Motul: il cambio olio nelle trasmissioni automatiche è facile

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Questa è la fase di svuotamento e recupero in una bacinella del residuo d’olio presente nello scambiatore tramite la pompa dell’apparecchiatura.

È noto che il mercato delle vetture dotate di trasmissione automatica è in forte evoluzione. I grandi SUV e le vetture di lusso sono ormai praticamente tutte vendute col cambio automatico, e questo trend si sta estendendo in modo progressivo, anche se non ancora rapidissimo, ai segmenti inferiori. Nelle vetture più economiche, infatti, l’opzione automatica ha ovviamente un maggiore impatto sul prezzo d’acquisto e questo è, se non il principale, uno dei motivi di rallentamento alla sua diffusione.

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La vettura dimostrativa del cambio olio trasmissione è una BMW 520d xDrive. L’officina è quella di Ruote da Sogno di Reggio Emilia, dove la Motul Italia ha organizzato l’evento.

La tecnologia in continua evoluzione e il progressivo ammortamento non può che far migliorare la situazione, tanto che fra qualche anno è facile immaginare che le posizioni si invertiranno e i cambi automatici saranno la norma. Dati alla mano, come ci ha confermato Matteo Cozzolino, product manager di Motul, dal 2004 al 2014 la quota di mercato è passata dal 6% al 15% e a oggi siamo al 20%. Siano essi CVT, a doppia frizione o col convertitore di coppia, questi oggetti sono meccanicamente complessi e a differenza dei cambi manuali richiedono una certa attenzione e una corretta manutenzione. La presenza, oltre agli ingranaggi, di altri dispositivi e di frizioni a dischi generano dei derivati dall’usura che se non evacuati periodicamente possono arrivare a danneggiare i componenti. E lo stesso olio, che nell’uso intensivo come quello urbano, con elevato numero di cambiate e basse velocità che non favoriscono il raffreddamento nello scambiatore, si degrada ne più ne meno di un olio motore, con elevati effetti di ossidazione e conseguenti variazioni della viscosità che vanno a pregiudicare la funzionalità del circuito idraulico.

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Diego Di Filippo, key account manager Motul, è il tecnico che ha effettuato la demo e che in foto avvia la procedura.

Il servizio di Motul

L’azienda francese vanta una storia di oltre 160 anni nei lubrificanti e dunque questo è il suo core-business. Tuttavia l’evoluzione delle officine di assistenza porta chi opera in questo settore a offrire ai propri clienti un servizio completo il più possibile oggettivabile, sia per giustificare l’esborso al cliente sia per tutelarsi da eventuali rimostranze. In questo contesto, quanto più è possibile utilizzare apparecchiature il cui processo di funzionamento è controllabile ed oggettivabile tanto migliore sarà il rapporto di fiducia col cliente. Unendo l’indubbia ascesa dei cambi automatici tra le vetture circolanti, l’azione di marketing tesa a vendere il lubrificante ad essi dedicato e la volontà di offrire un servizio all’officina che possa coadiuvare l’operatore sia nella scelta del lubrificante più adatto sia nella procedura di sostituzione è nato nel 2013 un pacchetto attorno alla sostituzione dell’olio del cambio automatico. “Esistevano già delle apparecchiature per fare la sostituzione e il lavaggio dell’olio del cambio automatico”, ha detto Cozzolino. “Motul ha voluto spingersi oltre, creando un pacchetto completo che offrisse al cliente la possibilità di operare senza problemi. Per fare questo servono un’attrezzatura di qualità, prodotti adatti a ogni applicazione e una serie di servizi aggiuntivi che vanno dalla visibilità dell’officina alla formazione pratica dei meccanici fino a un’assistenza qualificata che va dal database sulle varie procedure di manutenzione fino al numero verde al quale rivolgersi per poter parlare con chi è in grado di aiutarci”.

