Anche se Volkswagen ha indicato nella famiglia elettrica I.D. la strada del suo futuro, le sorti del mercato sono ancora in gran parte sostenute dai modelli classici come la Golf, di cui ogni evoluzione è attesa con una certa apprensione. Proprio da questo modello-chiave e dalle scelte che accompagnano il suo sviluppo, infatti, si ricavano le indicazioni più importanti sull’orientamento del marchio.
Per il momento, però, il fronte dei clienti più tradizionalisti può tirare un sospiro di sollievo. La Volkswagen Golf 2024, sia berlina sia Variant, che arriva nell’anno del cinquantenario del modello, non porta altre rivoluzioni. In vendita in Italia con l’estate, annuncia una gamma motori con la stessa scelta di prima pur con molte migliorie soprattutto per le versioni top.
Nuovi fari e logo luminoso
Esteticamente il restyling è leggero e concentrato sugli elementi più “tecnici” come i fari. Sulla Volkswagen Golf 2024 debuttano il logo digitale e illuminato e i fari a Led di nuovo disegno che sulle versioni superiori sono integrati dalla tecnologia Matrix IQ estesa anche ai gruppi posteriori.
Evolve l’infotainment con il nuovo assistente vocale
Il sistema di comunicazione della Volkswagen Golf 2024 è aggiornato all’ultima evoluzione della piattaforma MIB, la MIB4, e si distingue per i nuovi software e per l’interfaccia. I comandi touch sono accompagnati da cursori sempre touch per le regolazioni di base. Anche i comandi al volante sono stati rivisitati. Soprattutto, è arrivato il nuovo assistente vocale IDA che permette di regolare della radio e del climatizzatore e di richiamare informazioni.
I motori, più potenza nella “zona alta”
La gamma della Volkswagen Golf 2024, da cui è stato escluso soltanto il 1.0 TSI, parte ora con il 1.5 TSI in una versione base da 115 CV e una da 150 CV, dotate di disattivazione cilindri (ACT) e abbinate al cambio manuale a sei marce. La stessa unità fa anche da base agli ibridi leggeri eTSI, dotati di sistema mild hybrid a 48 Volt. In questo caso, il cambio è il doppia frizione DSG a sette rapporti. Passando agli ibridi “veri”, la Golf eHybrid da 204 CV e la GTE, potenziata da 245 a 272 CV, sono rinnovate soprattutto nella parte elettrica.
Il loro powertrain si compone infatti di una variante del 1.5 TSI, con turbina a geometria variabile e combustione ottimizzata, abbinato al cambio DSG a sei rapporti e a un motore elettrico. La batteria he lo alimenta ha ora una capacità quasi raddoppiata (dai 10,6 kWh precedenti a 19,7 kWh) e l’autonomia elettrica raggiunge i 100 km mentre quella complessiva si aggira sui 1.000 km.
Importanti anche gli aggiornamenti al sistema di ricarica. Quella in corrente alternata ora può accettare potenze fino a 11 kW (prima si fermava a 3,6 kW), ed è finalmente possibile caricare in corrente continua fino a 50 kW.
GTI e Diesel confermate
Ci sarà ancora una Golf GTI, con motore 2.0 TSI potenziato di ben 20 CV (da 245 a 265 CV) e resteranno al loro posto anche i turbodiesel 2.0 TDI da 115 e 150 CV, rispettivamente con cambio manuale e DSG7. Non si fa, invece, ancora cenno alle varianti a trazione integrale né al modello Alltrack, che potrebbero essere riproposte in una seconda fase.