GP del Qatar: Verstappen vince. Ferrari spera.

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Il penultimo appuntamento della stagione di F1, il GP del Qatar, lo vince Max Verstappen (nono trionfo dell’anno).

Dopo il capolavoro in Brasile, che di fatto gli ha garantito il quarto titolo Mondiale (anche se la certezza aritmetica è arrivata a Las Vegas), il fuoriclasse olandese si è regalato una giornata di gloria a Lusail, vincendo in maniera perentoria il GP, a dispetto della figura opaca nella Sprint del sabato.

Non più decisivo ai fini della corsa al titolo, il successo migliora i suoi record personali e manda un segnale agli avversari in chiave 2025: io sono sempre qui, ho sempre voglia di vincere e so come farlo.

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Aperto resta invece il Mondiale Costruttori, con luna piena battaglia tra McLaren (leader della classifica) e Ferrari: tra le due squadre ci sono 21 punti.

La Ferrari porta a casa un risultato concreto, grazie al secondo posto di Charles Leclerc e al piazzamento di Carlos Sainz (sesto e penalizzato da una foratura).

Lando Norris, che pareva avere la piazza d’onore saldamente nelle sue mani, commette un errore che la Fia punisce molto severamente e precipita in mezzo al gruppo (alla fine decimo).

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La macchia che dura da 14 anni

E così, un’altra volta la Ferrari affronterà Abu Dhabi – prova conclusiva di questa lunga stagione 2024 – con un Mondiale teoricamente a portata.

La volta precedente, nel 2010 (altra Ferrari, altra Formula 1) fu una fatale Abu Dhabi.

Fernando Alonso venne frenato da tale Vitaly Petrov (chi se lo ricorda?) e con le strategie di gara nelle mani di Chris Deyer scelse di marcare Mark Webber anziché Sebastian Vettel.

Alla fine il tedesco vinse il suo primo titolo piloti.

Alonso disse: “Mi rifarò l’anno prossimo”.

Non è accaduto.

Per la Ferrari, dunque, l’occasione è anche quella di cancellare una macchia che dura da 14 anni.

Il galeotto specchietto di Albon

Il GP del Qatar è vissuto sopratutto, a prescindere da ben due Safety Car e una Virtual Safety Car, sull’episodio accaduto attorno al giro 41, quando a causa di uno specchietto perso in rettilineo dalla Williams di Alex Albon (frantumato dal passaggio di Valtteri Bottas e costato una foratura a Hamilton e una a Sainz) la direzione gara ha esposto una bandiera gialla in rettilineo.

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Tutti hanno leggermente alzato il gas (un “lift” che è quasi una semplice carezza) tranne Lando Norris, in quel momento secondo alle spalle di Verstappen.

La nuova direzione di gara (ovvero il portoghese Rui Marques al posto del tedesco Niels Wittich, cacciato la scorsa settimana senza che si sappia il perché) ha usato la mano pesante: stop and go e 10″ di punizione.

Gara distrutta, ovviamente.

Norris evita le polemiche: “Se ho sbagliato è giusto che sia stato punito, sul perché io abbia sbagliato fatto devo rivedere tutti i dati. Per ora mi scuso con la squadra”.

Da segnalare che la ‘spiata’ via radio l’ha fatta Verstappen che s’è accorto di come Norris avesse diminuito lo svantaggio da lui stesso.

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Rapporti tesi Fia-piloti

In realtà la regola è scritta nero su bianco (definizione di Fred Vasseur, Team Principal della Ferrari) nel regolamento, ma ultimamente le punizioni per queste infrazioni erano state molto più leggere.

La sensazione è dunque di un cambio di registro da parte dei giudici che coincide con un certo irrigidimento nei rapporti tra la Fia e i piloti.

Prova ne sia che in gara sono stati puniti (più lievemente) anche Hamilton e Russell, mentre in qualifica al sabato la punizione era toccata a Verstappen (cui era stata cancellata la pole).

E’ probabile che il braccio di ferro vada avanti.

E dire che il presidente Ben Sulayem è stato pilota prima di intraprendere la carriera di dirigente sportivo.

GP del Qatar: l’orgoglio di Charles

Dopo il GP del Qatar, la Ferrari, dunque, tiene viva la speranza di un Mondiale (quello che interessa tanto alle squadre e poco ai tifosi).

