaspettato passo velocissimo (a tratti migliore di quello di Verstappen), ha conquistato il podio con Charles Leclerc. Anche Carlos Sainz, penalizzato da un guasto al cambio nelle libere, è stato veloce, bravo nei sorpassi e in grado (a dispetto della partenza dalla 10ma posizione) al posto. In più, perfetta strategia, con tempi azzeccato per i pit stop. Passo indietro, invece, per la Mercedes (settimo Russell e ottavo Hamilton, futuro ferrarista).
Scatta l’ora di Kimi Antonelli
Adesso, per restare alla Mercedes, ci si attende l’annuncio del pilota c he affiancherà Russell nel 2025: potrebbe essere il giovane italiano Andrea Kimi Antonelli, che proprio ieri ha compiuto 18 anni (da minorenni non si può guidare in Formula 1) e che a Monza sarà comunque in pista delle libere. Auguriamoci, da italiani che sia titolare l’anno venturo.
Gli aggiornamenti per Monza
Viene da chiedersi, a questo punto, come il risultato olandese possa essere proiettato su Monza, in programma domenica prossima. La Ferrari porterà un massiccio programma di aggiornamenti (ma ci vuole prudenza nelle aspettative) e i suoi piloti, assieme anche a Oscar Piastri (il secondo pilota McLaren), potranno avere un ruolo importante nell’assegnazione del Mondiale.
Vasseur: “Un passo avanti”
La soddisfazione della Ferrari traspare dalle parole di Fred Vasseur, il team principal della Ferrari: “Prima di Zandvoort non eravamo troppo fiduciosi, anche perché le qualifiche erano state complesse. Invece, grazie a una buona partenza e a un’ottima gestione delle gomme da parte di entrambi i piloti è andato tutto bene”.

“Bisogna apprezzare questo risultato, ma al tempo stesso tenere a monte che Norris è arrivato molto davanti a noi. Dobbiamo puntare a vincere, non al terzo posto. Devo dire che già venerdì, nonostante le difficoltà, abbiamo avuto la sensazione di avere un maggiore potenziale di quello effettivamente espresso. Diciamo che questo risultato è positivo in vista della gara di casa. Abbiamo compiuto un passo avanti. Non sufficiente, certo, ma pur sempre un passo avanti”.
Leclerc: “Non me l’aspettavo”
Una lettura positiva dei fatti, cui fanno eco le parole di Leclerc. Il quel ammette un po’ di stupore: “Da venerdì sino a sabato abbiamo faticato, poi in gara mi sono ritrovato con un passo inatteso. La strategia è stata perfetta, sono un po’ sorpreso, ma in positivo. Diciamo che sono contento che la seconda parte della stagione cominci così”.

Soddisfatto anche Sainz, specie ora che ha sciolto i nodi che riguardano il suo futuro: “Sino a prima delle vacanze dovevo restare concentrato su due fronti, il rendimento in Ferrari e il mio futuro. Ora posso pensare solo alle corse. Dopo le qualifiche non ero entusiasta, anzi eravamo tutti un po’ depressi. Ora sappiamo di poter lottare al vertice e penso che sarà così anche a Monza”.

I dubbi del vincitore Norris
Lando Norris è felice, anche se in cuor suo alberga qualche tarlo. Sa che, ancora una volta, non è stato perfetto al via e non può non pensare qualche occasione persa durante la stagione, errori e sbavature senza i quali forse sarebbe a una minore distanza da Versatappen. “Vincere è stata comunque una sensazione fantastica, non è stata la gara perfetta, perché di nuovo non sono passato in testa alla prima curva. Ma poi mi sono trovato a io agio con la macchina, ho potuto sempre spingere. Alla fine posso dire che è stata una gara semplice”.
Verstappen realistico
Realistico Verstappen: “Buona partenza. Poi, a dire la verità, le abbiamo provate tutte, ma ho avuto la certezza che non ero abbastanza veloce per vincere. A quel punto ho cercato di arrivare secondo e ci sono riuscito”.
Isola e la Pirelli: “Ottimo riscontro”
La pista di Zandvort è corta, ma soprattutto battuta dal vento, spesso sporcata dalla sabbia. Nonostante questo, grazie anche a un tempo ideale, la risposta delle gomme è stata perfetta. In pista si sono viste tutte e tre le mescole, tutte hanno dato ottimi responsi. Come sottolinea Mario Isola, diretto del Motorsport Pirelli. “E’ stata una gara molto intensa, nel corso della quale un pilota ha espresso una chiara superiorità. Dal punto di vista della strategia abbiamo visto confermare le previsioni della vigilia, con la singola sosta più veloce di altre soluzioni. Ci aspettavamo che più piloti usassero la Soft rispetto alle Medium, ma evidentemente le squadre hanno preferito un approccio più conservativo. Peraltro la Soft, come si è visto con Hamilton, è stata decisamente all’altezza delle aspettative”.
