
Appena seduti al volante della nuova Opel Astra regoliamo la posizione del sedile e del volante, avviamo il motore e premiamo il pulsantino blu del servizio di assistenza personale Opel OnStar posto sotto lo specchietto retrovisore. Dall’impianto viva voce risponde un operatore del call center che si presenta e ci rivolge la domanda di rito: “Cosa posso fare per voi?”. Gli chiedo di impostare la prossima destinazione sul navigatore. Detto, fatto: pochi secondi e il navigatore è predisposto. Non ci resta che sfiorare il tasto ‘vai’ sul touchscreen da 8″, salutare il nostro interlocutore, allacciare le cinture e partire. Bello no? Questa è solo una delle innovazioni che i tecnici della Opel ci avevano presentato pochi minuti prima a Vienna, punto di partenza del test drive della nuova Opel Astra. Guidandola poi per oltre 200 chilometri lungo il confine tra Austria e Slovacchia, abbiamo avuto modo di capire più a fondo la vettura sulla quale, senza mezzi termini, la Casa tedesca punta davvero molto. Vediamo perchè e, soprattutto, in che modo.

Storia senza fine
Era il 1936 quando la Opel presentò la Kadett 1, una vettura economica nata per avvicinare all’automobile anche i ceti meno abbienti. Da allora a oggi quella vettura è passata attraverso undici generazioni: la A del 1962, poi la B del 1965 e quindi le successive Kadett C, D ed E, popolarissime anche in Italia, che hanno poi ceduto il posto alla Astra F nel 1991, lanciando un nome che, con Kadett, ha raggiunto oggi il traguardo dei 24 milioni di unità prodotte. La Kadett era un’utilitaria; oggi la Astra è una compatta appartenente al segmento C, ovvero quello più combattuto sul mercato (in Europa 23 auto su 100 sono di questa categoria) e il successo continua. Lo confermano le 240.000 vendite nel 2014 che pongono Astra J al quarto posto nel segmento, nonostante il progetto sia a fine carriera. Nel 2013 con l’arrivo di Karl-Thomas Neumann è stato avviato un profondo rinnovamento di tutta la gamma Opel e la nuova Astra K presentata in autunno a Francoforte ne è un fulgido esempio. La versione 5 porte sarà disponibile nei concessionari da novembre 2015, la Sports Tourer, ovvero la station wagon, dalla primavera 2016. Prezzi da 17.600 a 25.500 euro, 1.000 euro in più per la corrispondente versione Sports Tourer, che rappresenta il 31% delle Astra vendute n Italia.

Tutta nuova
La Astra rappresenta l’industrializzazione di numerosi contenuti visti a Francoforte 2013 sulla Opel Monza Concept. Primo fra tutti il contenimento dei pesi, attuato soprattutto nel telaio con l’utilizzo di acciai ad alta resistenza e una struttura fortemente differenziata in funzione dei carichi locali, e poi estendendo questo aspetto a ogni comparto: i motori e i freni sono più leggeri e perfino l’elettronica è scesa di 11 kg. Il risultato, stando a quanto dichiarato dalla Casa, è sorprendente: fino a 200 kg in meno rispetto alla Astra J nata nel 2009. E nonostante la sola scocca sia dimagrita del 21%, da 357 a 280 kg, la simulazione FEM ha parallelamente portato all’aumento della rigidezza torsionale da 18,6 a 19.0 kNm/rad. Risultati importanti sui quali occorre riflettere, poiché a parità di motorizzazione la battaglia dei consumi e delle emissioni (non solo dallo scarico ma anche, ad esempio, in termini di residui dispersi derivati dal consumo delle pastiglie freno e dei pneumatici… ) si combatte solo con la riduzione della massa da accelerare, frenare e far curvare. Il peso secondo la norma 70/156/CEE è sotto i 1.300 kg per tutte le versioni. Dal punto di vista dinamico la sospensione posteriore resta con l’assale semirigido accoppiato al parallelogramma di Watts, un sistema che si avvicina il multilink in termini di dinamica in curva ma ha una struttura più compatta e leggera, con un’eccellente reazione alle forze laterali. Davanti c’è il classico MacPherson, ottimizzato negli ingombri e nel peso utilizzando elementi in alluminio e la barra antirollio tubolare.
Pesi contenuti e buona geometria delle sospensioni non possono che riflettersi positivamente sul comportamento dinamico della vettura che a nostro giudizio è eccellente, pur se i controlli di assetto, come sempre, rendono meno dirette le reazioni del telaio e dunque ‘filtrano’ un po’ il giudizio. Ben controllato il rollio e preciso l’inserimento e il mantenimento della traiettoria, anche se nei tratti più lenti e guidati inclusi nel nostro percorso di prova avremmo preferito un intervento del servosterzo (elettrico e con intervento variabile con la velocità ) meno invasivo e più diretto.
Più piccola ma più grande
Perde 55 mm di lunghezza, 5 mm di larghezza e 25 mm di altezza la carrozzeria della Astra. E il passo scende di 20 mm. Ma all’interno chi guida ha 22 mm di altezza in più e chi siede dietro 35 mm di spazio in più per le gambe, pur mantenendo un volume del bagagliaio variabile da 370 a 1.210 litri (ISO 3832).
Lo stile aggressivo con la calandra riposizionata e i gruppi ottici più bassi che esaltano la sensazione di vettura ‘bassa e larga’ hanno portato anche oggettivi vantaggi aerodinamici. Lo dimostra il valore del Cx sceso da 0,32 a 0.285, ottenuto anche grazie a un attento studio del sottoscocca.
Nella vista laterale spicca l’interruzione del montante posteriore, che fa apparire il tetto sospeso e contribuisce all’abbassamento visivo della vettura.


