WEC, 6 ore di Imola. Vince Toyota, che amarezza per Ferrari!

L’affluenza di 73600 spettatori alla tappa italiana del FIA WEC World Endurance Championship la dice lunga sul crescente successo di questa serie, che gara dopo gara diventa sempre più appassionante.

L’anno scorso a catalizzare l’attenzione è stato il debutto della Hypercar Ferrari 499P, di cui abbiamo parlato diffusamente sulle pagine di Auto Tecnica.

Quest’anno, è stato l’arrivo di nuove Case ufficiali a rendere ancora più entusiasmante il campionato, a partire dallo storico ritorno della Isotta Fraschini, ma anche Alpine, Lamborghini e BMW, che ha tra l’altro fatto debuttare Valentino Rossi nel roster dei piloti.

Anche la semplificazione delle categorie ha giovato, con l’uscita di scena delle LMP2 e l’unificazione delle GT in un’unica classe (LMGT3).

A Imola è andato in scena il secondo round del campionato WEC, dopo la tappa in Qatar che ha visto trionfare la Porsche 963.

Ecco come è andata.

Partenza concitata

Le tribune piene e una tipica giornata di sole primaverile fanno da sfondo al via della gara, che ha luogo alle ore 13.00 dopo il tradizionale inno di Mameli.

Dopo i canonici due giri di lancio dietro la safety car, subito si verificano due incidenti a causa della troppa foga mesa in pista dai piloti, nonostante le sei ore di gara.

Si tratta della Porsche 911 GT3 R LMGT3 n.91 del Team Manthey, finita a muro pochi metri dopo la linea del traguardo per un contatto, e la Hypercar Peugeot n.94, guidata dall’ex pilota di formula 1 Paul Di Resta, che è costretta al ritiro a causa di un’incredibile carambola innescatasi alla variante del Tamburello.

Un grande disappunto per il team francese che aveva portato a Imola un nuovo pacchetto aerodinamico (che prevede l’ala posteriore, non utilizzata durante tutta la scorsa stagione, e ruote posteriori più larghe).

Compromessa dopo pochi minuti anche la gara di Sarah Bovy sulla Lamborghini GT3, che si deve fermare ai box per un serio problema tecnico causato dai contatti tra varie le vetture alla prima curva nel primo giro.

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Dominio Ferrari nella prima parte di gara

Le tre Ferrari (le due ufficiali e la semi-ufficiale n.83 del team AF Corse) riescono a tenere la testa della corsa per la prima fase di gara, capitalizzando così l’eccezionale qualifica che ha visto il Cavallino prendersi non solo la prima fila, ma addirittura le prime tre posizioni.

Purtroppo, la n.83 di Robert Kubica è costretta però a effettuare un drive trough per aver superato un’altra vettura in regime di Full Course Yellow scivolando indietro nelle posizioni.

Dopo due ore di gara la Ferrari n.51 è ancora in testa, seguita dalla gemella n.50. Dietro di loro, la Toyota GR010 #7 sulla quale è appena salito l’ex pilota di Formula 1 De Vries.

Pioggia all’orizzonte

La fine del doppio stint di Antonio Giovinazzi, che mantiene la leadership della gara, viene accompagnata da un lungo applauso del pubblico sulle tribune.

Pochi giri dopo, è lotta “interna” proprio tra James Calado, subentrato a Giovinazzi, e la n.50 guidata da Molina, con qualche giro al cardiopalma.

Nel frattempo in LMGT3, Valentino Rossi ha iniziato il suo stint su BMW e ha il suo da fare nel tenere dietro le due Ferrari 296 del Team Vista AF Corse , per poi arrendersi dopo alcuni giri di difesa.

Ma attorno a metà gara, è la pioggia a diventare protagonista e a scompigliare i distacchi e le posizioni, mentre le due Ferrari ufficiali stavano comandando sulla Toyota n.7.

