
Arrivata sul mercato nel 2011, la quarta generazione della Jeep Grand Cherokee è stata recentemente sottoposta a un nuovo aggiornamento che ha portato al debutto una serie di piccoli ritocchi, sia estetici, sia di contenuto, che hanno donato all’ammiraglia delle Jeep un appeal più moderno, ma sempre nel più classico stile americano.
Novità di sostanza
Di serie, ora, ci sono le luci diurne a Led e inedite modanature per i paraurti, mentre al capitolo assistenza alla guida fanno la loro comparsa sistemi quali l’Active Forward Collision Warning, l’Active Lane Departure Warning e l’Adaptive Cruise Control Plus. Novità anche negli interni, dove alla voce intrattenimento il model year 2018 di Grand Cherokee risponde con l’ultima evoluzione del sistema Uconnect, che è possibile scegliere con schermo touch da 5, 7 oppure 8,5 pollici, che permette di controllare tutti i parametri di funzionamento della vettura e le funzioni del climatizzatore e assicura la compatibilità con Android Auto e Apple CarPlay.
Per tutti i gusti
Fin dal suo debutto nell’ormai lontano 1993, la Jeep Grand Cherokee si è sempre distinta per la sua poliedricità. Ancora oggi, la SUV più grande della Casa americana è in grado di offrire contenuti premium declinati in varie versioni, per adattarsi ai gusti e le necessità di una clientela molto vasta. Si parte dal Laredo e si arriva fino al più lussuoso Summit, passando per il più sportivo allestimento S e il più tecnico Trailhawk. Tra tutti, quest’ultimo è indubbiamente quello più fedelmente legato ai valori del marchio, in grado di fondere l’aspetto e i contenuti di un’ammiraglia, con doti in fuoristrada degne di una vera Jeep.
Pensata per l’offroad
Il merito va tutto a una dotazione tecnica che non sfigurerebbe nemmeno a bordo di una Wrangler. Partiamo dal propulsore. Si tratta di un 6 cilindri a V di 60° con una cilindrata di 2.987 centimetri cubici in grado di sviluppare una potenza massima di 250 CV a 4.000 giri e una coppia di 570 Nm a partire da 2.000 giri al minuto, abbinato a un cambio automatico a otto rapporti di origine ZF. Ma dove la Trailhawk è in grado di distinguersi rispetto al resto della gamma, è nella dotazione offroad.

La più potente di tutte
Con la gamma targata Model Year 2018, Jeep ha lanciato un’ulteriore variante ad alte prestazioni di Grand Cherokee, che va così ad affiancare la già sufficientemente cattiva SRT da 468 CV. Si chiama Trackhawk, presentata quest’anno in anteprima europea al Salone di Ginevra. Non è solo la Grand Cherokee più prestazionale oggi a listino, ma è anche il SUV più potente al mondo in questo momento. Il suo V8 Hemi Supercharged di 6,2 litri è in grado di sviluppare una potenza massima di ben 700 CV a 6.000 giri e una coppia di 868 Nm a 4.800 giri al minuto. Non male considerando che la Lamborghini Urus, SUV Premium ad alte prestazioni per antonomasia, di cavalli ne ha “solo” 650. Grazie a questi numeri la Trackhawk è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in soli 3”7 e di raggiungere una velocità massima di 289 km/h. A scaricare tutta questa potenza a terra ci pensa il sistema Quadra-Trac Active on demand, mentre le sospensioni sono firmate Bilstein. Il prezzo della SUV più estrema del mondo è di 127.000 euro. (Testo a cura di Pietro Cardone)

Scheda tecnica Jeep Grand Cherokee Trailhawk
Motore: 6 cilindri a V di 60°
Cilindrata: 2.987 cc
Potenza: 250 CV a 4.000 giri
Coppia: 570 Nm a 2.000 giri
Alesaggio x corsa: 83×92
Rapporto di compressione: 15,5:1
Consumo medio: 7,5 l/100km
Cambio: automatico a 8 rapporti
Lunghezza: 4.828 mm
Larghezza: 1.943 mm
Altezza: 1.792 mm
Prezzo: 69.500 euro.