L’era delle hypercar elettriche è finita. A sostenerlo è Rimac, il costruttore croato che per primo ha creduto a questa tipologia di vetture, lanciando sul mercato la potentissima Rimac Nevera, un missile a zero emissioni da poco meno di 2.000 CV.
Il mercato delle supercar elettriche ha stentato a decollare e secondo il brand oggi proprietario anche di Bugatti, la prossima generazione della Nevera sarà alimentata da un più tradizionale motore a combustione interna.
Rimac: dall’elettrico al benzina
Un cambio di rotta importante, che dimostra quanto la democratizzazione dell’auto elettrica abbia radicalmente cambiato il modo di vedere e vivere le EV. Se inizialmente le auto elettriche erano sinonimo di prestazioni elevatissime, oggi l’approccio della clientela a questo genere di vetture sta cambiando profondamente.
Da auto ad alte prestazioni, le elettriche oggi vengono sempre più viste come modelli utili soprattutto alla mobilità urbana, passando così dall’essere supercar in grado di archiviare lo 0-100 km/h anche in meno di 2 secondi, a più pratiche citycar. Indubbiamente più lente, ma sicuramente più pratiche ed economiche.
Rimac: la tecnologia già c’è
Ora, se pensate che questo determinerà la fine del brand Rimac vi sbagliate di grosso. Il colosso croato, infatti, ha la capacità economica e industriale di convertire senza tanti problemi la produzione dall’elettrico all’endotermico. Inoltre, avendo in casa un secondo brand del calibro di Bugatti permetterà sicuramente di condividere soluzioni e tecnologie che permetterà così alla prossima generazione della Nevera a benzina di arrivare su strada in tempi relativamente brevi.