

In Italia circolano troppe auto vecchie. Delle 37,3 milioni di autovetture che attualmente circolano in Italia ben 5,3 milioni (e cioè il 14,2% sul totale) hanno oltre 20 anni di età. Questi dati derivano da un’elaborazione su dati Aci del Centro Studi Continental. Circa un settimo del parco circolante italiano è dunque composto da autovetture immatricolate prima del 1995. Anche le auto relativamente vecchie, con età compresa tra gli 11 e i 20 anni e quindi immatricolate tra il 1995 e il 2004, costituiscono però una buona parte del parco circolante italiano (sono infatti 13,9 milioni, ovvero il 37,4% sul totale). Le auto più giovani, con età compresa tra i 6 e i 10 anni, rappresentano invece il 28,4% sul totale del circolante, mentre le auto di nuova immatricolazione con meno di cinque anni sono soltanto il 20% del totale. Sulle strade del nostro Paese dunque circolano ancora molte auto particolarmente datate. Si tratta di auto omologate euro 0 (non catalizzate), euro 1, euro 2 ed euro 3 che hanno livelli di sicurezza e di emissioni inquinanti molto superiori rispetto ai modelli di più recente produzione. Per questo motivo la necessità di rinnovare il parco circolante è oggi un tema di grande priorità. Sebbene sia difficile che il processo di rinnovamento possa attuarsi in tempi brevi, è tuttavia possibile rendere comunque più sicuro e maggiormente rispettoso dell’ambiente un parco circolante così obsoleto. Vi sono infatti alcuni accorgimenti e comportamenti virtuosi in grado di ridurre l’effetto negativo sull’ambiente e sulla sicurezza da parte delle autovetture e in particolare di quelle più anziane. Per esempio, occorre prestare attenzione alle condizioni di efficienza del veicolo, effettuando adeguati interventi di manutenzione, eseguendo le revisioni obbligatorie per legge e controllando periodicamente lo stato d’usura e la pressione di gonfiaggio dei pneumatici, i quali hanno una notevole influenza sulla stabilità del veicolo, sui consumi di carburante, sulle emissioni di CO2 e sulla sicurezza della circolazione. Nell’ambito della sicurezza stradale, Continental si prefigge un obiettivo ambizioso col progetto Vision Zero, e cioè intende avvicinarsi quanto più possibile a zero vittime, zero feriti, zero incidenti stradali. Continental ha tutte le competenze per avvicinarsi a questo obiettivo, dal momento che conosce in ogni minimo dettaglio l’intero processo di frenata, dal pedale fino al pneumatico, poiché come Gruppo produce tutti i componenti interessati in questo processo. Con lo sviluppo delle auto intelligenti, poi, la possibilità di raggiungere l’obiettivo Vision Zero diventa sempre più tangibile.