MotulEvo

Si tratta di un concetto nato in Italia nel 2013 con la creazione della prima macchina lavacambi, la ATF 3500, che fece subito comprendere la necessità di un database da cui attingere le istruzioni operative. Nel 2014 nasce la ATF 2 proposta alle officine in partnership con BCC Lease abbinata a un servizio di informazione per il reperimento dei ricambi e l’assistenza online. Nel 2015 nasce la prima macchina dedicata all’operazione pensata da Motul Italia, la ATM 03.15 che faceva della semplicità d’uso e dell’affidabilità le sue doti principali, sempre uniti a una banca dati in grado di guidare e assistere le officine.

Il ‘pacchetto’ MotulEvo 2019 ha nella nuova macchina lava-cambi ATM 09.18 la parte operativa, nei kit Basic ed Expert tutti i raccordi che consentono di collegarsi ai cambi in circolazione, un catalogo coi diversi tipi di lubrificanti adatti ai vari impieghi, filtri olio di qualità originale, corsi di formazione e un supporto che in questo campo non ha eguali grazie al sito web e al Numero Verde.

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Con l’esperienza di anni, Motul è in grado di fornire raccordi per tutti i tipi correnti di trasmissioni automatiche inclusi gli ultimi Powershift, il doppia frizione Mercedes, il 9HP di ZF che si trova sulla Renegade, sulla 500X e sul Range Rover e tanti altri.

Facile e sicuro

Per verificare dal vivo le qualità del sistema siamo stati presso la showroom di Ruote da Sogno, a Reggio Emilia, dove tra auto e moto storiche di prestigio inserite in un’ambientazione attrattiva e coinvolgente i tecnici Motul hanno predisposto una BMW 520d xDrive per il cambio olio della trasmissione automatica con una apparecchiatura ATM 09.18, caratterizzata dalla presenza di un tablet che consente il collegamento alla rete.

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Il tratto di tubo filtrato che serve per eseguire il lavaggio dello scambiatore, operazione richiesta tassativamente se si monta un cambio nuovo o revisionato.

Il tablet è sempre connesso all’apparecchio via bluetooth e alla banca dati o all’assistenza in remoto tramite internet. L’operazione è stata coordinata da Diego Di Filippo che ha dimostrato oltre all’efficacia dell’intervento anche i tempi brevi richiesti per compierlo, pari a circa 45 minuti di asservimento alla ATM 09.18 cui devono essere sommati i 10-15 minuti necessari per il collegamento dei raccordi di connessione (nella BMW in questione è stato necessario smontare un’estremità dell’albero di trasmissione alle ruote anteriori), il tempo di sostituzione del filtro, il rimontaggio e il collaudo su strada, per circa 90 minuti complessivi di fermo macchina in officina. La stessa operazione eseguita manualmente richiede un tempo più che doppio, senza peraltro le garanzie di qualità del processo assicurate dall’apparecchiatura Motul.

Prima il lavaggio

La procedura specifica per la vettura viene richiamata direttamente utilizzando il menù sul tablet inserendo Marca, Modello e Motorizzazione oppure il Codice Motore (P5 sul libretto) o il Codice Cambio da targhetta identificativa. A questo punto è possibile accedere alla funzione di preventivazione, attraverso le informazioni necessarie per svolgere il lavoro quali il tipo di raccordi da utilizzare, il loro punto di attacco, il filtro da montare e altri parametri che consentono di valutare il tempo necessario ad effettuare il lavoro. Ovviamente viene anche scelto il tipo e la quantità di olio Motul.

Dopo aver collegato l’apparecchio al cambio si può procedere. La prima operazione da effettuare è il lavaggio, che avviene utilizzando l’additivo Motul Transmission Clean privo di solventi e che quindi consente in massima sicurezza di pulire le parti interne. Successivamente si lancia la procedura di sostituzione utilizzando il QR Code stampato sulla confezione del filtro: la lettura viene effettuata direttamente dal tablet. Questo consente anche di accedere al format di casistica guasti, che fornisce l’aiuto a risolvere ed eliminare le anomalie eventualmente presenti in sede di diagnostica all’accettazione del mezzo in officina. Scansionato il QR Code il macchinario si imposta sulla corretta procedura da seguire.

