Mercato dell’auto europeo, l’elettrico (quasi) batte il termico

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Continua in Europa la crescita contenuta ma costante delle vetture BEV - foto © Stellantis

Nel primo semestre del 2025, il mercato automobilistico europeo ha registrato una lieve flessione delle vendite.

Infatti le immatricolazioni totali sono calate dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Tuttavia, a colpire è soprattutto la continua evoluzione del mix motorizzazioni: secondo i dati diffusi dall’ACEA crescono elettriche e ibride, mentre benzina e diesel segnano un deciso arretramento.

BEV in crescita contenuta, ma strutturale

Con 869.271 nuove immatricolazioni nel mercato europeo, le vetture 100% elettriche rappresentano ora il 15,6% del mercato UE, in crescita rispetto al 12,5% del primo semestre 2024.

Germania (+35,1%), Belgio (+19,5%) e Paesi Bassi (+6,1%) sono i traini della crescita, mentre la Francia si distingue in negativo con un calo del 6,4%.

Dal punto di vista tecnico, la penetrazione delle BEV è ancora distante dagli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal pacchetto Fit for 55.

Le cause principali sono la carente infrastruttura di ricarica pubblica (soprattutto nei Paesi del Sud Europa), i prezzi medi ancora elevati – nonostante l’ingresso di nuovi competitor cinesi a basso costo – e l’incertezza normativa su incentivi e tasse di circolazione future.

Ibride, il compromesso che convince

Le auto ibride non plug-in continuano a dominare.

Con 1.942.762 unità immatricolate e una quota del 34,8% si confermano la scelta più popolare tra i consumatori europei.

L’Italia contribuisce con una crescita del +10%, ma sono Francia (+34,1%) e Spagna (+32,8%) a guidare la corsa.

Tecnicamente, queste powertrain risultano vantaggiose perché non necessitano di ricarica esterna, sono compatibili con le attuali infrastrutture e abitudini d’uso, offrono riduzioni significative dei consumi urbani grazie alla frenata rigenerativa e alla gestione intelligente dell’energia.

Plug-in Hybrid, il boom grazie a Germania, Italia e Spagna

Sorprende il +19,5% di crescita annua nei PHEV, con 469.410 unità.

Questi modelli, pur criticati per le emissioni reali più alte del dichiarato, risultano appetibili per flotte aziendali e utenti urbani grazie a incentivi e accesso alle ZTL.

La quota di questa alimentazione cresce in particolare in Germania (+55,1%), Spagna (+82,5%) e Italia: +56,3%.

Da un punto di vista ingegneristico, i PHEV sono un ponte verso l’elettrico puro, con pacchi batteria da 10–20 kWh e autonomia elettrica reale fra 40 e 80 km, ideale per l’uso urbano giornaliero.

Fine corsa per benzina e diesel?

Il termico tradizionale è in rapido declino nel mercato europeo.

Le vetture esclusivamente a benzina calano del 21,2%, con quota al 28,4%, mentre i Diesel perdono il 28,1%, con quota al 9,4%.

La Francia guida il crollo della benzina con un -33,7%, seguita da Germania (-27,8%), Italia (-17,2%) e Spagna (-13,4%).

Sul piano tecnico, l’evoluzione normativa Euro 7 e la diffusione delle zone a basse emissioni (LEZ) penalizzano questi motori.

I costi per l’omologazione e la post-trattazione dei gas (SCR, DPF, GPF) diventano sempre meno sostenibili per i segmenti medi e compatti.

Verso un nuovo equilibrio

Ecco il mix propulsori in UE nei primi sei mesi del 2025.

Motorizzazione Quote 1° semestre 2025
Ibride (HEV/MHEV) 34,8%
Elettriche (BEV) 15,6%
Plug-in Hybrid (PHEV) 8,4%
Benzina 28,4%
Diesel 9,4%

La quota combinata dei powertrain elettrificati (BEV + PHEV + HEV) raggiunge il 58,8%, per la prima volta superando stabilmente quella dei termici puri.

Il mercato, pur tra incertezze macroeconomiche e rallentamento della domanda complessiva (-7,3% a giugno), sta dunque realmente cambiando pelle, con una forte polarizzazione fra le tecnologie full electric e le soluzioni di transizione a basso impatto.

Il 2025 sarà l’anno dell’ibrido “ponte”?

Gli ultimi dati suggeriscono che l’ibrido, soprattutto nella sua declinazione non plug-in, è la tecnologia di compromesso che ha conquistato il mercato.

Tuttavia, se le BEV vogliono imporsi, occorrerà accelerare su infrastrutture interoperabili e capillari di ricarica rapida, riduzione dei costi delle batterie (target <100 €/kWh) e incentivi stabili e mirati su emissioni e cicli d’uso reali (WLTP city-based).