Nulla da eccepire sugli interni, che i tecnici Opel sono riusciti a semplificare rispetto al passato trasferendo molte delle funzioni dai tasti al touchscreen da 8″ il cui aspetto è molto vicino a quello di un iPad, con vetro che ne ricopre tutta la superficie. Il cruscotto è attraversato da una sottile fascia di alluminio la cui forma ad ala ne sottolinea la forma.

Buoni i materiali e assenti le vibrazioni segno di assemblaggi accurati. Il senso di accoglienza avvicina abitacoli di classe superiore. La classica ‘freddezza’ che molti rimproverano agli interni tedeschi, specie delle ‘piccole ‘ e delle ‘medie’, qui ci sembra superata brillantemente. Buona la visibilità esterna, peraltro incrementata rispetto al passato, anche se il lunotto mantiene comunque dimensioni ridotte.

Motori hi-tech
Alla Opel la rivoluzione motoristica è iniziata nel 2013. Da allora, ogni anno è arrivata una nuova unità . Su Astra debutta il quattro cilindri Turbo 1.4 ECOTEC a iniezione diretta derivato dal tre cilindri 1.0 ECOTEC già visto sulla Corsa. Di questo mantiene infatti lo stesso alesaggio (74 mm) condividendo quindi camera di scoppio, valvole e geometria dei condotti. Aumenta la corsa, che passa da 77,4 a 81,3 mm, per un aumento della cilindrata unitaria da 333 a 349,5 cm3. E’ il motore che abbiamo provato più a lungo nel corso del test drive e siamo rimasti sorpresi dalla coppia che spinge fin da basso regime, dove anche con una marcia lunga si può accelerare a fondo ottenendo una risposta pronta e progressiva. Non siamo a livello di un diesel, ma il benzina ha un ottimo allungo e i 150 CV e 245 Nm di coppia possono rendere la guida davvero brillante. Il cambio manuale a sei marce è gradevole da manovrare e la leva è posta nella giusta posizione. Rimarchevole la silenziosità di marcia, un altro punto sul quale alla Opel hanno prestato grande attenzione. Il consumo dichiarato nel ciclo misto è di 4,9 litri/100 km corrispondenti a 114 gr di CO2. Sul nostro percorso, costituito da autostrada, strade statali e di montagna, mantenendoci nei rigidi limiti di velocità imposti in Austria e Slovacchia, con solo un tratto in salita effettuato ad andatura un po’ più sostenuta, abbiamo fermato l’indicatore di consumo a 5,9 litri /100 km.


Un breve assaggio del tre cilindri Turbo 1.0 ECOTEC è bastato per convincerci, forse ancor più che sulla Corsa. Per nulla in soggezione su una vettura decisamente più voluminosa e con quattro passeggeri a bordo (a proposito lo spazio posteriore è più che adeguato), si è dimostrato sufficientemente brillante e uno dei migliori esempi di downsizing, tanto di moda oggi. Ci sono 105 CV e 180 Nm di coppia e il cambio è a 5 marce, ma c’è l’opzione del robotizzato Easytronic 3.0 che abbinato a pneumatici a passa resistenza al rotolamento portano a un consumo nel ciclo misto di 4,2 litri/100 km e 96 gr di CO2. All’atto pratico non abbiamo verificato il consumo, ma è noto che per essere davvero economici i motori piccoli richiedono il piede di velluto. In questo caso, però, la coppia davvero sorprendente riteniamo possa riservare piacevoli sorprese.

