Con la presentazione ufficiale della Ferrari SF24, la nuova monoposto per l’ormai prossima stagione di F1, la Scuderia del Cavallino chiude un’era e si appresta ad aprirne un’altra.
Il “convitato di pietra”, ovvero Lewis Hamilton, l’unico pilota assieme a Michael Schumacher ad aver vinto sette titoli mondiali di Formula 1 è infatti una presenza immanente in casa Ferrari nel giorno in cui nasce la monoposto per il campionato 2024. L’annuncio del suo ingaggio a partire dal 2025 ha sorpreso appassionati e tifosi, anche se – detto con il senno di poi, di cui tutti abbondano – lo scenario si poteva prevedere.
Resta il fatto che Charles Leclerc, fresco di un rinnovo pluriennale (la cui durata non è stata comunicata) si troverà con un compagno di squadra che definire ingombrante è un eufemismo, mentre Carlos Sainz diventa una sorta di esodato di lusso (sia detto con rispetto per i veri esodati naturalmente, e anche per lo stesso Sainz).
Il sigillo in pista
Sono proprio le parole dei piloti, dopo pochi giri a Fiorano, che mettono una sorta di sigillo alla giornata che apre formalmente la stagione: “Lo scorso anno – dice Charles – i primi chilometri non furono entusiasmanti, mentre ora ho l’impressione di guidare un’auto sana e nata bene. Mi aspetto un salto in avanti”.
Qualcosa in più lo si saprà dopo il filming day che da quest’anno prevede 200 km anziché 100, anche se poi bisogna attendere i test alla fine del mese in Bahrain, atto iniziale di una stagione che si annuncia lunghissima.
Novità al 99%
L’importante, chiunque siano i piloti, inclusi quelli in entrata e quelli in uscita, è che l’auto sia competitiva. Questa Ferrari SF24, dicono i progettisti, è nuova al 99%. Anche se, spiega il direttore tecnico Enrico Cardile, “è stato mantenuto quel che andava bene, ci siamo concentrati sulle aree in cui pensavano di essere meno forti”.
Il capo motorista Enrico Gualtieri aggiunge: “Il motore non si può sviluppare perché il regolamento lo vieta, ma è permesso riprogettare alcune parti per migliorare l’affidabilità. Si tratta di un lavoro consueto tra una stagione e l’altra, per noi l’obiettivo era capire come spremere fino in fondo le risorse del nostro powertrain”.
E’ molto importante che l’auto di quest’anno vada bene, perché ogni squadra è già proiettata sulle auto del 2026, stagione del grande cambiamento, sia per i telai (un po’ meno) sia per i motori (decisamente di più). Ma anche questa, al momento, è un’incognita. Lo è per la Ferrari, lo è per la Red Bull campione in carica, lo è per gli altri sfidanti.
Livrea un po’ gialla
Com’è dunque questa nuova Ferrari? C’è meno nero nella livrea, il solito tocco di bianco, cui si affianca un po’ di giallo, tanto per ricordare che ci sono ambiti (vedasi Le Mans) dove le Rosse vincono. La Ferrari SF24 è la terza della generazione a effetto suolo introdotta due anni e vuole essere un punto di rottura con le monoposto che l’hanno preceduta.
La sospensione posteriore resta con lo schema pull rod (“crediamo che garantisca dei vantaggi nella distribuzione dei pesi, ma non ci siamo posti dei vincoli progettuali”, dicono a Maranello) e l’auto dovrebbe anche essere arrivata al limite del peso minimo (798 chili). La Red Bull dell’anno scorso aveva un vantaggio evidente nello sfruttare il DRS (l’ala mobile posteriore) e per questo è stata posta molta attenzione nel riprogettare le superfici aerodinamiche posteriori.
Le motivazioni di Carlos
Fred Vasseur, che “firma” la sua prima rossa (“possiamo dire così, ma ogni monoposto di Formula 1 è un prodotto collettivo, non è del team principal o del capo progettista, è di tutti quanti ci hanno lavorato”), ha le idee chiare: “L’anno scorso avevamo un’auto incostante, quest’anno abbiamo cercato di evitare proprio quel difetto. Non ci poniamo un numero di vittorie da raggiungere, ma deve essere chiaro a tutti che il ‘24 non è una stagione di transizione. Siamo tutti completamente concentrati”.
Anche Sainz è concentrato, come lui stesso ammette: “Sarà un piacere disputare un’altra stagione in rosso, come è stato un piacere essere pilota Ferrari sinora. Un insieme di momenti emozionanti”. Dei movimenti di mercato era stato informato prima di tutti, sapeva come stavano andando le cose ed è chiaro che deve dare il massimo per restare nel novero di piloti che hanno mercato nei team di punta.
“L’obiettivo è sempre vincere, possibilmente il Mondiale. Se poi dovessi sacrificarmi per Charles, lo farò. Come, ne sono certo, lui lo farebbe per me. Siamo uomini squadra. Lewis? Non credo che ci si aspettasse quel che è accaduto, ma ormai è andata ho avuto un po’ di tempo per riflettere. Non è che debba dimostrare nulla, penso che tutti in Formula 1 conoscano il mio potenziale”.
….e quelle di Charles
Ma è già una vita da separati in casa. Leclerc pensa in altri termini: “Non ho in mente una data limite per vincere il titolo, la Ferrari è una famiglia, quella nella quale sono cresciuto”.
In molti pensano che nel suo contratto a lungo termine possa esserci una clausola rescissoria a suo favore, ma nessuno può dirlo con certezza e comunque si tratterebbe di un fatto normale e consueto in Formula 1.
“Nel corso delle trattative per il rinnovo abbiamo parlato di tutto, ma non ho avanzato richieste particolari. Posso imparare da tutti i compagni di squadra, accadrà anche con un pilota esperto e vincente come Hamilton. Sapevo che c’era la trattativa e dopo la sua firma ci siamo già sentiti al telefono”.
Tra l’altro, Leclerc è monegasco e Hamilton abita nel Principato (come tanti altri piloti), ma è difficile che i due prevedano di prendere un caffè insieme…
Evviva il cinismo
Vasseur chiude la presentazione della Ferrari SF24 annunciando piccoli aggiustamenti al muretto box, ma niente rivoluzioni, né campagne acquisti massicce presso gli avversari. Si continua nell’ottimizzare le risorse e a prendere tecnici esterni solo laddove servano. “Ho chiesto a tutti, anche ai piloti, di essere più cinici per sfruttare ogni buona occasione che si presenterà”.