Max Verstappen vince il GP della Cina, prima volta per lui, ma non si correva a Shanghai da prima che l’olandese vincesse il suo primo titolo.
L’ultima volta pre-Covid era infatti stata quella del 2019.
Del resto corre principalmente contro se stesso, giacché la Red Bull – che pure è incondizionatamente la migliore monoposto di questa era – può essere battuta, come è riuscito a dimostrare Lando Norris, secondo con la McLaren.
Sergio Perez, il pilota “normale” della squadra campione del mondo è finito al terzo posto.
Norris s’è tolto una bella soddisfazione e ha chiuso la piccola crisi di inizio stagione della McLaren conquistando il secondo posto.
GP della Cina sotto le aspettative Ferrari
La Ferrari è scesa dal podio, per la prima volta della stagione, con Leclerc quarto e Sainz quinto.
I ferraristi l’avevano detto sin dall’inizio: “A Shanghai vedremo una situazione più simile a Suzuka che a Melbourne”.
E così è stato, al netto della “garetta” sprint di sabato (che peraltro aveva visto i due Rossi nelle stesse posizioni), la corsa cinese non è stata certo uno spettacolo indimenticabile anche se per la prima volta gli organizzatori hanno registrato il sold out (rimpiangendo di non aver riaperto una tribuna, peraltro chiusa al pubblico da anni), con il pubblico impazzito per il pilota locale, Zhou Guanyou (Sauber), che ha terminato la corsa al 14° posto.
La doppia Safety Car
La Formula 1 di oggi riesce a macinare record su record (in termini di business) anche quando le gare come questa certo non suscitano entusiasmi, tanto che le operazioni in pista sono state vivacizzate dall’ingresso in pista di ben due Safety Car.
Altrimenti avrebbe trionfato la clama piatta.
Tolti Max e il suo dominio (sarà così sino alla fine della stagione) il migliore della giornata è stata senza dubbio Lando Norris.
“Mi ha stupito il nostro passo gara – ha ammesso – ed è stata una sorpresa piacevole”.
Norris, tra i giovani, è sicuramente uno dei più telentuosi e ieri lo si è visto, non tanto per i duelli o confronti in pista, quanto per la sagacia con cui ha sfruttando oggi risorsa della sua monoposto.
Davvero bravo, come del resto si sa tempo.
Verstappen, comunque, non ha nulla da temere. Parte in pole e se ne va via, il copione più o meno è sempre quello.
Si sa che queste auto danno il meglio quando si trovano in aria pulita: ottimizzano l’aerodinamica, il raffreddamento non soffre (non che ci siano problemi di raffreddamento sulle monoposto di oggi, comunque non c’era ieri, ma quando di corre con temperature torride il problema può presentarsi), soprattutto non ci sono vibrazioni sull’avantreno, dunque niente degrado sulle gomme anteriori.
Lando Norris sorpreso
Torniamo a Norris: l’inglese non ha ancora vinto una gara, avrebbe potuto riuscirci nel GP di Monza del 2021, ma in quell’occasione la strategia di squadra decise di congelare le posizioni quando in testa c’era il suo compagno Daniel Ricciardo (oggi alla Red Bull Racing, cioè la ex Alfa Tauri di Faenza).
In definitiva, forse senza le due neutralizzazioni forse la Red Bull avrebbe potuto portare a casa un’altra doppietta, ma Norris ha ampiamente meritato il podio del GP della Cina.
Non ci sono state tante invenzioni in termini di strategia, anche a causa delle Safety Car (la prima decisa con troppo ritardo dalla direzione gara, mentre c’era un pilota – Valtteri Bottas – sceso dall’auto dopo una rottura meccanica, in piena linea di fuga).
L’unico che ha provato a sparigliare il gioco è stato Fernando Alonso, molto coriaceo al via, molto arrembante quando ha scelto le gomme rosse a due terzi di gara, il solo con un set di morbide nel finale (alla fine ha chiuso settimo, che è la posizione corretta della sua Aston Martin).
Fred Vasseur e gli aggiornamenti
La Ferrari, nel GP della Cina non ha brillato.
A Maranello avevano deciso di sacrificare un po’ le qualifiche puntando sull’assetto da gara, ma non si aspettavano di scattare così indietro (Leclerc sesto e Sainz settimo) e la partenza, poi, non è stata delle più efficaci.
Il resto è stata una rincorsa al miglior passo possibile, non all’altezza delle aspettative.
