Il prodotto testato è inglese
La kermesse meneghina è stata quindi il palcoscenico ideale – di fronte ad appassionati, collezionisti e addetti ai lavori – per le prove su strada organizzate da ASI con la partecipazione del produttore inglese Coryton, che ha messo a disposizione il suo bio-carburante Sustain Classic.
Con un numero di ottani superiore a 98 e un contenuto di bioetanolo inferiore all’1%, il bio-carburante prodotto e commercializzato dalla Coryton è stato tecnicamente studiato su misura per i veicoli classici.
I bio-carburanti si ottengono attraverso il processo di fissazione biologica del carbonio.
Sono idrocarburi prodotti partendo da materia organica (scarti di industrie agroalimentari, rifiuti organici urbani, residui di legna o ramaglie) attraverso reazioni chimiche controllate in stabilimento.
Le emissioni prodotte dalla loro combustione sono ridotte rispetto ad un carburante fossile in considerazione del fatto che il carbonio utilizzato nella loro produzione era già presente nelle biomasse di partenza, derivando dall’assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera.
Si tratta di carburanti pronti all’uso, con additivi premiscelati.
Gli elementi tradizionalmente associati alla produzione di biomasse (ad esempio l’etanolo) vengono eliminati durante il processo di produzione con una completa ristrutturazione molecolare per produrre un carburante identico alla benzina fossile tradizionale, ma proveniente da fonti biologiche.
Alberto Scuro, Presidente ASI:
“Prosegue il nostro percorso virtuoso verso il futuro del settore e grazie al lavoro della nostra Commissione ASI Green ci stiamo focalizzando su un tema fondamentale: quello della sostenibilità ”.
“Abbiamo già dimostrato, numeri ufficiali alla mano, che i veicoli di interesse storico e collezionistico certificati in Italia hanno un’influenza residuale sulle emissioni e per fare ancora di più abbiamo avviato studi approfonditi sui carburanti alternativi”.
“Questi sono già realtà e possono essere utilizzati anche sui motori più datati, come abbiamo dimostrato a Milano AutoClassica”.Â
“Il futuro è già qui, noi vogliamo farne parte perché i veicoli storici non sono un problema ma una ricchezza per il sistema Paese e devono poter continuare a circolare”.