BMW M5: prova su strada della nuova M ibrida

La nuova BMW M5 punta su un powertrain plug-in da 725 CV e 1.000 Nm di coppia. Pesa tanto? sì, ma (quasi) non te ne accorgi

Della nuova BMW M5 si è fatto un gran discutere. Vuoi per il suo peso che in ordine di marcia supera i 2.500 kg, vuoi per il design di rottura con il passatoi e, più di tutto, vuoi per il debutto (per la prima volta nella storia dei modelli M) di un powertrain elettrificato. Non pochi appassionati e puristi del marchio hanno storto il naso all’annuncio della nuova berlinona sportiva i Monaco, gridando allo scandalo. Ma sarà davvero così? Spoiler: no.

BMW M5: il powertrain

Partiamo allora dal cuore della nuova BMW M5. A spingere la nuova tre volumi ad alte prestazioni tedesca provvede un sistema plug-in in cui la parte endotermica resta costituita da un propulsore di 4,4 litri V8 sovralimentato tramite due turbocompressori, capace da solo di sviluppare una potenza di 585 CV per 750 Nm di coppia. L’unità è poi abbinata ad un sistema elettrico composto da una batteria agli ioni di litio con una capacità di 18,6 kWh netti, che può essere caricata fino ad una potenza massima di 7,4 kW, che manda energia ad una motore elettrico solidale al cambio (lo Steptronic a otto rapporti) da 197 CV per 280 Nm di coppia, che promette un’autonomia in elettrico di 67-69 km. Il risultato sono 725 CV di potenza massima, per una coppia che raggiunge i 1.000 Nm, che venendo scaricati su tutte e quattro le ruote permettono di scattare da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi, da 0 a 200 km/h in 10,9 secondi e di raggiungere una velocità massima di 305 km/h (con l’M Driver’s Package).

BMW M5: come è fatta

Le dimensioni della nuova M5 non cambiano eccessivamente rispetto alle più tranquille Serie 5 a listino, soprattutto in lunghezza, che resta di 5,09 metri. A cambiare è soprattutto la larghezza, che arriva a 1,97 metri, grazie ad un aumento delle carreggiate nell’ordine degli 8 centimetri sull’asse anteriore e di circa 5 centimetri nel posteriore. Il tutto condito da un’estetica profondamente rivista, fatta di prese d’aria maggiorate nella parte anteriore e di un grande estrattore nella zona posteriore, che incornicia i quattro grandi scarichi circolari tipici delle BMW M. Piccole novità hanno interessato anche l’interno dell’abitacolo, dove spicca ora la presenza di nuovi sedili anteriori con poggiatesta incorporato che offrono un’ottimo contenimento del corpo anche nella guida in pista, pur restando molto confortevoli.

BMW M5: come va

Il nuovo sistema ibrido ha portato ad un notevole aumento di peso. La nuova M5, infatti, ferma l’ago della bilancia a più di 2.500 kg in ordine di marcia. Un numero importante, anche se stiamo parlando di una vettura lunga più di cinque metri. Ma del resto questo è lo scotto da pagare per poter continuare ad utilizzare un propulsore V8 in un’era in cui il concetto di contenimento delle emissioni rappresenta una prerogativa imprescindibile per i brand automobilistici. E attenzione, non per loro volontà, ma per via di quelle che sono le nuove normative europee in materia. Tuttavia, grazie al lavoro di fino che i tecnici BMW hanno svolto sulla taratura dell’assetto e sulla messa a punto dell’elettronica, la nuova M5 si guida sorprendentemente bene. Certo, se cercate un prodotto con una connotazione più verticale sulla sportività, allora vi conviene puntare su una M3, ma se cercate un’auto comoda, con la quale macinare chilometri, ma in grado di farvi anche divertire quando ne avete voglia, allora l’M5 è la scelta giusta per voi.

I tanti chili che si porta dietro si avvertono solo un po’ in inserimento quando però viaggiate veramente, veramente forte. In quello che è l’utilizzo tipico di una vettura come questa e quindi lunghe trasferte autostradali, con qualche curva su qualche strada di collina o di montagna, allora l’M5 si dimostra perfettamente all’altezza. Grazie alle quattro ruote sterzanti è relativamente agile anche nello stretto e se la si sceglie con i freni in carboceramica si potrà contare su una frenata sempre pronta e instancabile. La spinta dell’elettrico, poi, aumenta la prontezza della risposta, colmando il lag tipico dei motori sovralimentati, incollandoti letteralmente al sedile non appena si affonda il piede sul gas. La logica di gestione della batteria, inoltre, fa in modo che una certa percentuale di carica sia sempre presente all’interno dell’accumulatore, proprio per permettere di godere in qualsiasi momento del 100% della potenza di sistema che la vettura è in grado di sviluppare.

BMW M5: i prezzi

Insomma, la nuova M5, se contestualizzata, risulta davvero un’ottima berlina dal piglio sportivo. Il peso sparisce grazie all’ottima messa a punto, che poi ammettiamolo, 2.500 km sono tanti, ma viviamo in un’epoca in cui una Golf ne pesa 1.500 ed è grossa la metà, quindi il grande clamore scaturito da questo fantomatico peso, a mio avviso, lascia il tempo che trova. E poi c’è l’ibrido: certo, tutti noi appassionati vorremmo poter guidare auto “pure” prive di qualsiasi forma di elettrificazione, ma anche in questo caso, le regole non le facciamo noi, ne tantomeno i costruttori, ma la UE e se un  ibrido rappresenta l’unica strada per poter continuare a godere del canto di un V8, allora (sempre a mio parere) ben venga. Ed infine il prezzo: si parte da 150.000 euro per la versione berlina e da 154.000 euro per la Touring.