Semplificare il traffico urbano. Anche per rendere l’ambiente delle nostre città più sano. Una sfida che per molti pare semplice utopia, visti i risultati mediocri ottenuti, almeno nelle nostre grandi città, negli ultimi quarant’anni… Eppure i mezzi tecnici non mancano e lo dimostrano le proposte che aziende focalizzate su questo tema propongono ogni anno alle più importanti fiere dedicate a questo delicato e fondamentale tema della nostra quotidianità. Una di queste è senza dubbio l’Intertraffic di Amsterdam, dove anche quest’anno gli esperti del settore si sono confrontati, registrando i progressi ottenuti nell’ultimo anno di lavoro. Purtroppo il progresso non passa per l’Italia, ma sviluppa le sue radici nei Paesi del Nordeuropa la cui esperienza specifica, derivata da una lungimiranza nell’affrontare queste problematiche pressoché sconosciuta ai nostri politici più in vista, li eleva a riferimento per tutti gli altri.
Parcheggio facile
Tra i tanti elementi che possono concorrere a rendere più agile il traffico, non è assolutamente da trascurare il parcheggio, inteso come tempo dedicato al trovare l’area di sosta libera. Credo che tutti abbiano sperimentato come spesso sia maggiore il tempo impiegato per trovare un ‘buco’ in cui mettere la nostra vettura rispetto a quello impiegato per raggiungere la destinazione. Cercare parcheggio implica un elevato consumo di carburante, una certa dose di nervosismo dovuto al non poter rispettare i tempi prefissati, un potenziale rischio incidenti e infine un costo, che può essere anche salatissimo se tempo di sosta prepagato ed effettivo tempo impiegato non collimano.
In un mondo ideale bisognerebbe partire di casa sapendo già dove posteggiare la propria auto. Impossibile? Assolutamente no! EasyPark (https://www.easyparkitalia.it), grazie alla collaborazione con Nedap e WorldSensing e altri qualificati fornitori di sensori, dà la possibilità di mostrare in tempo reale la disponibilità di posti liberi in strada, oltre che in struttura. Si chiama ‘parking guidance’ e attraverso la nota app di EasyPark, quella che già permette di pagare la sosta realmente utilizzata direttamente dal nostro smartphone, senza bisogno di correre alla colonnina e infilare le monetine, è in grado di mostrare preventivamente la situazione nella zona in cui ci stiamo recando. “Si tratta di una soluzione che è già attiva a Oslo da alcuni mesi”, ci ha detto Giovanni Laudicina, Country Manager Italia di EasyPark Group, “e che è già in previsione possa attivarsi anche in Italia in alcune zone sperimentali nel giro di poco. Noi come EasyPark non forniamo hardware ma siamo a disposizione delle società che gestiscono i parcheggi per adattare la nostra app al sistema di rilievo da loro utilizzato. Sostanzialmente noi elaboriamo i loro dati relativi alla disponibilità di posti liberi per informare in tempo reale i nostri clienti. Chiaramente il rilievo per i parcheggi in struttura è relativamente più semplice, ma ci sono sistemi già ampiamente collaudati che operano anche a cielo aperto. Parliamo di sensori annegati nell’asfalto che trasmettono via internet, oppure i più classici cablaggi o anche sistemi che utilizzano telecamere”.
Servono le infrastrutture
Evidentemente sono interventi che fatti in strutture esistenti richiedono forti investimenti, ma che dovrebbero già essere previsti nei progetti dei nuovi parcheggi in struttura e anche quando vengono abilitate nuove ‘zone blu’. In questo le Amministrazione devono avere lungimiranza e, pensiamo noi, imporre a chi opera nel settore a predisporre comunque gli impianti. “E’ importante che si arrivi anche in Italia all’utilizzo di questi sistemi”, aggiunge l’ingegner Laudicina, “poiché consentono da una parte a chi gestisce i parcheggi di accumulare dati interessanti sui flussi, correlando il numero di movimenti alla durata della sosta, e all’utenza di maturare una coscienza che la porti a valutare preventivamente il mezzo da utilizzare per recarsi in una determinata zona della città. Ad esempio sarebbe possibile pianificare un avvicinamento in auto fino al parcheggio con più disponibilità vicino a una stazione della metro con la quale poi raggiungere la mèta”. Questo consentirebbe anche di risolvere il problema dei parcheggi centrali in zona blu utilizzati da chi lavora 8 ore.
Statistiche e controlli facili
“In Europa la tendenza è quella favorire la sosta breve, sia in struttura sia su strada”, conclude Laudicina. “Il costo orario deve essere fortemente crescente mano a mano che ci si avvicina alle zone più ‘calde’ e caratterizzate da elevato ‘turnover’, dove spesso ci sono auto parcheggiate dalle 8:00 di mattina alle 5:00 di sera, togliendo spazi vitali per chi opera con soste brevi”. Non va poi dimenticato che questi sistemi favoriscono anche il controllo dell’avvenuto pagamento della sosta, oltre a fornire insostituibili dati per comprendere come funzionano i parcheggi. Come già avviene in quelli tecnologicamente più avanzati, se al momento dell’attivazione del pagamento si obbliga a inserire oltre alla zona anche il codice del posto occupato, va da se che il gestore riesce a controllare anche chi ha il periodo scaduto, limitando così l’intervento ‘random’ dei controllori che oltre alle sole zone sprovviste di sensoristica possono operare su segnalazione diretta dell’anomalia.
Dunque la sosta, a dispetto del significato del nome, è in continuo movimento, tanto più in certe zone e in certi orari la ricerca di un parcheggio, secondo le statistiche, può concorrere a creare fino al 30% in più di traffico.
EasyPark, dall’alto della sua pluriennale esperienza in questo tipo di problematiche, a cominciare da una vision lungimirante confermata dalla recentissima acquisizione della start up Parko, specializzata in algoritmi avanzati per identificare i parcheggi liberi su strada, è già oggi in grado di fornire strumenti indispensabili a chi predispone i parcheggi e li vuole gestire con un metodo moderno.