GP di Las Vegas: vince Max ma Leclerc è gran secondo

GP di Las Vegas
Photo Credit Ferrari.com

E’ circolato più denaro che al Super Bowl, evento che per gli americani è il benchmark per ogni evento sportivo: il primo GP di Las Vegas (il primo della nuova era) cancella le polemiche dei giorni scorsi, le accuse di Verstappen, le défaillance della pista (venerdì un tombino s’è sollevato distruggendo la Ferrari di Sainz e la sua gara, visto l’ingiusta penalità inflittagli).

Trionfa SuperMax che sale a quota 53 vittorie (come Sebastian Vettel), ma rimedia una bella figura anche Charles Leclerc, secondo con la Ferrari: un piazzamento che “spezza” la potenziale doppietta della Red Bull (Sergio Perez è arrivato terzo).

A dire il vero, forse per la prima volta della stagione, la Ferrari sembrava avere il passo per battere le Red Bull.

Ma l’esito delle corse, si sa, dipende da una combinazione di fattori: a favore della squadra campione del mondo c’erano prestazioni (ovviamente), piloti motivati (Verstappen non ha cali di attenzione, Perez deve garantirsi la riconferma).

A sfavore della Ferrari, la presenza di una sola auto al vertice (Sainz è partito indietro, a causa dell’ingiusta penalità subita di sabato) e una safety car che s’è rivelata più favorevole alla squadra anglo-austriaca che non a quella italiana.

Tanti sorpassi, tanto spettacolo

La gara, sempre a dispetto delle polemiche (e sempre oltre e a parte ogni considerazione sul contorno e sul giro di affari) è stata divertente.

E pure combattuta, segnata da tanti sorpassi.

Il primo (al via) è stato condito da una piccola dose di veleno (Max ha bruciato Charles nei primi metri, però poi lo ha ‘spinto’ sulla via di fuga, prendendosi per questo una penalità di 5 secondi, peraltro rivelatasi ininfluenti).

E poi sono risultate decisive le safety car: l’ultima soprattutto ha permesso ai duo Red Bull di effettuare un ulteriore pit stop e avere così gomme nuove il finale, mentre Charles Leclerc – che le aveva cambiate da poco – è stato costretto a tenersi quelle che aveva.

Il ferrarista è stato così passato dall’avere un vantaggio – in termini di ‘freschezza’ degli pneumatici – di circa 6 giri a un gap di circa 4.

Ma non c’è dubbio che, ancora una volta, la Red Bull sia stata l’auto superiore, benché la Ferrari sia riuscita a recitare da protagonista.

E probabilmente sul passo l’auto più efficiente è stata proprio la Ferrari.

Photo credit Red Bull Content Pool/Getty Images

Leclerc in modo particolare merita un encomio per la ‘zampata’ nel giro conclusivo con cui s’è preso di forza il secondo posto, un gesto tecnico di classe indubbia.

Decisivo, nell’economia generale del GP di Las Vegas, è che si attendevano temperatura molto fredde (a Las Vegas era notte), ossia intorno ai 5-6°C (e sarebbe stato un guaio per le gomme), invece ce ne sono stati circa 18 e salvo un po’ di graining) non s’è verificata alcuna criticità.

Eccellente anche la lotta nelle posizioni di rincalzo, con una battaglia costante e continua tra Alpine, Mercedes, Aston Martin.

Charles Leclerc:

“Alla partenza, forse Max aveva le le gomme fredde, ha perso aderenza e mi ha un po’ spinto… Ho dato veramente tutto e la squadra ha gestito la gara alla perfezione, quindi non posso che essere soddisfatto della  prestazione”.

“Purtroppo avevamo effettuato il nostro pit stop appena cinque giri prima che la Safety Car entrasse in pista e quindi ho faticato subito dopo la ripartenza a far risalire le temperature delle mie Hard che erano più usate mentre Max e Checo, con pneumatici più freschi, si sono trovati avvantaggiati e direi che questo ci è costato la vittoria”.

“Ma nel complesso è stata un’ottima giornata e credo che il secondo posto sia stato il massimo risultato possibile”.