Le motorizzazioni a benzina saranno completate in un prossimo futuro dal Turbo 1.6 ECOTEC sempre a iniezione diretta da 200 CV e 300 Nm di coppia massima. Con questa unità la Astra diventa una sportiva che accelera da 0 a 100 km/h in 7,8 sec e raggiunge i 235 orari di velocità massima.
Per gli amanti del diesel, che costituiscono il 74% dei clienti Astra, c’è il quattro cilindri 1.6 CDTI, lo stesso montato sul modello in phase out, che fa della silenziosità uno dei suoi punti di forza, tanto da essere stato soprannominato ‘whisper diesel’… Qui consumi ed emissioni calano ancora (3,7 litri/100 km e 99 gr di CO2) e la coppia di 320 Nm dona quella brillantezza che apprezziamo ormai su tutti i diesel di ultima generazione in circolazione. La potenza è di 136 CV (ma ci sono anche quelle da 95 e 110 CV) e il cambio può essere manuale a sei marce oppure automatico, sempre a sei rapporti. Tutti i motori sono Euro6.

Sicurezza e infotainment
In apertura abbiamo accennato al sistema Opel OnStar, una novità assoluta che arricchisce ancor più il pacchetto di sicurezza della nuova Astra. Di una funzione abbiamo già parlato, ma il sistema offre anche il tasto rosso SOS, la cui funzione è ovvia. Ma non solo. Se si attiva un airbag oppure la vettura assume un assetto non ortodosso la chiamata parte automaticamente, l’operatore contatta l’abbonato, e in mancanza di risposta attiva il pronto intervento. Abbiamo dtto abbonato perchè il servizio, attivo 24h al giorno per 365 giorni anno, è in omaggio per i primi 12 mesi e poi costa 99 euro/anno. L’abbonamento dà diritto, tramite una app gratuita, a poter accedere in remoto ad alcuni dati diagnostici del veicolo, oppure a poter contattare OnStar dal proprio smartphone per segnalare, ad esempio, il furto della vettura e avviare subito la sua localizzazione.

Il telefono può essere poi integrato nello schermo touchscreen per accedere direttamente alle sue funzioni. Ci sono due opzioni: l’R4.0 IntelliLink con schermo da 7″ (compatibile Apple CarPlay e Android Auto) e il Navi 900 IntelliLink con navigatore integrato e schermo da 8″ (compatibile con Apple CarPlay e, dal 2016 con Android Auto), che era quello installato sulla vettura in prova.

Vederci chiaro
Ultima ma non certo per importanza, l’innovazione che Opel ha introdotto nell’impianto luci della Astra. Il sistema è già noto, ma alla Casa di Rüsselsheim va il merito di averlo per prima proposto su una vettura del segmento C. Lo abbiamo provato e non possiamo che parlarne positivamente: si trattta dei gruppi ottici IntelliLux a matrice LED che sono disponibili come optional al prezzo di 1.300 euro. Soldi ben spesi, poiché il sistema consente di dimenticarsi la commutazione abbaglianti/anabbaglianti quando ci si approssima a un altro veicolo e fornisce un campo visivo aumentato con una luce molto simile a quella diurna. Il sistema lavora con la telecamera OpelEye (utilizzata anche, tra le altre, per le funzioni di cruise control adattivo, di riconoscimento della segnaletica, per l’anticollisione e l’assistenza attiva alla guida per il mantenimento della corsia) e consiste di 16 segmenti a LED (8 per lato) che vengono attivati in funzione di ciò che occupa la carreggiata.

Viaggiando su strada statale, quando ci si approssima ad incrociare un altro mezzo il fascio è deviato per non interferire con la visuale dell’altro guidatore, ponendo in ombra la sagoma del veicolo. Appena il campo è nuovamente libero il fascio assume nuovamente la piena potenza abbagliante. Anche la visibilità della segnaletica è migliore e lo stesso vale in percorrenza di curva, col fascio che segue la traiettoria. Oltre a una maggior efficienza, le luci LED hanno una durata superiore a quella delle sorgenti alogene o xenon.


Allestimenti mirati
Come ha indicato Roberto Matteucci, AD di Opel Italia, Astra è una vettura che nelle versioni 5 porte e Sports Tourer è adatta alla famiglia, al professionista che utilizza la vettura per lavoro oppure ad equipaggiare le flotte aziendali. E chi fa tanta strada apprezzerà il comfort offerto dai sedili regolabili, aerati e perfino dotati di un sistema di massaggio. Per soddisfare ogni esigenza sono stati previsti tre allestimenti: quello Astra è semplice ed essenziale, adatto alle flotte e può essere arrichito con due pacchetti Business; l’Innovation è maggiormente dedicato all’utenza privata e, come suggerisce il nome, contiene molte delle innovazioni citate; Elective si colloca a metà strada e fornisce un buon compromesso tra dotazioni e prezzo. Per il lancio della nuova Astra, Opel interverrà fino a fine 2015 con 2.500 euro di bonus più l’omaggio di 1.000 euro da utilizzare per arricchire l’equipaggiamento. Un consiglio? Spendeteli per il sistema IntelliLux… (F.Daudo – Foto Daudo e GM Company)