Quando nel 2021 Elon Musk ha detto che Tesla stava lavorando su un robot umanoide in grado di sostituirsi alle persone nei compiti noiosi, faticosi o pericolosi, è stato preso per pazzo. Ma il ceo della Casa americana è abituato a certi giudizi ed è andato dritto per la sua strada.
Così, a distanza di qualche anno, il suo Optimus (così si chiama) inizia a funzionare, come si vede nei tanti video dimostrativi che Tesla pubblica con regolarità su X e su altre piattaforme online. E se prima annaffiava le piante o portava dei documenti da una scrivania all’altra, ora l’Optimus svolge effettivamente delle operazioni all’interno delle Gigafactory. Per ora in via sperimentale, dal 2025, si dice, in modo più organizzato.
Risultato? Le altre Case, prima con un po’ di titubanza, poi con sempre maggiore convinzione, si sono messe a lavorare anch’esse sullo sviluppo di robot, anch’essi con fattezze umane, per fare altrettanto.
BMW: sperimentazione conclusa con successo
Tra le Case più attive in questo campo c’è BMW, che non ha sviluppato i robot umanoide internamente ma ha avviato una collaborazione con la startup americana Figure. La Casa di Monaco ha testato con successo due esemplari dell’F.02, che è riuscito a montare tra loro diverse parti di lamiera, ad assemblare componenti del telaio e a svolgere altri compiti.
Milan Nedeljkovic, a capo della produzione della Casa dell’Elica, ha affermato: “Gli sviluppi nel campo della robotica sono a dir poco promettenti e dopo questa prima fase di test, andata a buon fine, è tempo ora di studiare in che modo e per quali operazioni questi computer potranno essere usati in fabbrica per trarne maggiori benefici”.
Il Figure 02, evoluzione del precedente modello, è il più potente robot umanoide attualmente in vendita (Tesla non ha ancora messo sul mercato l’Optimus). Sfrutta telecamere, microfoni e altri sensori per muoversi in sicurezza in un ambiente e ha una capacità di calcolo tale da poter svolgere numerose operazioni.
A che punto sono le altre Case
Sulla stessa scia di Tesla e BMW c’è Mercedes, che sta testando nella sua fabbrica un robot umanoide prodotto dalla Apptronik. Si chiama Apollo, è alto 1.70 e può sollevare fino a 25 kg. Anche in questo caso lo si vuole utilizzare per sostituire i lavoratori in fasi produttive particolarmente scomode o faticose.
Chery, fresca di debutto in Italia con il brand Omoda, ha invece presentato Mornine, robot umanoide anch’esso, che in questo caso ha sembianze femminili ma che, come i suoi colleghi “uomini” sarà impiegato in fabbrica per aiutare gli esseri umani in carne e ossa.
Magna, colosso nella fornitura di robot e apparecchiature per i costruttori di auto, sta poi lavorando a un robot umanoide proprio, che potrà essere venduto in futuro a tante Case diverse. Si chiama Phoenix ed è realizzato in collaborazione con la società di intelligenza artificiale Sanctuary AI, nata nel 2018 proprio per lavorare in questo campo.