GP del Bahrain: il Pagellone di Ottavio Daviddi

GP del Bahrain
©McLarenF1/X

Oscar Piastri (voto 10). Animale a sangue freddo, nelle primissime fasi della stagione ha pagato qualcosa a Lando Norris, ma nel GP del Bahrain ha vinto da dominatore.

Si obietterà che i distacchi inflitti agli avversari sono stati contenuti, ma il leit motiv della gara è stato questo, dovuto anche alla Safety Car.

Moralmente è leader in McLaren, dunque candidato ideale alla vittoria iridata.

Ma c’è tanta strada davanti, chissà.

Lando Norris (voto 7,5). Costella la sua gara di piccoli errori e imperfezioni, patisce il confronto con Piastri.

Patisce anche il lungo duello con Leclerc, ma la zampata del talento c’è comunque, come si è visto in varie occasioni e comunque resta in testa al campionato.

McLaren 10 (la migliore team del GP del Bahrain)

La squadra di Woking è senza dubbio quella più in forma, come già nel finale di stagione ‘24, dunque massimo punteggio.

Ma anche per i papaya vale la raccomandazione a restare freddi, lavorando a testa bassa, magari per limare un po’ di drag che abbassa le velocità di punta.

George Russell voto 9. Spreme il massimo dalla sua Mercedes, al termine di un week end di alto profilo.

©Mercedes AMG Formula 1/Jiri Krenek

Rischia una penalità, ma dimostra la buona fede e scampa il pericolo.

Kimi Antonelli voto 8. Per il giovane italiano non è stata una gara facile: ha “pennellato” alcuni eccellenti sorpassi (uno su Verstappen), ha lottato, ha confermato di essere deciso e veloce.

Ma è stato penalizzato dalla Safety Car (forse il più penalizzato) e dall’aver effettuato un pit stop in più.

Dietro a Bearman (con la Haas) non ha trovato il graffio.

Essere pilota è un mestiere, diventare un top driver è un mestiere nel mestiere, ci vuole tempo, in fondo lui deve ancora sostenere l’esame di maturità (quello a scuola, s’intende).

©Mercedes AMG Formula 1/LAT Images

Mercedes 8

Il team anglo-tedesco è stata decisamente competitivo, ma ha sbagliato in qualifica (entrambi i piloti sono stati penalizzati), la strategia pensata per Kimi non è stata ottimale e sulla monoposto di Russell ci sono stati tanti piccoli guai, anche quello che ha innescato incomprensioni con la direzione gara sull’uso errato del DRS.

Ferrari 7

Gara migliore delle qualifiche, ma alla fine il migliore dei due piloti, ossia Charles Leclerc, non è salito sul podio; quest’anno non gli è ancora riuscito (almeno Hamilton ha vinto la Sprint a Shanghai).

Dopo il GP del Bahrain è ormai chiaro che la Ferrari non lotterà per il Mondiale.

Certo, si sono disputate solo 4 gare (cinque con la citata Sprint) su 24, alcuni sviluppi (ad esempio il nuovo fondo) hanno portato qualche miglioramento.

Ma nulla che faccia pensare a una marcata inversione di tendenza.

©Ferrari.com

Leclerc (voto 9) ha lottato con il consueto cuore, Hamilton (voto 7) ha spinto quando si sono “accese” le gomme, ma il feeling con la monoposto è ancora da trovare (specie in qualifica).

Lui dice: “Non mi aspettavo di essere così indietro”: una frase pesante.

In più lascia perplessi la strategia scelta dalla squadra per le gomme, primi due stint con gialle e gialle, poi (forse) le rosse.

©Ferrari.com

Un po’ difficile da capire (molto rischiosa o molto conservativa?) anche se la Safety Car ha mandato tutto a monte.

Red Bull 6

L’anno scorso su questa pista colse una doppietta, qui s’è visto Verstappen comprimario in qualifica e sempre nel gruppo in gara.

L’olandese è rabbuiato, lo si può capire, la sensazione è che il ciclo Red Bull si sia chiuso (e dire che Max aveva vinto da dominatore a Suzuka!).

SuperMax comunque non molla, voto 7.

GP del Bahrain
©Red Bull Content Pool

Yuki Tsunoda (voto 6,5 di incoraggiamento) conclude nono alla sua seconda gara in Red Bull, però è chiaro che il secondo pilota in questa squadra non conta, spetta a lui trovare una via per imprimere un svolta alla carriera e non sarà facile.

Pierre Gasly (voto 8). E’ l’uomo che sussurra ai cavalli (i non troppi della sua power unit), gentile con l’auto e con le gomme.

Però anche molto, molto veloce. Soprattutto ottimizza le risorse, tanto da aver ottenuto il massimo dalla sua Alpine, facendo così un bel regalo di compleanno a Flavio Briatore.

Bene anche Jake Doohan (voto 7) di cui in tanti pronosticavano un precoce taglio. Per ora resta dov’è.

Alpine 8; Haas 8

La squadra francese, nonostante sia in piena rifondazione, riesce a mettere in pista un’auto valida.

Squadra di sostanza e in crescitala Haas, dopo lo scivolone al via in Australia.

Nel GP del Bahrain, pista tecnica e difficile (ricordiamo – vale per tutti ovviamente – che si prova di giorno con temperature molto alte e si corre di sera, con asfalto decisamente più freddo), Ocon (voto 7) sfrutta le occasioni e porta a casa un incoraggiante ottavo posto, mentre Ollie Berman (voto 8,5) conferma il suo talento e la sua capacità di maturare in fretta.

Racing Bulls 7

Voto collettivo per squadra e piloti, con un plauso per come Isaak Hadjar sta migliorando e per come Liam Lawson sta reagendo alla bocciatura in Red Bull.

Sauber 6

Grande dannarsi da parte di Hulkenberg e Bortoleto, ma nonostante le novità sulle due monoposto resta dura mettersi in mostra.

Williams 6

Albon (voto 6) cerca di arrampicarsi in zona punti, ma non ci riesce; Sainz (voto 6) si batte (viene anche punito, poi la punizione viene tolta) lanciando qualche lampo. Ma è costretto al ritiro.

Aston Martin 5 (il peggiore team del GP del Bahrain)

Indietro, sempre più di quanto non ci si attenderebbe. Se ci si ricorda che nelle prove Fernando Alonso s’è trovato con il volante in mano (letteralmente, perché si è sfilato dal piantone a fine rettilineo) cos’altro si può dire?

Pirelli 8

anche nel GP del Bahrain promossa, come al solito. Quindici piloti hanno scelto la Soft per il primo stint, cinque (i due ferraristi, Alonso, Lawson e Bortoleto) la Medium.

Peraltro, tutte e tre le mescole sono state protagoniste. Spiega Mario Isola, direttore MotorSport della Casa italiana: “Il livello di degrado, nonostante le temperature leggermente più fresche rispetto a sabato e a venerdì, è rimasto importante su tutte e tre le mescole, rendendo la doppia sosta l’unica, vera opzione. Come fornitore di pneumatici ci prefissiamo di dare un prodotto affidabile e capace di offrire differenti opzioni strategiche”.

Missione centrata.