
Nelle qualifiche del GP d’Ungheria Charles Leclerc interpreta al meglio le condizioni della pista e sorprende tutti (specialmente i due piloti McLaren Piastri e Norris, dominatori delle libere delle Q1 e Q2) tirando fuori dal cappello il giro perfetto (1:15.372) per mettere la Ferrari in Pole Position.
E’ la prima ottenuta dal monegasco sull’Hungaroring e questo aumenta ancora più la portata della sua prestazione.
Piastri è secondo e Norris terzo, al cui fianco partirà Russell.
Un GP d’Ungheria, quello di domani, da vedere!

Hamilton disastro
Niente da fare per Lewis Hamilton, già in ritardo rispetto a Leclerc nelle libere e oggi fuori dalla Q3.
Esce dalla Q2 al 12° posto e questa sarà la sua posizione in griglia. La crisi dell’inglese sembra essere sempre più profonda, nonostante i propositi di motivare se stesso e la squadra espressi dopo Silverstone. Il confronto col compagno di squadra non lo aiuta certo a risollevarsi. Un altro weekend da dimenticare per lui.
McLaren davanti. E invece no!
Dopo il dominio nelle tre sessioni di prove libere la griglia sembrava segnata, almeno per la prima fila.
E invece l’ultimo giro di Q3 di Charles Leclerc è stato magico.
È la prima pole della Ferrari in questa stagione: non accadeva dal Gran Premio del Messico dello scorso anno, quando ci riuscì Carlos Sainz.
Per il pilota monegasco quella di oggi è la pole numero 27, la prima all’Hungaroring dove non aveva mai nemmeno ottenuto un posto in prima fila.
Per la Ferrari è la nona pole a Budapest, primato ora condiviso con McLaren e Mercedes, nonché la numero 254 nella storia.
I primi quattro classificati sono racchiusi in appena 51 millesimi di secondo:
- Leclerc – 1’15″372
- Piastri – 1’15″398
- Norris – 1’15″413
- Russell – 1’15″425
Interessante notare che solo poco più di mezzo secondo ha separato la pole da quello dal decimo tempo, quello di Isack Hadjar (Racing Bulls 1’15″915).
Leclerc ha interpretato al meglio le condizioni della pista
Il miglior tempo assoluto della giornata è stato fatto segnare da Lando Norris in Q2 (1’14″890).
Il tempo della pole di Leclerc gli sarebbe valso solamente il quinto posto nel segmento centrale della qualifica.
Il commento tecnico di Mario Isola – Direttore Motorsport di Pirelli sulle qualifiche del GP d’Ungheria
In FP3 la grande maggioranza dei piloti ha utilizzato la Soft per preparare la qualifica.
Tsunoda, Stroll, Alonso, Ocon, Bearman, Lawson, Hadjar, Albon e Sainz hanno usato un set di Medium per dei run competitivi mentre il duo dell’Aston Martin e quello della McLaren ha effettuato il consueto giro di rodaggio di un set di Hard.
In qualifica, ovviamente, la Soft è stata la protagonista assoluta.
“Una qualifica incredibilmente serrata, con i primi quattro in mezzo decimo e i primi dieci in mezzo secondo, che è il miglior antipasto possibile per una gara che ci auguriamo altrettanto incerta e spettacolare”.
“Domani c’è una buona possibilità di avere un cambiamento nelle condizioni meteorologiche, con una chance di pioggia importante nella mattinata e, chissà, anche durante la gara”.
“A differenza di una settimana fa a Spa, però, credo che oggi tutte le squadre abbiano preparato le vetture per una corsa sull’asciutto su una pista dove, solitamente, il carico aerodinamico è ai massimi livelli”.
“Il cambiamento di condizioni – soprattutto per quanto riguarda la temperatura – potrebbe comunque provocare qualche modifica nei rapporti di forza in campo, come si è visto nel finale di queste qualifiche”.

La spiegazione della pole di Leclerc
“È bastato che la temperatura scendesse di una decina di gradi”, prosegue Mario Isola, “che cadesse qualche goccia di pioggia e che il vento girasse di novanta gradi in punti importanti – come la curva 5 e l’ultimo settore – per creare un po’ di scompiglio e, soprattutto, per alzare i tempi sul giro, saliti di mezzo secondo da Q2 a Q3”.
“Non avendo ancora avuto la possibilità di analizzare i dati, possiamo soltanto dare delle indicazioni di massima: magari il calo delle temperature ha influito sulla fase di preparazione del giro cronometrato e non tutti sono stati in grado di adattarsi alle diverse condizioni”.
“In caso di gara sull’asciutto, la doppia sosta con l’utilizzo prevalente della Hard combinata con la Medium è chiaramente la più veloce”.
“La sosta singola con Medium e Hard protagoniste potrebbe essere scelta da chi, a centro gruppo, proverà ad allungare gli stint gestendo il degrado termico sperando in temperature nettamente più basse rispetto a quelle di ieri e dell’inizio di questa giornata”.
“Fra le opzioni su due pit-stop, da non escludere quella che comprende l’utilizzo di tutte e tre le mescole, con la Soft da usare all’inizio per cercare di guadagnare qualche posizione nelle prime battute e poi, eventualmente, sfruttare la pista libera in occasione del primo pit-stop”.
“Su questo tracciato i sorpassi non sono certo facili e l’undercut è molto efficace”.