Quando si parla di ciò che si nasconde dietro le auto di nuova produzione siamo soliti pensare alle grandi e sempre più tecnologiche fabbriche all’interno delle quali questi modelli nascono. Vero, ma in realtà, prima della messa in produzione, avviene un lunghissimo processo di ricerca e sviluppo che impiega centinaia di persone in tutto il mondo per periodi di tempo molto lunghi, spesso anche per diversi anni. Ma quindi, dove vengono sviluppate le auto che poi ci troviamo a guidare sulle nostre strade? In posti come il Marocco Mobility & Automotive Centre che sorge ad un centinaio di chilometri di distanza da Casablanca. Il primo ed unico centro di sviluppo presente in Africa, gestito da due importanti realtà nel settore automotive come Utac e Fev.
La location
La storia del centro è molto interessante. Questo è nato su volere del governo marocchino, con l’intento di richiamare qui i principali costruttori automobilistici. Il centro nasce sulle “ceneri” di una enorme miniera di fosfati ormai in disuso, che dal 2019 ad oggi è stata progressivamente trasformata in quello che oggi è uno dei centri sviluppo più avanzati e completi disponibili. Un’opera enorme, che ha costretto gli ingegneri a lavorare tra le enormi “montagne” artificiali venutesi a formare in decenni di scavi minerari (l’attività mineraria qui è cominciata nel 1952). Oggi il centro sorge su una superficie di 500 ettari e include tracciati, aree test, laboratori e workshop di vario genere. Un vero e proprio fiore all’occhiello per il Marocco, nato anche e soprattutto con l’intento di valorizzare la manodopera locale. Ma il vero valore aggiunto di questa struttura è rappresentato dalla possibilità per i costruttori di poter effettuare qui tutte le fasi di sviluppo, test e soprattutto omologazione. Il centro, infatti, è omologato per effettuare le certificazioni in termini di emissioni. Questo, grazie non soltanto ad un laboratorio di analisi dei gas di scarico di ultima generazione, ma anche e soprattutto grazie ad un rettilineo di 4 chilometri perfettamente piatto appositamente studiato per simulare i vari cicli di omologazione. Una chicca, questa, unica a livello europeo.
Le piste
Ma vediamo nello specifico cosa mette a disposizione il Marocco Mobility & Automotive Centre alle case automobilistiche che hanno bisogno di sviluppare i loro nuovi modelli. Partiamo dai tracciati. Immancabile la presenza di un circuito ad alta velocità: questo è lungo 4,3 km ed è largo 12 metri e può essere percorso ad una velocità costante di 160 km/h grazie all’inclinazione del 12% delle tre curve. Per mettere a punto la dinamica del veicolo è presente il Road Circuit, lungo 4,7 km e largo 7 metri, che alterna tratti più veloci ad altri più tecnici e tortuosi. Per mettere alla prova le auto in un contesto urbano è invece presente l’Urban Track, lungo 3,8 km e largo 5, disseminato dei tanti ostacoli che solitamente si trovano nelle nostre città, come marciapiedi e dissuasori di diverso genere. Non manca nemmeno un tracciato offroad, che permette di mettere alla frusta Suv e fuoristrada lontano dall’asfalto.
Passando alle sezioni più “tecniche” del centro, all’interno della struttura è possibile usufruire del Fiability e Reliability Tracks, ovvero una grande sezione costituita da otto diversi corridoi perfettamente dritti, contraddistinti da altrettanti fondi diversi, ideali per valutare il livello di insonorizzazione ma anche la tenuta delle varie componenti di una vettura durante la marcia su fondi dissestati o allagati. Lo Sloped Tracks, invece, è un’area del centro nella quale sono state ricavate cinque diverse rampe asfaltate con diversi livelli di pendenza (6, 12, 16, 20 e 30%) con tre dei quali dotati di una sezione a bassa aderenza a metà della salita. Non mancano all’appello nemmeno due aree per mettere a punto la frenata. La prima, lunga 200 metri, è dotata di sistema di irrigazione per simulare la frenata sul bagnato, mentre la seconda lunga 350 metri, è pensata per effettuare frenate su asciutto fino ad una velocità massima di 200 km/h. Un’ulteriore sezione molto interessante presente nel centro è rappresentata dal Dynamic Platform for Active Safety. Si tratta di un’area di ben 70.000 metri quadrati, che può essere utilizzata per diverse attività, dalle frenate di emergenza alla calibrazione dei sistemi di sterzo su piste circolari con un raggio che va da 12 a 150 metri.
I laboratori
Ma il vero gioiello all’occhiello del Marocco Mobility & Automotive Centre è rappresentato dai laboratori messi a disposizione da Utac e Fev. Quelli offerti e gestiti da Utac hanno una superficie che va da 160 a 240 metri quadrati e sono tutti dotati di un’ampia officina completa di ponti, sala riunioni, uffici, cucina e un ambio parcheggio privato con muri piuttosto alti per tenere lontani sguardi indiscreti dai prototipi. Il grande laboratorio di Fev, invece, è diviso in due grandi sezioni. La prima è la Vehicle testing area e la Engine testing Area. Qui trova posto un banco prova per vetture anche a trazione integrale con potenza massima fino a 340 CV con incluso il sistema di controllo delle emissioni. Inoltre, il banco prova è dotato di un sistema di ventilazione in grado di simulare venti fino a 200 km/h. Sono poi disponibili banchi prova per i motori (sia longitudinali, sia trasversali). Questi possono essere allestiti all’esterna della camera di test per poi essere spostata all’interno attraverso appositi binari. All’interno della struttura di Fev sono poi presenti tre camere climatiche: una in grado di lavorare ad umidità controllata in un range di temperatura compresa tra -30 e +60 gradi e due che invece possono operare tra -20 e +40 gradi. Nel corso dell’anno verrà poi inaugurata una camera solare e nel 2024 una camera di simulazione della pioggia e una per la polvere. Il Marocco Mobility & Automotive Centre, inoltre, è già proiettato verso la mobilità 100% elettrica. Disseminate un po’ per tutta la struttura sono presenti 16 colonnine di ricarica con potenze comprese tra 7 e 180 kW.
I vantaggi
Ma quali sono i veri punti di forza del Marocco Mobility & Automotive Centre? In primis il clima. In questa zona le condizioni meteorologiche sono favorevoli un po’ per tutto l’anno. Durante l’estate, ad esempio, le temperature si aggirano sempre intorno ai 30 gradi, con bassissime probabilità di precipitazione. Inoltre, ad una settantina di chilometri dal centro sono presenti le montagne Atlas, dove è possibile effettuare test su strada ad alta altitudine. Ma il vantaggio per i costruttori è anche di tipo economico, che in Marocco possono contare su costi decisamente più contenuti rispetto a quelli europei. E non è tutto. Le case automobilistiche possono scegliere se portare in Marocco i propri ingegneri (che possono soggiornare all’interno di un curato hotel privato all’interno della struttura) oppure affidarsi a tecnici e ingegneri locali altamente specializzati messi a disposizione da Utac e Fev. In ultimo, ma forse questo è l’elemento più importante, qui le case possono effettuare non soltanto le prove necessarie per superare i test di omologazione delle emissioni, ma anche effettuare il test e ricevere così la relativa certificazione. Il tutto, restando comodamente in un unico posto.