GP di Las Vegas: vince Russell, Verstappen World Champion

©Red Bull Content Pool

Nel GP di Las Vegas, il lupo olandese si lima i canini, ma azzanna ugualmente il Mondiale.

Il lupo olandese è Max Verstappen (belga per nascita e percorso scolastico, ma sono quisquilie) che a Las Vegas, città delle scommesse, si tiene lontano da ogni azzardo, però cala il poker iridato.

Evita di battagliare con i ferraristi (Sainz sul podio, Leclerc quarto) e con l’arcinemico Hamilton (secondo).

Il podio del GP di Las Vegas. ©Pirelli2024

Si accontenta – si fa per dire – del piazzamento in quinta posizione, chiudendo la partita iridata: è lui il campione del mondo 2024, succede a se stesso e porta a casa il quarto Mondiale di fila.

Il suo posto nella storia della Formula 1 è ormai scavato nella roccia e la storia non è finita, ha tempo – almeno a giudicare dalla carta di identità – per vincere ancora.

I complimenti di Stefano Domenicali:

“Voglio congratularmi con Max per una stagione incredibile e per il suo quarto titolo mondiale. È un vero grande di questo sport e ha molto altro da aspettarsi nella sua impressionante carriera. Questa stagione è stata emozionante e il 2025 sembra destinato ad essere ancora più vicino. Complimenti a lui e complimenti a tutta la Red Bull”.

Gli americani, dopo la bandiera a scacchi, lo caricano su una Rolls Royce per portarlo nella zona dei festeggiamenti.

Doppietta Mercedes, Russell vince ma Hamilton firma la rimonta

La gara la vince però la Mercedes (primo George Russell, alla sua terza vittoria in Formula 1 davanti a Sir Lewis) che firma la 60ma doppietta.

Alla squadra diretta da Toto Wolff poco importa che anche i due piloti della Stella salgano su una Rolls, casa automobilistica di proprietà della BMW.

George Russell. ©Pirelli2024

Chi bada a queste cose in una nottata così?

Del resto, la bandiera a scacchi la sventola Sylvester Stallone e le interviste del dopo gara le conduce Terry Crews, attore, culturista, già giocatore di football americano.

Sul podio bollicine italiane, anche se l’accordo della Formula 1 con la multinazionale francese LVMH forse potrebbe sostituirle con quelle transalpine. Ma non è detto…

GP di Las Vegas: le solite incognite dei circuiti ‘cittadini’

In pista la questione s’è giocata sul tema cruciale delle gomme messe alla prova su una pista non gommata (come spesso accade sui cittadini) e su un asfalto freddo (la corsa è in notturna, in Nevada c’è molta escursione termica tra giorno e notte) ma non così tanto come previsto.

La Mercedes era parsa veloce già dal venerdì (Russell era in pole), ma Hamilton ha recuperato in grande.

Ci sono voluti tre stint anziché i previsti due, hanno reso più le gomme bianche – soprattutto nel terzo stint – che le gialle.

Qualche squadra ha limitato i danni con le più morbide, qualcuno (Ferrari ad esempio) le ha patite molto di più, pagando dazio.

E Charles Leclerc ha sofferto una ‘introduzione’ troppo aggressiva al via che lo ha costretto ad anticipare il primo pit.

Carlos Sainz. ©Ferrari.com

Scintille tra Sainz (3°) e Leclerc (4°): accuse e contro accuse

Ci sono state anche scintille tra i due Rossi: Leclerc pensa che Sainz non avrebbe dovuto superarlo (secondo lui la squadra aveva chiesto di tenere le posizioni), Sainz pensa che a tre gare dalla fine (adesso due) non ce n’è per nessuno e fa quel che vuole (detto dal di fuori: ovvio e comprensibile) e quando gli si dice non di passare il compagno dopo il pit stop ignora il suggerimento.

La rabbia di Leclerc:

“Ho fatto il mio lavoro. Ma per dire le cose come stanno, lui mi fo**e ogni volta, ca**o. Sempre, ca**o. Non è questione di essere gentili, è solo essere rispettosi, so che devo stare zitto. E’ sempre lo stesso, fan***o”.

Questo è il succo del discorso, ma è ampiamente condito con quei termini (anche un Santo Cielo, non espresso esattamente così…) che alla Fia non piacciono e che a Verstappen sono costati multe e giornate di lavoro socialmente utili.

Charles Leclers. ©Ferrari.com

Vedremo se toccheranno anche a Leclerc.

Comunque si prepari Charles: con Hamilton a Maranello dal 2025 il pronome ‘noi’ (da intendersi come squadra, come coppia di piloti con la stessa divisa) verrà de facto abolito.

