Con la Citroën ë-C3, il Gruppo Stellantis rilancia la sfida nella fascia più popolare del mercato, quella delle utilitarie, con il primo modello che punta a offrire finalmente un prezzo accessibile. La base è infatti propsota a 23.900 euro, mentre quella dall’allestimento più ricco ne costa circa 28.000. E più avanti ci sarà anche una C3 a benzina mild hybrid.
Profondamente diversa dal modello che sostituisce e dei precedenti, la quarta generazione della C3 cambia forma e soprattutto sostanza. Adotta infatti design e alcune idee viste sulla concept Oli, che rappresentava appunto il manifesto dell’impegno della Casa per una mobilità sostenibile.
Punta sul “rightsizing”
Il concetto costruttivo di Oli non si basava soltanto sull’utilizzo di materiali leggeri, riciclati e riciclabili, per ridurre peso, costi e impatto ambientale, ma anche sul corretto dimensionamento del powertrain.
La Citroën ë-C3 trasferisce questa filosofia sulla strada, puntando su un pacco batteria più piccolo di quello delle altre vetture elettriche di segmento B del Gruppo Stellantis, ma che promette comunque un’autonomia interessante. Ha 44 kWh (installati, circa 42 effettivi) contro i 50-54 (47-51 sfruttabili) dei modelli Peugeot, Opel, DS, Jeep, dalla nuova Lancia Ypsilon, dalla prossima Alfa Romeo Milano e altri di taglia leggermente superiore come la Citroën ë-C4.
Con questo pack alimenta un motore da 83 kW, 113 CV, leggermente meno potente di quelli da 136 e 156 CV degli altri modelli, e annuncia un’autonomia nel ciclo urbano di 320 km. La ricarica in corrente continua mantiene la potenza massima di assorbimento di 100 km.
Dunque può essere ricaricata dal 20% all’80% in appena 26 minuti. In corrente alternata, il caricabatteria di bordo è da 7 kW, e dovrebbe impiegare poco più di sei ore a caricare del tutto la batteria. In opzione è però disponibile quello da 11 kW che richiede intorno alle quattro ore.
La nuova Citroën ë-C3 non risparmia sulle dimensioni, visto che le misure alla fine non si distaccano da quelle della precedente generazione se non per l’altezza. Questa è addirittura più generosa, 1,57 metri, ben 10 cm in più. La lunghezza si ferma invece a 4,01 metri, la larghezza di 1,75 metri e il passo rimane sui 2,5 metri.
Le forme sono più nette, verticali e squadrate, ispirate alla Oli. Queste e l’assetto leggermente rialzato danno alla C3 una fisionomia da crossover e un maggiore spazio interno. Il bagagliaio guadagna una decina di litri, 310 il volume con il divano posteriore in posizione.
La piattaforma “low cost”
Il segreto è nella base: Citroën ë-C3 condivide infatti la base con la C3 per i mercati emergenti di India e Sudamerica dove ha motori a benzina e una variante elettrica per la sola India. Lanciata nel 2022, ha portato al debutto la cosiddetta Smart Car Platform. Questa è una variante ottimizzata della nota CMP/e-CMP comunque a tutti i modelli di segmento B e ai B-SUV del Gruppo.
La caratteristica di base è appunto un ridimensionamento del gruppo propulsore: le batterie LFP (Litio-Ferro-Fosfato) hanno due taglie, quella da 44 kWh (42 effettivi) e una più piccola, da 29 kWh (27,5 effettivi). Quest’ultima, abbinata a un motore dalla potenza ancora ridotta, sarà disponibile anche sulla Citroën ë-C3 dal 2025 con circa 200 km di autonomia urbana.
La piattaforma “Smart” sarà impiegata per ben sette modelli, di cui le due C3 (appunto quella europea e quella per i new markets) sono le prime. Tra gli altri, quelli già annunciati sono la nuova Fiat Panda, la Citroën C3 Aircross e un SUV Opel con il “redivivo” nome di Frontera.