Vasseur l’aveva detto (“lotteremo fino all’ultima gara”) e ora tocca farlo.

Nei commenti di Charles Leclerc prevale l’orgoglio di aver portato a casa il podio: “Sono felice, non credevo che sarei riuscito a concludere al secondo posto, specialmente su una pista come questa, poco adatta alle caratteristiche della nostra vettura. Alla fine siamo riusciti a recuperare qualche punto sulla McLaren, ma non faccio previsioni sulla gara finale, le prestazioni delle auto sono tutte molto vicine. Vedremo”.

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Da segnalare che Leclerc è stato costretto a disputare tutta la gara senza poter bere (il sistema si è rotto prima del via), per sua fortuna la temperatura non era quella torrida del 2023, ma su livelli più accettabili (circa una ventina di gradi).

Sainz è meno contento del compagno: “Ovviamente non posso dirmi soddisfatto dell’esito della mia gara. Io andavo forte, ma purtroppo ho forato e ho dovuto completare un intero giro con una gomma a terra. Dopo il pit stop è entrata in pista la Safety Car, e questo mi ha fatto perdere ancora più tempo e, in definitiva, anche alcune posizioni. Ma per Abu Dhabi sono pronto, cercheremo di portare a casa il titolo”.

Andrea Stella e il senso della misura

La rivale McLaren incassa il mezzo passo indietro (dopo quello in avanti nella Sprint). “E’ responsabilità del pilota rallentare quando c’è una bandiera gialla e Lando non ha rallentato – dice il Team Pincipal di Woking, Andrea Stella –  ma credo che nella punizione si sia perso il senso della misura. C’era un detrito in pista, è stata esposta la bandiera gialla e poi pochi secondi dopo è stata tolta. Diciamo che è stato un episodio sfortunato”.

Norris si difende: “Ho sbagliato, ma non sono un idiota”.

Oscar Piastri, oggettivamente meno veloce di Norris su questa pista, ha portato a casa il terzo posto. “E’ stata una gara difficile, le auto davanti avevano un passo simile tra loro ed era molto difficile entrare nella zona Drs e cercare di superare. Ho avuto un paio di bei duelli con Charles in pista. Mi fa piacere chiudere sul podio, ma non è il risultato che speravo di ottenere”.

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Gasly okay, dopo il GP del Qatar Ocon saluta

Da segnalare, ultimo non ultimo, la buona gara di Pierre Gasly, rivitalizzato dalla cura Briatore, che ha portato l’Alpine davanti alla Ferrari.

La squadra di Enstone ha deciso di tagliare il secondo pilota, Esteban Ocon (che l’anno prossimo sarà con la Haas) e di dare l’opportunità a Jack Doohan (figlio d’arte, il padre è il grande Mick, 5 volte campione del mondo nelle moto) di fare un po’ di esperienza in vista del 2025.

Il GP del Qatar secondo Mario Isola, direttore del Motorspoprt Pirelli: due forature, ma Pirelli promossa

Infine le gomme. Ci sono state due forature, ma non è stata responsabilità della Pirelli, bensì dei detriti in pista.

“È stato un fine settimana per noi molto intenso ma ce lo aspettavamo. In gara abbiamo registrato due forature del pneumatico anteriore sinistro sulle vetture di Sainz e di Hamilton”.

“Come da procedura, analizzeremo nel dettaglio ciò che resta di queste gomme, insieme ad una selezione di altri pneumatici, che saranno inviate ai nostri laboratori di Milano, nonché i dati di telemetria in nostro possesso e le immagini delle telecamere a bordo delle monoposto”.

“Allo stesso tempo, saranno effettuati anche i consueti controlli sullo stress cui sono sottoposti i pneumatici”.

“Questa è una pista che ha delle caratteristiche piuttosto peculiari: molto severa in termini di energie esercitate sulle gomme e di usura sul battistrada, senza però determinare un degrado prestazionale”.

“È chiaro che questo insieme di fattori può creare una situazione in cui siano raggiunti livelli di usura al limite, con le squadre che cercano comunque di allungare il più possibile lo stint al fine di massimizzare il risultato: ne abbiamo avuto una conferma anche questa volta”.