“La safety car non ci ha favorito, ma basta parlare di sfortuna. Nell’ultimo giro mi sono goduto l’adrenalina del sorpasso su Perez”.

Fred Vasseur, Team Principal del Cavallino:

“La gara di Charles è stata eccezionale, ha superato tre volte la Red Bull, il secondo posto è ottimo”.

“Anche la gara di Carlos, praticamente partito dal fondo e arrivato settimo, è stata ottima: bravo”.

“Ora dobbiamo concentrarci sull’ultima prova, domenica prossima ad Abu Dhabi, e sulla volata con la Mercedes per il Mondiale Costruttori”.

Segue una considerazione di ordine più ampio: “A Singapore abbiamo vissuto probabilmente la nostra migliore giornata (vinse Sainz, ndr), ma in quell’occasione la Red Bull aveva forse sbagliato qualcosa e non era stata in lotta con noi”.

“Stavolta ci siamo confrontati alla parti. Peccato che la Safety Car non ci abbia granché aiutato. Comunque bilancio positivo e bell’evento”.

Carlos Sainz mastica un po’ amaro:

“E’ stato un buon fine settimana per il team, anche se la mia gara è stata complicata. Nelle posizioni a centro gruppo ho dovuto fare attenzione alla temperatura motore e attaccare per recuperare posizioni era difficile”.

GP di Las Vegas
Photo credit Red Bull Content Pool/Getty Images

Max corregge il tiro

Anche Verstappen, alla fine del GP di Las Vegas, ha corretto il tiro.

Dalle prime dichiarazioni (“Troppi spettacoli di contorno, mi sento un clown”) è transitato attraverso stilettate grondanti perfidia (“Qui l’uno per cento è sport, il 99 per cento è show. A me piace guidare e mi piace che chi ci segue venga in autodromo per guardare la corsa, non per bersi un drink senza nemmeno capire quel che sta succedendo. Io amo i circuiti storici”) per approdare infine alle accomodanti parole post gara:

“E’ stata una grande battaglia, è vittoria mi che mi rende orgoglioso. Non vedo l’ora di tornare a Las Vegas l’anno prossimo. Non avevo dubbi sul fatto che la corsa in sé sarebbe stata divertente”.

Eh sì, quando si vince, un colpo di spugna cancella qualsiasi malumore. Specie se si ha già in tasca l’aritmetica certezza del terzo titolo consecutivo. Anche se se parole pronunciate via radio subito dopo la bandiera a scacchi sembravano uno sberleffo: “Las Vegas, ti amo”. Tutto in archivio, comunque.

Photo Credit Ferrari.com

Mario Isola, Direttore Pirelli Motorsport, sintetizza il GP di Las Vegas:

“La gara, come s’è detto,è stata divertente e regolare (nessun tombino s’è sollevata a sfasciare le auto, come nelle libere di venerdì). E le temperature hanno favorito un utilizzo normale delle gomme”.

“Sono stati novanta minuti ricchi di emozioni e spettacolo, che penso abbiano entusiasmato tutti. Sorpassi, contatti, safety-car, errori e prodezze: c’è stato tutto il meglio che può offrire il nostro sport condensato in cinquanta giri di gara”.

“Venendo all’aspetto tecnico della serata, abbiamo visto come le previsioni della vigilia in termini di strategie siano state azzeccate: poca la differenza fra la sosta singola e la doppia”.

“La Hard si è dimostrata la mescola più efficace in gara, pur avendo anch’essa sofferto un po’ di graining”.

“La Medium, preferita da tre quarti dei piloti come gomma per la partenza si è comportata abbastanza bene, anche se ha richiesto un po’ di attenzione nella sua gestione, soprattutto nelle prime fasi: peraltro, anche chi era in piena lotta per la vittoria, come Leclerc, ha potuto estendere il primo stint fin quasi a metà gara”.

“La Soft, scelta al via solamente da Stroll e Tsunoda, ha offerto un bel vantaggio in partenza ma è stata chiaramente meno competitiva sulla lunga distanza”.

Crediti fotografici Red Bull Content Pool/Getty Images e Ferrari.com