
Anche il GP d’Olanda nel segno di Max Verstappen. Ormai vince sempre lui, i suoi successi quasi non fanno notizia.
Il GP d’Olanda è tornato in calendario da tre edizioni e per tre volte si è imposto il campione del mondo sulla Red Bull.
Per Max, col mondiale in tasca, l’obiettivo sono i record
Parlare di Mondiale in tasca è pleonastico, caso mai Max va a caccia di record.
Con la vittoria a Zandvoort si è imposto per 9 volte consecutive, eguagliando il primato di Vettel (primato che, in anni ormai lontanissimi, aveva già stabilito Ascari).

E per 12 volte ha trasformato la pole in vittoria e anche questo è un record (apparteneva di Michael Schumacher).
Ad ammirarne le gesta un pubblico che ha festeggiato dall’inizio alla fine; tra i tifosi anche il re e la regina del Paesi Bassi.
E dire che le condizioni meteo, a dir poco imprevedibili (caos pioggia all’inizio e alla fine, pista asciutta ma fredda per gran parte della corsa, doppia safety car, una “virtual e una interruzione), non hanno facilitato il lavoro.
Ma tale e tanta è la superiorità di Verstappen che non c’è stata storia. Inutile sottolineare, in questo contesto, che il suo compagno Perez (a parità di auto) è sempre stato dietro e non è nemmeno salito sul podio per una penalità.
“Le nostre auto sono uguali – dice il messicano al termine del GP d’Olanda – e come ho detto più volte siamo una squadra unita e puntiamo al titolo costruttori”.
Max Verstappen, primo classificato Gp d’Olanda
“Non è stata una gara semplice e riuscire a vincere qui, davanti a un pubblico così entusiasta, mi ha fatto venire i brividi”.
Sulle statistiche preferisce glissare, come sempre fanno i piloti:
“Ho eguagliato Vettel, ma non penso a superarlo. Ero a casa mia, ero concentrato sul vincere questa corsa. Tra una settimana penserò a Monza, inutile mettersi troppa pressione addosso”.
Obiettivamente è strano sentire Verstappen parlare di pressione perché osservando le gare dall’esterno è impossibile immaginare che qualcuno possa mettergliela.
La chiusa è per i tifosi:
“Nonostante la pioggia la gente è stata straordinaria”.
E chissà, tra le migliaia di olandesi festanti, se qualcuno s’è ricordato che Verstappen è nato e cresciuto in Belgio e ha comunque un doppio passaporto. Nell’ennesimo momento di festa, sono pensieri che non vengono in mente a nessuno. Forse nemmeno a Max.