McLaren W1: hypercar ibrida da 1.275 CV. Da 0 a 300 impiega 12″7

Erede della F1 e della P1, la McLaren W1 è spinta da un V8 biturbo abbinato a un motore elettrico e a un cambio automatico a 8 rapporti

L'ultima hypercar di Woking: la McLaren W1

Un numero una garanzia, quando si parla di McLaren. Se un’auto della Casa britannica porta l’1 nel nome, si può star certi che siamo di fronte a qualcosa di eccezionale. È stato così per la F1 del 1992 ed è stato così per la P1 del 2013. Ora la famiglia delle hypercar di Woking dà il benvenuto all’ultima nata W1. Non credete sia speciale? Bene, allora snoccioliamo un po’ di cifre: 1.275 CV di potenza, 1.340 Nm di coppia, 0-300 in 12”7, oltre 350 km/h di velocità massima.

Ora che abbiamo messo le cose in chiaro scendiamo nel dettaglio.

Le tre Mclaren F1, P1 e W1

Un V8 nuovo di zecca

La McLaren W1 è spinta da un nuovo powertrain ibrido che sfrutta un V8 turbo da 4 litri con doppia sovralimentazione nuovo di zecca abbinato a un motore elettrico e a un cambio automatico a 8 rapporti con retromarcia elettrica. Il V8 da solo (sigla di progetto MPH-8) è in grado di erogare una potenza di 928 CV. Si tratta di un valore record per McLaren, come da record è la potenza specifica di 233 CV/litro.

La McLaren W1 ha un V8 bitorubo da 4 litri nuovo di zecca abbinato a uno schema full-hybrid

I due turbo, uno per bancata, sono di tipo twin-scroll, con flussi d’aria in ingresso separati, ognuno composto dai gas di scarico che arrivano da 2 soli cilindri. Questa soluzione aumenta l’efficienza e consente alle turbine di iniziare a dare il loro contributo già a partire da 2.500 giri. Come altri motori sovralimentati di ultima generazione, anche questo MPH-8 raggiunge regimi di rotazione molto alti, quasi da aspirato puro. In questo caso, infatti, la zona rossa del contagiri si incontra solo a 9.200 giri.

Come è fatta la parte elettrica

Come detto, la McLaren W1 adotta uno schema ibrido. Come già faceva la P1 11 anni fa. E come quella preferisce un full-hybrid al plug-in adottato da altre supercar come la Lamborghini Revuelto o la Ferrari SF90. Sulla sportiva inglese, la componente elettrica si compone di un motore da 347 CV alimentato da una batteria da 1,4 kWh. Consente all’auto di viaggiare in modalità a zero emissioni per 2,5 km e regala una consistente spinta extra senza incidere eccessivamente sul peso. La McLaren W1 ferma l’ago della bilancia a 1.398 kg, con la parte ibrida che non va oltre i 19 kg.

Dello 0-300 si è già detto. Dello 0-100 diciamo ora: la Casa dichiara un non troppo preciso “meno di 3 secondi”. Fa impressione anche il dato sullo 0-200. La McLaren W1, che resta esclusivamente a trazione posteriore, ferma le lancette del cronometro a 5”8.

Sedili integrati alla scocca

Tralasciando la questione estetica, che su auto di questo lignaggio regala spunti di grande interesse a prescindere dai gusti personali, la McLaren W1 si fa notare per la presenza di appendici aerodinamiche mobili che regolano il carico in base alla velocità e che svolgono anche la funzione di aerofreno (a proposito, l’auto, dotata di pneumatici Pirelli P Zero Trofeo RS 265/35 R20 davanti e 335/30 R20 dietro, si ferma da 100 km/h a zero in 29 metri).

I sedili sono fissi: sulla W1 si regolano volante e pedali

A Woking, per tirare fuori il massimo da questo nuovo modello, hanno progettato una nuova monoscocca in fibra di carbonio chiamata Aerocell con i sedili integrati. Sono fissi e, per trovare la posizione di guida corretta, si deve regolare volante e pedaliera. Per accedervi si devono aprire le scenografiche porte (a proposito degli spunti di interesse di cui sopra) Anhedral: sono incernierate al tetto e ricordano un po’ le classiche Ali di Gabbiano della Mercedes SL300.

Un sogno per 399 fortunati

La McLaren W1 sarà prodotta in 399 esemplari. Un bel numero se si pensa che della F1 ne sono state realizzate solo 106 e che la P1 non è andata oltre le 373 unità. Se avete pensato di acquistarne una, però, siete arrivati tardi. Già 399 collezionisti hanno sborsato i circa 2 milioni di euro (tasse escluse) per garantirsene una. Poi, al momento della messa in produzione della loro vettura, pagheranno la differenza per le eventuali personalizzazioni che, come accade sulle auto di questa caratura, saranno praticamente infinite.