Secondo un’analisi condotta da Transport & Environment (T&E), il 68% della produzione di batterie agli ioni di litio pianificata in Europa rischia di essere posticipata, ridimensionata o addirittura cancellata.
L’investimento di Tesla a Berlino e di Northvolt nella Germania del Nord oppure quello di Italvolt, a Scarmagno negli ex stabilimenti Olivetti, rischiano di arenarsi poiché le aziende stanno valutando se rivolgere i propri investimenti negli USA.
T&E ritiene necessario un sostegno finanziario da parte della UE per incrementare la produzione di batterie e aiutare a mantenere in Europa gli investimenti annunciati.
Gli obiettivi di produzione di auto elettriche in Europa nel 2023, senza il necessario aumento della produzione locale, rischia di costringere l’industria automobilistica europea ad approvvigionarsi su altri mercati, perdendo competitività e indipendenza.
Nella sua analisi, T&E ha utilizzato informazioni pubbliche per valutare il futuro delle 50 gigafabbriche previste in Europa.
Italvolt, il progetto italiano, rischia ad esempio di perdere la priorità a favore del progetto gemello Statevolt, da realizzare in California.
Buone notizie invece per l’impianto Stellantis di Termoli, che dall’inchiesta di T&E pare non essere a rischio.
Secondo BloombergNEF, la quota europea relativa a nuovi investimenti nelle gigafactory è scesa dal 41% nel 2021 al 2% nel 2022. All’opposto gli investimenti in USA e Cina sono cresciute e, cosa che deve far riflettere, sembra confermato il trend che vede le aziende europee guardare Oltreoceano.
(Fonte Transport & Environment)