Con quei tre davanti imprendibili, Charles Leclerc è infatti arrivato a più di 50 secondi di distacco dal vincitore su una strategia a due pit stop, la lotta che vede impegnata Ferrari nei confronti di McLaren ad Austin ha visto “vincitrice” il team italiano.
Specialmente Leclerc ha massimizzato il potenziale della sua SF21 anche se, a difesa di Carlos Sainz, c’è stato un pit stop particolarmente lento che lo ha spedito fino in 7° posizione. Bellissimo il duello a 4 al via, con le due McLaren e le due Ferrari a sfidarsi nello “snake”, come è stato soprannominato il set di curve iniziale del circuito texano da pelo…e contropelo.
I due storici team, una sorta di Italia VS Inghilterra che va in scena nelle corse fin dagli anni ‘70 e che continua ad appassionare schiere di tifosi, si marcano a vista ma con 254 punti per McLaren e 250,5 per Ferrari da qui a fine anno quel terzo gradino del podio, dietro le ormai irraggiungibili Mercedes e Red Bull, vale veramente oro.
Charles Leclerc, che acquisisce anche qualche punto di vantaggio in classifica piloti nei confronti del classe 1994 suo compagno di squadra (128 a 122,5 dopo Austin), si è così caricato la Ferrari sulle sue spalle ottenendo davvero il massimo che si poteva ottenere. Così si è espresso il monegasco a fine gara, subito intervistato da Sky Sport F1: “Ho visto il terzo posto, vedevo che Perez non mi era molto distante. In macchina ero motivatissimo e volevo assolutamente andare a prenderlo. Non ce l’abbiamo fatta ma devo dire un grande grazie agli ingegneri per gli ultimi sviluppi introdotti, stanno funzionando”.
Ottimismo in casa Ferrari, specie pensando che dietro a questi aggiornamenti si sta costruendo molto di quello che sarà il 2022 della rossa, attesa al riscatto con l’arrivo delle nuove macchine che, i tifosi italiani sperano, potrà rimescolare le carte e i valori in campo.
Non così euforico Carlos Sainz, che ad Austin ha accusato la prestazione del compagno di squadra. Secondo lui, lo ha danneggiato stare tutta la gara dietro Ricciardo che gli è poi finito davanti, mentre si è detto soddisfatto della lotta vinta con il suo ex compagno di squadra, nonché amico, Lando Norris. Bellissimo vedere, poco dopo il via, proprio Sainz a sandwich tra le due vetture “orange” del team inglese, e lui stoico in questi duelli corpo a corpo che riportano alla F1 di qualche decennio fa.
Peccato per il finale, con Bottas in grado di sopravanzarlo per il 6° posto finale. Nonostante l’undercut tentato alla seconda sosta, il tutto è stato rallentato da un problema nel montaggio della gomma posteriore destra e la strategia non ha più potuto aiutare lo spagnolo nel tentare di portare a casa qualcosa di più.