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I tubi flessibili che collegano la ATM 09.18 normalmente intercettano le tubazioni che portano l’olio allo scambiatore di calore. Come si vede, nel caso dell’xDrive BMW per accedere ai raccordi si deve smontare un’estremità dell’albero di trasmissione alle ruote anteriori.

Nel lavaggio si utilizza l’olio esausto additivato col Transmission Clean che circola, utilizzando la pompa del cambio, per circa 10’. La sua azione è quella di polverizzare le incrostazioni e metterle in circolo. L’olio esausto funge da vettore di queste impurità che vengono poi trattenute da un filtro con un captatore magnetico posto all’interno della ATM 09.18.

Il cambio olio

Nel caso del cambio ZF 8HP montato sulla BMW la procedura è la più completa, poiché c’è anche il filtro in coppa che deve essere sostituito. Nel caso di cambi che hanno il filtro interno che si sostituisce solo in caso di revisione, la procedura può essere completamente automatizzata, con l’operatore che deve solo provvedere ai collegamenti dell’apparecchiatura alla vettura.

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Il tablet può essere portato in vettura e tutte le procedure possono quindi essere fatte in remoto. In foto si vedono i parametri di pressione in ingresso e uscita durante il lavaggio, oltre al tempo residuo. In questa fase la pompa del cambio fa circolare l’olio vecchio a cui viene aggiunto l’additivo di pulizia. Il ciclo dura tipicamente 10’.

Dopo il lavaggio si smonta la coppa filtro e si procede all’espulsione dell’olio contenuto nel circuito dello scambiatore, utilizzando la pompa dell’apparecchiatura. Rimontato il filtro si procede alla ricarica con la quantità corretta di olio prescritto dalla Motul per quel tipo di cambio.

Dopo il lavaggio il motore della vettura può essere spento e il macchinario inizierà ad aspirare l’olio presente in coppa sfruttando la sua pompa. La sequenza è sempre indicata sul tablet e questo è una garanzia ulteriore di controllo del processo.

Il macchinario esegue l’operazione in automatico e confronta la quantità immessa con quella, memorizzata, scaricata. Al termine dell’operazione la coppa e lo scambiatore saranno riempiti con olio nuovo.

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Terminata la pulizia può iniziare la fase di svuotamento utilizzando la pompa dell’apparecchiatura. Sul tablet è indicata l’operazione e la quantità di olio che viene recuperata in un apposito contenitore.

Resta da sostituire l’olio nel convertitore, operazione che deve essere fatta a motore acceso, in modo che la pompa del cambio spinga fuori l’olio rimasto nel convertitore. C’è una valvola di compensazione tarata a una certa portata che favorisce l’equilibrio tra il flusso d’olio in uscita (fornito dalla pompa interna) e quello in entrata (fornito dalla pompa dell’apparecchiatura). Sull’apparecchiatura ci sono due ampolline retroilluminate nelle quali scorre l’olio in ingresso e uscita. Ovviamente man mano che l’olio si rinnova il colore si uniforma e al termine dell’operazione tra ‘olio vecchio’ e ‘olio nuovo’ non ci sarà differenza. 

Il controllo finale del livello, come previsto dalla procedura del Costruttore, viene fatto manualmente, in modo da oggettivare l’operazione effettuata. In questo caso è previsto il controllo del gocciolamento (una goccia al secondo) da un foro chiuso da un tappo, ma in altri cambi c’è la classica astina.

A questo punto c’è la sicurezza assoluta che il cambio è stato pulito dalle impurità, ha il filtro nuovo e la corretta quantità e tipologia d’olio al suo interno e che nessun residuo di olio esausto è ancora all’interno. Condizioni ottimali per guidare in sicurezza fino al prossimo tagliando di manutenzione.

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Il riempimento della coppa e dello scambiatore è effettuato con la stessa quantità d’olio che è stato scaricato, poiché questa è stata memorizzata. Sulla relativa videata si vedono i parametri e la progressione del riempimento (circa 9 litri).