Il GP d’Olanda, corso oggi a Zandvoort, ha regalato due protagonisti indiscutibili.
Si tratta di un sontuoso Fernando Alonso e un arrembante Pierre Gasly, interpreti rispettivamente di una Aston Martin che sembra aver superato un periodo di appannamento (durante il quale è stata meno veloce che a inizio stagione) e dell’Alpine (che proprio in questi giorni sta affrontando una rivoluzione interna voluta dal presidente della Renault, Luca De Meo, in attesa che prenda le redini del comando l’ex ferrarista Mattia Binotto).
Aston Martin e Alpine: competitività confermata
Alonso ha guidato da fuoriclasse qual è, si è inventato traiettorie che altri non hanno nemmeno osato ripercorrere, è stato freddo e sempre padrone della situazione nel caos generato dalla pioggia intermittente.
E nel finale, dopo la ripartenza (c’era stata una bandiera rossa causata dall’uscita di pista di un’Alfa Romeo) ha persino accarezzato l’idea di attaccare Verstappen e puntare alla vittoria.
Tra il suo primo podio in carriera e quello olandese sono passati vent’anni, un’eternità.
Ma Fernando è sempre lì, brillante, motivato, mai domo.
Fernando Alonso, secondo classificato GP d’Olanda:
“E’ stata una gara molto difficile e all’inizio avremmo potuto anche cambiare le gomme un po’ prima. Poi c’è stato un guaio al pit stop”.
“Ma nel complesso la mia Aston Martin volava e mi dava piena fiducia”.
“In condizioni di gara così critiche, avere fiducia nell’auto è decisivo”.
“Francamente, quando è tornata in calendario questa corsa, tre anni fa, non avrei mai pensato di poter salire sul podio”.
“E invece ci sono riuscito. Questo GP è speciale, c’è tantissima energia che arriva dal pubblico e contagia tutti: ha contagiato anche me”.
“La vittoria? Ci ho pensato, ma mi sono detto ‘se batto Max davanti a questo pubblico non esco vivo dal circuito’. Scherzo, ovviamente. Sono salito sul podio e sono molto felice di esserci riuscito”.
Al settimo cielo anche Pierre Gasly. Il momento dell’Alpine è complesso, sono rotolate molte teste, ci sono stati arrivi, altri sono in lista d’attesa.
Un podio, sia pure con la collaborazione di Perez (che si è preso una penalità evitabile), è una grande soddisfazione.
Pierre Gasly, terzo classificato GP d’Olanda:
“Immagino che per un pilota come Max sia ormai normale salire sul podio”.
“Per me non lo è, le sensazioni che provo sono straordinarie, questa è il primo podio da quando sono arrivato all’Alpine.
“Tra l’altro, vero, ho avuto un vantaggio dalla penalità di Perez, ma anche io avevo dovuto scontare una penalità. Quindi sono uno a uno con lui”.
Come a dire, quel che ho ottenuto me lo sono guadagnato.