Questa è stata sicuramente la delusione della giornata, come hanno ammesso i diretti interessati. “Fin che ho usato le gialle – ha spiegato leclerc – il passo non era male, ma non le bianche abbiamo faticato troppo”.
Ora per le due Rosse è tutto rimandato a quando arriveranno i nuovi sviluppi, quelli messi a punto dal gruppo dei progettisti grazie anche alle idee fresche e ai suggerimenti di alcuni ingegneri “acquistati” dalla Red Bull.
Qualcosa dovrebbe arrivare a Miami, prossimo appuntamento, il resto a Imola (a fine maggio).
Non che si possa pensare di porre una freno allo strapotere di Verstappen, ma almeno di puntare a recitare da co-protagonisti e non solo da comparse.
Le gomme Hard (le “bianche”) sono più difficili per le Ferrari; i due piloti non riescono a portarle in temperatura, non in fretta come gli avversari.
Che scintille tra i piloti della Ferrari!
Da segnalare anche, ma in fondo è un dettaglio, che dopo le scintille viste della Sprint Race, i due piloti di Maranello si sono “pizzicati” anche nella gara vera e propria: Sainz molto duro su Leclerc al sabato, Leclerc molto duro su Sainz la domenica.
Del resto, nonostante il lavoro comune armonizzato dalla squadra, la rivalità – resa più intensa dal fatto che Leclerc resterà e Sainz andrà via – sembra essere in crescita.
Il team principale, Fred Vasseur, su questo tema sfuma i toni: “Non c’è nulla da rimproverare ai piloti, ne abbiamo discusso dopo la Sprint. Il via su questa pista è stata una lotta, sembrava una giungla, non ho alcun appunto da muovere”.
“L’ultimo stint con le gomme bianche non è stato all’altezza, cercheremo di capire perché. Ma credo che si debba effettuare un lavoro migliore in qualifica, perché se si parte così indietro è difficile impostare una gara con prospettive positive”.
Anche Norris è stato stupito: “Nelle nostre simulazioni ci aspettavamo di lottare con la Mercedes, mentre pensavamo che la Ferrari avrebbe finita parecchio davanti a noi”.
Invece non è andata così. Il discorso sugli aggiornamenti viene affrontato anche da Vasseur: “In fabbrica stanno lavorando giorno e notte, non posso chiedere nulla di più a nessuno. Qualche piccolo dettaglio è già arrivato, ma si tratta appunto di dettagli. Dobbiamo aspettare il pacchetto completo. Ma, ribadisco, dobbiamo migliorare il rendimento in qualifica, perché senza una migliore posizione sulla griglia di partenza è difficile puntare a risultati migliori di quelli che abbiamo ottenuto”.
Chiude Sainz: “Siamo stati molto lenti nell’intero arco del fine settimana, servono gli aggiornamenti. Su qualche pista siamo già competitivi, ma su altre no. La Red Bull gli aggiornamenti li ha portati e gli effetti si sono visti”.
Il GP della Cina visto da Mario Isola, Direttore Motorsport Pirelli
Domenica fredda, sabato piovoso. Condizione non ottimali per le gomme, specie a inizio fine settimana cel GP della Cina, per un trattamento inadeguato dell’asfalto. Ma le gomme Pirelli sono state promosse.
“Giù il cappello di fronte all’ennesima dimostrazione di forza di Max Verstappen, che ha conquistato due vittorie in questo primo weekend Sprint della stagione”.
“La corsa è stata comunque molto interessante perché alle spalle del tre volte campione del mondo c’è stata una lotta molto intensa, con sorprese, sorpassi ed emozioni”.
“Così come tanta emozione ha suscitato vedere la passione con cui i tifosi cinesi hanno seguito per tutto il fine settimana il loro idolo di casa, Guanyu Zhou, che li ha salutati con calore al termine della gara”.
“Dal punto di vista strettamente tecnico, la corsa di oggi ha confermato come tutte e tre le mescole siano state idonee ad essere impiegate”.
“Ovviamente, le lunghe neutralizzazioni hanno condizionato lo svolgimento della corsa, permettendo anche a chi stava esplorando la possibilità di fare una sola sosta di renderla un’opzione valida”.
“Visto comunque il degrado registrato, sarebbe stato davvero al limite arrivare a fare una sosta sola senza appunto l’entrata in pista della safety-car e senza dover pagare un gap di prestazione troppo alto rispetto a chi, nella parte finale della corsa, si sarebbe trovato ad avere una gomma più prestazionale ed, eventualmente, più fresca: lo ha dimostrato peraltro l’ultimo stint di Alonso che, con un set di Medium nuovo montato nel finale”.