
L’indiscutibile importanza strategica del Marchio Dacia all’interno del Gruppo Renault ha portato a includere nel piano Renaulution un suo completo riposizionamento per consolidare la leadership nel segmento della cosiddetta ‘mobilità accessibile’.
Il Gruppo guidato da Luca De Meo ha attuato questa trasformazione partendo da un nuovo logo e proseguendo con una revisione della rete di concessionari, un nuovo approccio al design e la diversificazione della gamma colori.
Dacia Jogger è la ‘7 posti’ col miglior rapporto qualità/prezzo
Il primo modello completamente nuovo che in un certo senso ha inaugurato il nuovo corso di Dacia è stato Jogger, che si è immediatamente posizionato come il veicolo a 7 posti con il miglior rapporto qualità/prezzo, grazie anche al basso costo d’esercizio della versione a GPL.
Basato sulla piattaforma CMF-B, Jogger punta sulla massimizzazione dello spazio, sull’eliminazione del superfluo e al contenimento del peso, fattore fondamentale per le prestazioni di consumo.
Un’operazione che è riuscita talmente bene dal portare a un risparmio di almeno 300 kg rispetto a più leggero dei suoi concorrenti con una simile capacità di carico.
Ma per proseguire l’opera di rinnovamento serviva anche un segnale che indicasse anche l’ingresso di Dacia nel segmento dei veicoli a basse emissioni, settore in cui ormai tutte le Case con ambizioni di permanenza sul mercato europeo devono essere presenti, possibilmente con una tecnologia proprietaria.
E proprio l’appartenenza al Gruppo Renault ha consentito a Dacia di entrarci con un prodotto tecnologicamente avanzato ma che non ha richiesto, in pratica, alcun costo di ricerca e sviluppo, col conseguente ammortamento sul prezzo di vendita.
Per questo è stata adattata la tecnologia e-Tech, che è ormai da circa 3 anni sulla breccia ed è unanimemente considerata tra le più sofisticate ed efficienti in circolazione.
Nasce dunque Jogger HYBRID 140, che lancia Dacia nel mondo dell’elettrificazione, la rende ecologica (consumo dichiarato 4,8-4,9 lt/100 km ed emissioni 108-110 grCO2 in ciclo WLTP misto) nonché la ‘sette posti’ con elevata capacità di carico a un prezzo estremamente allettante.
Quanto costa
Nella versione Expression, la Jogger Hydrid ‘7 posti’ costa infatti 25.200 euro oppure 26.050 euro in quella top di gamma Extreme.
Il prezzo scende a 25.250 euro per la ‘5 posti’ Extreme, che non è prodotta nell’allestimento Expression.
Come è stato rimarcato durante la presentazione internazionale avvenuta in Portogallo, Dacia punta per tradizione sul mercato dei privati (le classifiche di vendita di Sandero, Duster, Jogger e Spring parlano chiaro) mentre per quanto riguarda Jogger HYBRID, che sarà in consegna a giugno ma ha già avviato le prenotazioni, le prime statistiche indicano che oltre il 95% dei primi clienti ha preferito la versione top Extreme e di questi il 60% hanno preferito la versatilità dei 7 posti.
Ibrida ma non avrà l’alimentazione a GPL
Dacia, è noto, è leader nel settore delle motorizzazioni a GPL, con impianti realizzati direttamente sulle loro linee di montaggio utilizzando componenti forniti in gran parte dall’italiana Landi Renzo.
Alla domanda che abbiamo fatto direttamente nel corso della presentazione riguardo la possibilità che la versione HYBRID possa essere in futuro alimentata a GPL, il management Dacia è stato tassativo, ribadendo che le due tecnologie non si intersecheranno e che dunque non è prevista alcuna versione ibrida a gas.
Anche perché, nell’ottica di non diminuire i volumi funzionali del veicolo la batteria da 1,2 kWh a 230V è stata alloggiata nel vano della ruota di scorta, dove nelle versioni bi-fuel trova posto il serbatoio del GPL.

Motore aspirato
Razionale la scelta di abbinare un motore termico da 1.6 litri aspirato con 148 Nm di coppia ottimizzato nei consumi, a un motore elettrico da 50 CV (36 kW) in grado di muovere il veicolo in autonomia (la coppia è di 205 Nm) e di dare un corposo ‘boost’ in abbinamento al termico, contribuendo a ridurre le emissioni nei transitori.
Un secondo motore elettrico ha poi la funzione di starter/generatore e di sincronizzatore per coadiuvare i cambi di rapporto della trasmissione meccanica Multi-mode che è priva di frizione.
Come già verificato su altre applicazioni nella gamma del Gruppo Renault, il sistema consente con un po’ di pratica e una guida accorta, di utilizzare la modalità elettrica per gran parte dei percorsi cittadini a bassa velocità, con eccellenti valori di consumo nonostante la ridotta capacità della batteria.

Tutto si gioca sulla frenata rigenerativa (che col selettore del cambio posto nella posizione ‘B’ è molto efficace) e nella gestione ‘intelligente’ del cambio, anche in modalità 100% elettrica.
Anche su strade aperte o in autostrada il sistema ‘ragiona’ e ottimizza i consumi, cercando il giusto mix tra regime del motore termico per avere i minori consumi specifici, la ricarica della batteria e lo spillamento di coppia dal motore elettrico.
Il tutto nella massima trasparenza verso chi guida che solo tenendo d’occhio i flussi energetici e il valore istantaneo di consumo si accorgerà del lavoro che sta svolgendo il sistema.
A bordo della Dacia Jogger Hybrid
Il nuovo corso del marchio Dacia è palpabile anche salendo a bordo.
Non ci sono rivoluzioni e tutto rimane all’insegna di quella funzionalità intelligente a cui siamo abituati; tuttavia, non passano inosservate alcuni dettagli importanti, come il rivestimento in tessuto di tutta la larghezza della fascia mediana della plancia e il richiamo con lo stesso tessuto anche sui braccioli delle portiere anteriori, oppure il cluster digitale a colori da 7” e lo schermo touch centrale da 8”.
Il tessuto di rivestimento dei sedili non è troppo elegante ma dà una piacevole sensazione di robustezza e durata nel tempo ed è perfetto per il tipo di veicolo.
Con una lunghezza di 4,55 m e un passo di 2,90 m l’abitabilità è molto buona.
L’accesso alla terza fila di sedili, la cui presenza va ad occupare gran parte del vano di carico che dai 708 litri VDA della 5 posti scende a 160 litri VDA, è abbastanza agevole grazie al meccanismo di ribaltamento della seconda fila.
Adeguato il comfort di marcia e l’isolamento acustico dell’abitacolo alle andature turistiche che sono le più congeniali alla Jogger HYBRID.
Quando si chiedono maggiori prestazioni e velocità la presenza del motore diventa più evidente e anche la risposta delle sospensioni su fondi non perfetti diventa più brusca, ma riteniamo questo rientri perfettamente nel profilo di missione nel quale è stato collocato questo veicolo.
Ottimo, ma questa non è una novità per il sistema ibrido montato sulla Jogger, il consumo di carburante.
Abbiamo viaggiato su strade di vario tipo, con salite, discese, tratti autostradali e attraversamenti urbani.
Ovviamente eravamo a carico ridotto rispetto alla capacità della Jogger; tuttavia, riteniamo significativo riportare una percorrenza media posizionata attorno ai 22 km/litro.