Eye tracking

Eye tracking. Dopo le ricerche che creare un’interfaccia che consenta di guidare un’auto o un aereo con l’elettroencefalografo, si procede anche con l'”eye-tracking”.

Probabilmente chi afferma che oggi il processo tecnologico sia molto rallentato è solamente un… distratto. Il progredire della tecnologia è incessante e sta traendo grande vantaggio soprattutto dall’informatica e dalle nanotecnologie. Abbiamo parlato su Auto Tecnica N. 405 (maggio 2015) delle ricerche per rendere possibile il controllo di almeno parte delle funzioni di una vettura mediante le onde cerebrali ma vi sono maggiormente a portata di mano soluzioni meno futuribili che consentiranno di svolgere alcune funzioni della guida solo con lo sguardo.

In questi ultimi tempi General Motors sta investendo molto in soluzioni tecniche d’avanguardia per future applicazioni anche a modelli popolari della sua gamma. Ma la ricerca si spinge ancora più avanti e Opel e Vauxhall (cioè la divisione tedesca e quella inglese di GM), che già dispongono della soluzione Adaptive Forward Lighting Plus (APL+), basata sui fari adattivi a LED, spiegati da Franco Daudo su Auto Tecnica N.404 di aprile, guardano più avanti e stanno lavorando ad un sistema di “eye-tracking” che possa indirizzare il fascio luminoso dei fari anteriori e modificarne l’intensità, seguendo lo sguardo del pilota. Tracking (letteralmente l’azione di tracciare) è parola che ha assunto un significato complesso ed è quello che nel gergo militare è l’inseguimento automatico di un bersaglio: in pratica si tratta di asservire un dispositivo ad un sistema di controllo in modo che possa agire senza ulteriori interventi diretti oppure, come in questo caso, senza un collegamento meccanico.

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La soluzione cui General Motors sta lavorando da poco più di due anni impiega una telecamera che controlla alcuni punti specifici del volto del guidatore (ad esempio naso e bulbi oculari) in modo da riconoscere la direzione dello sguardo. Inoltre, dei sensori infrarossi periferici e dei diodi fotosensibili scrutano gli occhi del pilota per più di 50 volte al secondo, in condizioni di luce crepuscolare o di notte. Tramite trasduttori, il sistema di elaborazione agisce sulla direzione dei fari e sull’intensità della loro luce. I problemi da risolvere non mancano, poiché il sistema è ancora troppo lento e, inoltre, deve misurarsi con la naturale tendenza dell’occhio umano a compiere movimenti bruschi ed improvvisi, distraendosi dal “bersaglio”. Per questo si sta lavorando ad un algoritmo che abbia una funzione di stabilizzazione.

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Entro un anno circa potrebbe essere pronta una prima fase, che riguarderà solo la tecnologia dei fari che saranno LED Matrix Light System, basati su un fascio di LED, parte dei quali potrà essere spenta automaticamente incrociando un altro veicolo per evitare l’effetto abbagliante. Per l'”eye-tracking”, invece, non sono state fatte date ed è stato detto solo che si tratta di un programma a lungo termine. Anche Jaguar Land Rover (controllata dal gruppo indiano Tata), all’inizio del 2015 ha annunciato un Driver Monitor System, sviluppato con Intel e Seeing Machines, che, esaminando i movimenti degli occhi, segnala sonnolenza e distrazione ed ha brevettato una funzione che comanda l’azionamento del tergicristallo posteriore.

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Ancora più ambizioso, invece, è un sistema presentato dalla Visteon Corporation di Van Buren (Michigan), specializzata in cruscotti con strumentazione elettronica, alla fine del 2014. Per il momento si tratta di un programma in sviluppo ma lo scopo è creare un sistema con cui abilitare alcuni comandi (radio, climatizzatore, navigatore) solo guardando certe parti del cruscotto ed abilitando la funzione con un pulsante sullo sterzo.