La Red Bull è sempre al top, anche in un’annata dura

Le luci scintillanti del GP di Las Vegas sono tutte per superMax che è il secondo pilota Red Bull dopo Sebastian Vettel a vincere quattro titoli di fila ed entra in un mini club (statisticamente parlando) che comprende pochi altri grandi nomi: Fangio e Hamilton, nonché – però a quota cinque – Michael Schumacher.

Anche Alain Prost ha vinto quattro Mondiali, ma non consecutivi.

GP di Las Vegas
©Red Bull Content Pool

Di certo questo quarto titolo è quello che più porta il suo personale marchio: quest’anno  Max ha superato il sexygate di inizio stagione che ha scosso la squadra (riguardava il Team Principal, non lui), ha guidato oltre il mormorio di fondo sul tema di mercato (tuttora c’è incertezza sul nome del secondo pilota e lui stesso è stato a lungo corteggiato dalla Mercedes) e poi sulla costante emorragia di tecnici dalla squadra (non se n’è andato solo Adrian Newey).

Vasseur spegne le polemiche Ferrari: il Mondiale Costruttori è possibile

Torniamo alla Ferrari. Fred Vasseur glissa sul litigio tra i piloti (“Sono andati a fare la doccia, non ho ancora potuto parlare con loro”) e Leclerc cerca di appiattire i toni: “S’erano dette delle cose tra Carlos e me, ne parleremo. Ci sono delle cose che ci diciamo e sono andate un po’ diversamente”.

Sainz offre la sua versione: “Non voglio discutere in pubblico di queste questioni, vedremo”.

Lui stesso ha perso tempo perché è stato costretto ad abortire all’ultimo un pit stop dal momento la squadra non era pronta: “Ma non incolpo nessuno”.

©Ferrari.com

Resta il fatto che la Rossa chiude il fine settimana in chiaroscuro.

Dopo le qualifiche, nonostante la pole di Russell, si pensava a una possibile doppietta Ferrari, invece è arrivata quella della Mercedes.

Dopo il GP di Las Vegas, – 2 prove alla fine

E’ però mancata la McLaren, cosa che ha permesso alla Scuderia di ottenere 27 punti contro i 15 del Team Papaya, che resta in testa alla classifica Costruttori (608 punti contro i 584 di Maranello). Sarà una volata finale incandescente.

Lando Norris. ©Pirelli2024

Verstappen, molto maturato in gara e molto maturato anche nelle dichiarazioni post gara (e post titolo), si gode il successo.

“E’ stata una stagione durissima, abbiamo iniziato la stagione molto bene, ma poi è arrivato un periodo durissimo”.

“Non è che abbiamo smesso di sviluppare la macchina, anzi. Però ci sono state delle difficoltà”.

“Ma alla fine l’obiettivo è stato raggiunto, sono qui da quattro volte campione del mondo e riguardandomi indietro non avrei mai pensato di arrivare a questo obiettivo”.

“Mi sento sollevato e anche molto felice. Per quanto riguarda me stesso, in qualche momento ho dovuto lottare per mantenere la calma, ma posso dire che questa stagione ha insegnato molto e alla fine sono orgoglioso di come la squadra sia riuscita a gestire tutto quanto”.

“Il prossimo anni mi aspetto una lotta diversa, tra varie squadre, ma non è il momento di pensarci. Posso però garantire che ho ancora fame di vittorie”

GP di Las Vegas secondo Mario Isola (Pirelli): “Grande spettacolo”

Le gomme, dunque, sono state decisive.

La gara si è svolta con temperature leggermente più miti (18/17°C sia di aria che di asfalto) rispetto alle giornate precedenti.

GP di Las Vegas
©Pirelli2024

Spiega Mario Isola, direttore del Motorsport Pirelli, dopo i complimenti e le congratulazioni a Verstappen:

“E’ stato un Gran Premio di non immediata lettura, a cominciare dalla strategia. Alla vigilia, la sosta singola era chiaramente la più veloce, ma alla fine praticamente tutti i piloti ne hanno effettuate due”.

“Ciò è stato dovuto principalmente dal fatto che molti piloti hanno preferito spingere sin dalle prime battute senza pensare troppo alla gestione delle gomme”.

GP di Las Vegas
©Pirelli2024

“Ne è derivato che alcuni hanno sofferto più del previsto per il graining e sono stati quindi costretti ad anticipare la prima sosta, innescando una reazione a catena”.

“In media, il livello di degrado prestazionale è stato relativamente contenuto, sia sulla Medium che sulla Hard, così come l’usura”.

“Ma è stato un Gran Premio pieno di azione, con tantissimi sorpassi e duelli ruota a ruota, a beneficio degli appassionati”.

©Pirelli2024