Renault Symbioz: prova in anteprima del nuovo SUV medio francese

Abbiamo guidato la nuova Renault Symbioz, il SUV francese che in abbinamento al motore ibrido è scattante e consuma poco

I SUV, soprattutto se di dimensioni compatte, rappresentano oggi i veri protagonisti del mercato. Ecco perché, nonostante la già grande presenza a listino di modelli a “ruote alte”, Renault ha deciso di ampliare ulteriormente la sua offerta di Sport Utility Vehicle con la Symbioz.

Lungo 4,41 metri va a posizionarsi esattamente a metà strada tra la più piccola Captur e la più grande Austral, prefigurandosi come una valida alternativa per tutti coloro che sono alla ricerca di un modello dalle dimensioni compatte, ma con una buona abitabilità interna. Il tutto condito da un’interessante powertrain ibrido.

Renault Symbioz: come è fatta

La lunghezza, come dicevamo, si attesta sui 4,41 metri, mentre il passo si ferma a 2,63 metri. Una misura piuttosto generosa se si considera la lunghezza totale della vettura e che posiziona la Symbioz nel cuore di uno dei segmenti più agguerriti del mercato, dove la francese dovrà vedersela con modelli del calibro della recentemente rinnovata Nissan Qashqai e della Toyota Yaris Cross, giusto per fare due esempi. Dal punto di vista stilistico la Symbioz attinge a piene mani dal più recente linguaggio stilistico di casa Renault. Il frontale richiama diversi modelli del brand, mentre il posteriore ha un’identità più marcata, con il lunotto di piccole dimensioni che sovrasta due sottili gruppi ottici a Led.

Gli interni ricalcano in modo piuttosto fedele quanto visto su altri modelli che nascono sulla medesima piattaforma CMF-B. Dietro il volante, quindi, trova posto un cockpit digitale dalla grafica dedicata, mentre a centro plancia si sviluppa in verticale il sistema di infotainment con uno schermo da 10,2 pollici. Questo è dotato di sistema operativo basato su Android Automotive 12 ed è quindi in grado di integrare una serie di funzioni e applicazioni di Google. Buono poi lo spazio a bordo: anche per chi viaggia dietro ci sono centimetri in abbondanza, mentre il vano di carico ha una capacità di 492 litri, che possono diventare 624 litri se si fa scorrere il divano in avanti (fino ad un massimo di 16 centimetri). 1.582 sono invece i litri di capacità che si ottengono abbattendo gli schienali della seconda fila.

Renault Symbioz: la meccanica

Come accennato, la piattaforma sulla quale nasce la Symbioz è la CMF-B, la medesima sulla quale nascono i modelli più piccoli di Renault come Clio e Captur. Di conseguenza, anche la nuova arrivata punta su uno schema sospensivo costituito da un McPherson all’anteriore e da un tradizionale ponte rigido al posteriore. Interessante, invece, il powertrain. In questa prima fase di commercializzazione l’unico disponibile è un full-hybrid in cui la parte endotermica è costituita da un 1.6 ad aspirazione naturale a quattro cilindri, unita ad una batteria da 1,2 kWh che manda energia ad un motore elettrico solidale al cambio, che insieme assicurano una potenza di 145 CV per 250 Nm di coppia.

Il sistema E-Tech di Renault è uno dei più sofisticati oggi disponibili sul mercato e trova il suo elemento di maggiore spicco nel cambio. si tratta di un automatico a quattro rapporti privo di frizione. A fungere da sincronizzatore per le marce ci pensa un secondo motore elettrico con funzione di generatore, che lavorando in accordo con il cambio, è in grado di assicurare a questo quattordici diverse modalità di funzionamento. Giusto per fare un esempio, la Symbioz in retromarcia si muove sempre e solo attraverso la spinta garantita dal motore elettrico.

Renault Symbioz: come va

La Symbioz non porta su strada nessuna novità tecnica, ereditandone invece molte da altri modelli già a listino. Per questo motivo, una volta su strada si ritrova molto del comportamento dinamico della sorella Captur (con la quale condivide la piattaforma). L’assetto è votato al comfort, ma non risulta mai troppo “cedevole” in curva, così come piuttosto preciso è anche lo sterzo. Non ci ha convinto molto solo il feeling con il pedale del freno. La frenata è sempre pronta e precisa, ma nelle frenate più leggere, spesso si avverte un po’ troppo il passaggio tra la frenata rigenerativa e quella idraulica. Buono il livello di insonorizzazione: la voce del propulsore si fa più presente solo nel momento in cui andate ad affodare tutto il piede sul gas, magari per affrontare un sorpasso.

Dalla sua il powertrain si dimostra un valido compagno di viaggio. La spinta data dall’elettrico permette di poter contare su una risposta decisa fin dai bassi regimi, non facendo mai sentire l’assenza di un turbo (elemento ormai onnipresente su vetture di questa categoria). Il sistema elettrico può contare su cicli di carica e scarica piuttosto veloci ed efficienti, che permettono alla Symbioz di fare molta strada in elettrico, a tutto vantaggio dei consumi che, nel corso del nostro primissimo test sulle strade introno a Valencia, si sono attestati intorno ai 5,7 l/100 km.