Le nubi si fanno sempre più minacciose, con le raffiche di vento che non lasciano molto scampo a possibili schiarite.

La pioggia arriva imperterrita e la safety car viene impiegata dalla direzione gara per alcuni giri per ricompattare il gruppo.

Scatta quindi una lotteria tra chi si ferma ai box per mettere le rain e chi invece rimane fuori con le gomme slick.

Alla ripartenza, attimi di concitazione con le Hypercar quasi tutte con gomme slick e le LMGT3 su gomme wet che addirittura girano più velocemente dei prototipi.

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Toyota prende il comando

La pioggia non cessa, anzi aumenta di intensità, ma non in tutti i punti del circuito, rendendo difficilissima la scelta delle gomme.

Ferrari decide di rimanere fuori con tutte e tre le Hypercar su gomme da asciutto, mentre Toyota passa subito agli pneumatici da bagnato e questa scelta (fatta da anche da Porsche) si rivela determinante.

Solo dopo diversi giri, quando mancano meno di due ore dal termine, le Hypercar Ferrari decidono finalmente di passare alle wet, ma è troppo tardi; infatti, la Toyota di Kobayashi prende la testa della gara, avendo fatto la sosta qualche giro prima.

Le tre Ferrari scivolano così al sesto, settimo e ottavo posto. L’imprevedibilità della pioggia premia anche le due BMW in LMGT3, che passano la Porsche #92, a lungo in testa alla corsa nella categoria riservata alle Gran Turismo.

L’ultima ora

Il leader della gara Kobayashi sulla Toyota n.7 si ferma per l’ultimo cambio gomme, mentre la Ferrari n.50 guidata da Antonio Fuoco rimane fuori in seconda posizione, alle spalle della Porsche n.5 guidata da Matt Campbell.

Nel frattempo, la pioggia si arresta e la pista va via via asciugando.

A 50 minuti dal termine, si ferma ai box anche la Porsche e così la Ferrari n.50 riprende momentaneamente la testa della gara, ma solo per pochi giri e con un pit ancora da effettuare.

È solo al 175 giro che effettua il pit stop, arretrando in quinta posizione, alle spalle della seconda Toyota, la n.8, tra l’altro protagonista di un’escursione fuori pista dopo aver montato le slick.

Il finale della tappa italiana del WEC regala ancora emozioni con la Porsche n.6 guidata da Estre (vincitrice in Qatar) che si fa sotto alla Toyota n.7 di Kobayashi e tentando fino all’ultimo giro il sorpasso decisivo, che però non arriva grazie all’esperienza del pilota giapponese che non lascia alcuno spiraglio e approfitta dei doppiati, mettendoli tra sé e la Porsche inseguitrice.

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Vince Toyota, Rossi secondo in LMGT3

La Toyota n.7 di Conway, Kobayashi, De Vries vince così la seconda tappa del campionato WEC, strappandola a Ferrari che alla vigilia aveva fortemente creduto nella vittoria, avendo occupato le prime tre posizioni in griglia.

Ma come sappiamo le gare Endurance sono imprevedibili e a volte l’imprevedibilità giunge proprio dalle condizioni meteo.

La pioggia così improvvisa e di intensità difficilmente calcolabile ha di fatto spiazzato il Team del Cavallino mentre Toyota, che aveva anche meno da perdere, azzardando il pit stop con qualche giro di anticipo, ha potuto portarsi rapidamente al comando e mantenerlo fino alla fine.

La Rossa si deve accontentare della quarta posizione della n.50, agguantata al Tamburello da Antonio Fuoco, autore della straordinaria Pole Position del sabato.

In GT3 domina invece la BMW con Farfus, che mantiene il comando sull’altra vettura bavarese guidata da Martin, compagno di squadra di Valentino Rossi.

Il pesarese agguanta così il secondo posto, suo miglior risultato in classe LMGT3 dopo il quarto posto in Qatar.