GP del Giappone F1: a Suzuka Max & Red Bull di nuovo al top

GP del Giappone
Il podio del GP del Giappone: Norris, Verstappen e Piastri con Chris Horner. (Immagine f1pressarea.pirelli.com)

GP del Giappone, Suzuka, Formula 1.

Dopo la rivoluzione, arriva puntuale la restaurazione.

Max Verstappen, sonoramente bastonato a Singapore, torna l’insaziabile dominatore di sempre.

Vince il GP del Giappone a Suzuka e regala alla Red Bull il titolo costruttori, il sesto, con grande soddisfazione della Honda (che non è più partner ufficiale, ma è molto più che un partner ufficioso).

GP del Giappone
Max Verstappen. (Immagine f1pressarea.pirelli.com)

Avere il proprio nome sui fianchi della Red Bull, dominatrice dal primo all’ultimo giro proprio sulla pista della Honda, è indubbiamente motivo di grande soddisfazione.

In Giappone ha vinto una specie di ‘Max Bull’, nel senso che – al netto delle doti straordinarie dell’auto e della bravura di progettisti, tecnici e personale tutto – senza Verstappen forse non sarebbe arrivata nemmeno la pole e certamente non al titolo così presto.

Lo dimostra il fatto che l’olandese ha 400 punti in classifica e il suo compagno Perez 223…

Per Max l’appuntamento è ora con il titolo piloti, possibile (e sarebbe la prima volta) nella Sprint in Qatar, un primato anche questo.

Max Verstappen

“Una gara tranquilla, con un solo momento difficile al via, ma alla fine è andato tutto bene”.

“Sono molto soddisfatto di un titolo che premia il grande lavoro di tutti, in pista e in fabbrica”.

“La partenza è stata dura, mi sono difeso bene dagli attacchi, poi ho gestito sia il degrado delle gomme sia l’auto”.

“Posso dire che dal giro di rientro a Singapore sino a oggi è stato un duro lavoro per tornare al vertice. E  sono riuscito a tornarci”.

Chris Horner

Il Team Principal di Red Bull è raggiante:

“Un titolo fantastico, Max si è confermato un pilota di altro livello. Perez? Giornata difficile, ma ha contribuito anche lui alla causa comune”.

Il gambero Rosso

Dopo la vittoria di Singapore, la Ferrari conferma i suoi progressi, ma – da una vittoria a un quarto posto (con Leclerc) e un sesto (con Sainz) nel GP del Giappone è un passo indietro.

Del resto, un conto è una pista stop and go come Singapore, un conto è un tracciato tecnico e tecnicamente impegnativo come Suzuka.

I piloti Ferrari durante il GP del Giappone. (Immagine Ferrari.com)

Charles Leclerc

“Fatto il massimo, anche un bel sorpasso su Russell grazie anche a una buona strategia”.

“Sappiamo quanto sia forte la McLaren, ma cercheremo di recuperare e superare la Mercedes”.

“Per ora non sono preoccupato della McLaren, ma se in Qatar si confermasse a questo livello, la preoccupazione ci sarebbe, eccome”.

GP del Giappone
Charles Leclerc (Immagine Ferrari.com)

Frédéric Vasseur

Questo il commento del Team Principal della Scuderia Ferrari:

“Il risultato in sé non è del tutto soddisfacente, ma è positivo vedere  che entrambi i piloti hanno avuto il miglior feeling possibile con l’auto e ottenuto il massimo che si poteva ottenere”.

“Abbiamo recuperato qualche punto sulla Mercedes, sappiamo che laMcLaren è molto cresciuta, ma la situazione è destinata a variare molto da gara a gara”.

GP del Giappone
Frédéric Vasseur (Immagine Ferrari.com)

“Probabilmente noi eravamo in condizioni migliori a Singapore rispetto alla McLaren, questa volta è stato il contrario”.

“In più hanno sfruttato il vantaggio di correre quasi tutta la gara in aria pulita. Noi abbiamo fatto i punti che dovevamo fare ed è un aspetto positivo”.

Piastri, la quasi prima volta

La squadra di giornata è stata sicuramente la McLaren, che ha messo due piloti sul podio (Norris davanti a Piastri).

Del resto che l’auto color papaya fosse a proprio agio sui curvoni veloci in appoggio era noto già da Silverstone.

Evidentemente il lavoro di sviluppo ha dato i suoi frutti. E che frutti!

La sorpresa è il ‘deb’ Oscar Piastri, per la prima volta sul podio (in realtà era già arrivano terzo in una Sprint, che non è la stessa cosa).

GP del Giappone
Oscar Piastri, McLaren MCL60 (Immagine Jake Grant / LAT Images)

“La medaglia del terzo posto era stata una bella soddisfazione, ma salire sul podio e assaporare le bollicine dello spumante (italiano, ndr) è tutta un’altra cosa”.

“Sono felice, ma devo ammette che devo crescere ancora, non ero a posto del tutto in quanto a passo gara”.

Ma certo che davanti a sé, Piastri – origini italiane, ma totalmente ‘aussie’, con Marc Webber come manager – ha un futuro roseo.

Il secondo al traguardo è stato però Lando Norris, più esperto e comunque molto veloce sempre.

“Abbiamo chiuso al secondo e terzo posto, di meglio non si sarebbe potuto fare”.

“La squadra è stata fantastica, lo sviluppo dell’auto eccellente”.

“Sono partito bene, avevo quasi beffato Max, ma Max è Max… Però il passo oggi era molto forte, paragonandolo a quello di tutti gli altri”.

“Non era vicino a quello della Red Bull, ma neanche così lontano. Sono molto contento per anche per Oscar, per il suo primo podio in Formula 1”.

“Stiamo spingendo, arriveremo al top”.

Il GP del Giappone visto da Mario Isola, Direttore Motorsport Pirelli

“Prima di tutto, vogliamo fare le congratulazioni alla Red Bull per i traguardi raggiunti oggi: il sesto titolo Costruttori e la certezza che sarà uno fra Max e Sergio a vincere quello Piloti”.

“La squadra diretta da Christian Horner sta caratterizzando l’attuale era della Formula 1, migliorando primati su primati, e si merita questi straordinari risultati”.

“La pista di Suzuka è una di quelle più impegnative per i pneumatici e quest’anno abbiamo avuto un fattore di stress supplementare nelle alte temperature”.

Gp del Giappone
Max Verstappen e Mario Isola (Immagine f1pressarea.pirelli.com)

“Oggi pomeriggio, tutto si è svolto secondo le previsioni della vigilia e tutte e tre le mescole messe a disposizione delle squadre sono state utilizzate, creando così le condizioni per avere tante strategie diverse fra loro”.

“Dopo l’analisi dei dati delle prove libere, ritenevamo che la doppia sosta fosse la più veloce e così è stato confermato: chi, come Russell, ha giustamente provato a far qualcosa di diverso, alla fine ha dovuto lasciare il passo agli avversari diretti che avevano scelto il doppio pit-stop”.

“Rispetto al venerdì, si è visto come la Medium sia risultata più utilizzata, anche se in termini di degrado la differenza con la Soft anche oggi non è stata così ampia: chiaramente la C2 ha offerto maggiore flessibilità come gestione ed è per questo che è stata scelta dalla maggior parte dei piloti alla partenza”.

Gp del Giappone
La tabella degli stint dei piloti (Immagine Pirelli Media)
Immagine Pirelli Media